TERAMO,
23.1.2015 -
C’è bisogno di
fare presto. La provincia di Teramo ha bisogno
di ripensare il suo modello di sviluppo, di
ri-posizionarsi, di fare lobby ma non ha più
molto tempo per le analisi di lungo periodo e
deve individuare subito un percorso che inverta
la tendenza. Se lo aspettano le imprese ma,
soprattutto, ne hanno bisogno i tanti
disoccupati e inoccupati che hanno bisogno di
vedere ricreate “opportunità di lavoro”. I dati
sono allarmanti e non da oggi. Pur essendoci
ancora un forte tessuto industriale che, in
alcuni settori, come l’agroalimentare e l’automotive,
aggancia mercati nazionali e internazionali, la
provincia teramana non aggancia alcuna ripresa
occupazionale.
Dopo
una pausa di qualche anno, questa mattina, in
Provincia, è tornato a riunirsi l’Osservatorio
per lo sviluppo e l’economia su iniziativa del
presidente Renzo Di Sabatino. La riunione si è
svolta mentre nella sale a fianco gli assessori
regionali Dino Pepe e Mario Mazzocca, il
direttore regionale Giancarlo Zappacosta, Carola
Di Paolo dell’Arpa, il consigliere Sandro
Mariani, il manager della Asl di Teramo Roberto
Fagnano incontravano i cittadini e le
istituzioni per la prima giornata di “Regione
incontra il territorio.
Al termine di un
dibattito che ha visto la partecipazione delle
associazioni imprenditoriali, dei sindacati,
dell’Università, della Camera di Commercio si è
deciso di affidare una un gruppo ristretto –
Cristian Corsi dell’Università di Teramo,
Salvatore Florimbi della Camera di Commercio, lo
stesso Presidente supportato dal settore lavoro
e da quello delle relazioni industriali – il
compito di fare sintesi rispetto alle analisi
(fotografia dell'esistente, criticità,
opportunità) ma soprattutto alle “proposte” che
saranno presentate entro 20 giorni dai
partecipanti. “Poi vedremo attraverso quali
canali, o quali collaborazioni, possiamo far
vivere le nostre idee” ha chiosato il
Presidente facendo rifermento sia alla
programmazione regionale che a quella europea.
Intanto il
prossimo 27 gennaio le Regioni Marche e Abruzzo
e le due Province (oltre Teramo anche Ascoli
Piceno) torneranno al Ministero dello Sviluppo
Economico, per incontrarsi con il
viceministro Claudio De Vincenti per
“riprendere” il discorso sul progetto del
Protocollo d'intesa Val Vibrata-Tronto
(sottoscritto anche dalla Regione Marche e dalla
Provincia di Ascoli Piceno) che già nel 2012
figurava fra gli 8 progetti vagliati dal
Ministero dello Sviluppo per diventare Accordi
di programma da finanziare.
Una fotografia
dell’esistente e, naturalmente, le ipotesi di
“azioni strategiche” utili per tutti e per
tutto il territorio e non solo “per il comune
o il sindaco più bravo che, legittimamente,
arriva prima”.
Due le questioni
fondamentali, poste dalla Provincia, per evitare
che il tavolo sia un esercizio retorico:
-
Il lavoro dell’Opes
deve convergere con quello del tavolo dei
Sindaci
-
L’Opes dovrebbe
“aprirsi” al territorio e quindi ai giovani
(Confindustria Giovani, imprese che
rappresentano un modello, che ce l’hanno fatta,
coinvolgimento delle Start up: ce ne sono molte
nel settore innovazione, digitale, servizi,
tanti esempi di eccellenza)
Su questa linea
gli interventi, fra gli altri di Salvatore
Florimbi della Camera di Commercio e di
Cristian Corsi, docente dell’Università di
Teramo, esperto di marketing e comunicazione
d’impresa. Corsi, in un passaggio del suo
intervento, ha parlato di quelle realtà italiane
“che si sono reinventate senza alcun sostegno
pubblico ma con drastico cambio di passo
culturale e imprenditoriale”. Florimbi ha
invitato a fare presto per evitare a Teramo
“una morte annunciata” e si è dichiarato
disponibile, come Camera di Commercio, a
collaborare. Per la prima volta all’Opes gli
“under 35” di Confindustria. “In provincia di
Teramo ci sono significative realtà industriali
anche se di piccole dimensioni, parliamo di
realtà di eccellenza – ha esordito
Giammaria De Paulis - automotive,
software, moda, legno. I nostri competitors non
sono i pescaresi o gli aquilani, bensì turchi,
indiani, soprattutto nelle nuove tecnologie,
conoscono tre lingue, sono nativi digitali e
soprattutto sono "aggressivi" sul mercato del
lavoro. Dobbiamo colmare il digital divide”.
Dalle analisi dei
dati di Cresa, Camera di Commercio, Istat
emergono alcuni elementi di riflessione:
- presenza di un
forte tessuto industriale il quale riveste
ancora, nonostante la crisi, in alcuni settori,
un posto di rilievo nella graduatoria nazionale;
- associazioni ed
imprenditori che auspicano l’attivazione di
politiche di integrazione e di maggiore
collegamento con il mondo della ricerca;
- ci sono
imprenditori disposti ad investire in settori
nuovi ed innovativi ed alcune imprese che hanno
avviato interessanti azioni di diversificazione
produttiva;
- si
avverte l’esigenza di una forte “governance”
territoriale in grado di supportare il sistema
produttivo locale sui mercati nazionali ed
esteri e di esercitare un’azione di lobby nei
efficace e trasparente sulla regione e sul
governo per ottenere sostegno finanziario alla
ripresa dell’area teramana;
- amministratori
pubblici che vorrebbero accettare la sfida di
andare incontro alle imprese attraverso la
riduzione e/o il congelamento di alcuni tributi
locali ad esempio.
Alcune macro
azioni che possono convergere su un progetto a
breve e medio termine
Innovazione
Rapporti con le
università;
creazione di
imprese nel terziario avanzato;
Incentivi
all’innovazione;
Centro di
innovazione Territoriale (raccordato con i
Poli);
Marchi
territoriali
Export e tutti i
servizi ad esso utili
Integrazione
Attivazione reti
settoriali ed intersettoriali;
Progetti di
filiera e intersettoriali;
Incentivi
all’integrazione produttiva.
Riconversione
eco-sostenibile
del territorio
Riqualificazione
aree produttive;
Messa in sicurezza
del territorio;
Mobilità (piste
ciclabili)
Dai primi incontri
con le aree omogenee e emergono già alcune assi
strategiche:
•
Completamento
Pedemontana Abruzzo-Marche
•
Completamento
Teramo - Mare
•
Piano
straordinario di messa in sicurezza del
territorio
•
Riqualificazione
aree industriali
•
Riqualificazione
ambientale (da collegare al turismo: fra gli
interventi che più vengono sostenuti il
completamento delle piste ciclabili) |