TERAMO,
7.10.2015 -
Con le 36 mila euro
concesse dalla Regione Abruzzo e le 24 mila euro
stanziate dalla Provincia anche per quest’anno
l’attività del Centro Antiviolenza La Fenice
rimane garantito. Anche Casa Maia – centro di
accoglienza per donne e minori – è stata
rifinanziata dalla Regione con circa 40 mila
euro. Servizi di “area vasta” per le donne
vittime di violenza, gli unici, in Abruzzo,
gestiti direttamente da un ente locale: la
Provincia.
Oggi, dopo i lavori
di ristrutturazione, il Centro Antiviolenza La
Fenice ha una nuova sede, nello stabile storico
di proprietà della Provincia in via Trento e
Trieste a Teramo, che ieri è stata visitata
dalla CPO del Comune di Roseto accompagnata dal
sindaco Enio Pavone e dalla vicesindaco
Maristella Urbini.
A riceverli il
presidente Renzo Di Sabatino e la vicepresidente
Barbara Ferretti poi raggiunti dalla neo
presidente della Cpo, Monica Brandiferri.
"Il Consiglio
comunale di Roseto ha contribuito anche
economicamente al sostegno del Centro
antiviolenza: i consiglieri, infatti, hanno
rinunciato al gettone di presenza di una seduta
per donarlo alla Fenice – ha dichiarato il
presidente Di Sabatino – un gesto
molto apprezzabile per il significato simbolico
che riveste: questo è un servizio per tutto il
territorio teramano, molto apprezzato per la
gestione e la competenza delle operatrici”.
Il centro è aperto
quattro giorni alla settimana: il martedì e il
giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il
mercoledì e il sabato dalle 9 alle 12. Ma è
sempre raggiungibile attraverso il numero
verde antiviolenza 1522.
“Presto apriremo
due sportelli sulla costa, a Martinsicuro e a
Pineto, grazie al finanziamento della Fondazione
Tercas – ha spiegato la vicepresidente
Barbara Ferretti che in questi mesi si è
attivamente occupata dei due servizi a sostegno
delle donne – con Casa Maya siamo già
ripartiti e oltre al finanziamento regionale
dovrebbe arrivare anche una compartecipazione
del Comune di Pescara e di quello di Chieti. Una
vera e propri filiera contro la violenza di
genere, l’unica abruzzese gestita direttamente
da un ente locale: negli altri casi ci sono
associazioni private. Va sottolineato che le
pari opportunità sono fra le funzioni
fondamentali del nuovo ente di area vasta e
continueremo a lavorare per rafforzare quantità
e qualità dei servizi”.
Di seguito uno
spaccato sui due servizi nell’ultimo anno
La Fenice
Le donne che hanno
contattato il Centro antiviolenza sono state 95. Di
queste 95, 62 quelle “prese in
carico”: apertura di una cartella sociale,
supporto sociale e/o psicologico nonché
consulenza legale. Per le restanti 33 donne
si sono rilevati altri tipi di bisogni: mancanza
di un abitazione, disagio economico, richieste
lavorative e problematiche psichiatriche.
Delle 62 donne
prese in carico, 35 hanno sporto denuncia, 10
donne hanno referti ospedalieri che testimoniano
le violenze fisiche subite, 23 risiedono a
Teramo, 5 risiedono a Giulianova, 2 risiedono a
Bellante, 4 Notaresco, 5 donne risiedono a
Roseto, 2 donne ad Atri, 4 a Martinsicuro, 4
donne a Campli, 2 S. Egidio Val Vibrata, 1 donna
di Canzano, 2 donna di Castelli, 1 Castellalto,
2 Mosciano, 1 Colledara, 2 Alba Adriatica, 2
Pineto.
CASA RIFUGIO MAIA
Il naturale
completamento dei servizi per le donne vittime
di violenza è rappresentato da Casa Maia (il
partenariato è costituito da Provincia di
Teramo, Comune di Teramo, Comune di Chieti,
Comune di Pescara, Associazione ANANKE Onlus di
Pescara e Consultorio ALPHA di Chieti). La casa
rifugio si trova a Giulianova, è un servizio di
accoglienza abitativa gratuita e in protezione,
rivolta alle donne, sole o con figli/e
minorenni, prese in carico dai centri
antiviolenza del territorio interprovinciale.
Durante il periodo di sperimentazione sono state
accolte 7 donne con 6 minori nella casa rifugio,
3 provenienti da Pescara, 2 da Teramo e 2 da
Chieti, gli accessi sono avvenuti per il tramite
dei centri antiviolenza. |