TERAMO,
4.7.2015 -
«Se
il Decreto enti locali, in sede di conversione,
non risolve alcuni "nodi paradossali", la
Provincia di Teramo - come il resto delle
Province italiane - dovrà dichiarare il
pre-dissesto. In queste ore i Presidenti
italiani insieme all'Upi stanno sensibilizzando
il Parlamento rispetto ad una serie di questioni
- numeri, cifre e dati inoppugnabili - che
invece di agevolare processi di riforma "rischia
di precipitare gli enti, con noi anche i Comuni
ai quali non è arrivata una lira dei soldi tolti
alle Province, e i servizi locali, in un baratro
caotico».
«Il
"contributo" economico chiesto alle Province -
spiega Renzo Di Sabatino - è più alto di quello
che le Province possiedono e sono rimaste appese
tutte le questioni riguardanti i trasferimenti
del personale". Il
nodo più importante, ovviamente è di tipo
finanziario: "abbiamo chiesto che le Province
siano esentate dal bilancio pluriennale che
nessuno di noi sa come chiudere visto che non
abbiamo entrate certe e le uscite superano di
gran lunga le entrate».
I conti, secondo Di Sabatino sono presto fatti:
«Duemilioni
e 200 mila euro ci sono stati tagliati lo scorso
anno, 6 milioni e 600 mila euro quest'anno. Noi
abbiamo un
milione e mezzo di euro di debiti fuori bilancio
per le spese di assistenza ai disabili e
bollette arretrate, a ciò bisogna aggiungere i
tre milioni in meno di entrate da IPT e Rca auto
e non devo spiegare a nessuno perchè sono
crollate le vendite delle auto. Circa 14 milioni
di euro in meno sul bilancio».
Una cifra che non
può essere compensata nemmeno
«con
l'enorme lavoro che abbiamo fatto per tagliare
la spesa corrente e quella del personale e
recuperare crediti: due milioni e 200 mila con
la rinegoziazione dei mutui, tre milioni e mezzo
di Tefa, la nostra parte d'imposta su quella
incassata dai Comuni per rifiuti; quasi 4
milioni da sentenze a noi favorevoli;
cinquecentomila dalla Regione e un taglio di un
milione e mezzo sulle spese di personale.
Mancano all'appello 4 milioni di euro».
In questo senso si
inquadrano le osservazioni che i quattro
Presidenti abruzzesi hanno presentato alla
proposta di legge regionale che non scioglie i
nodi su personale e le funzioni fondamentali
affidate alle Province dalla Legge Delrio.
«Il fallimento
finanziario delle Province sarebbe un fallimento
politico rispetto ad un processo di riforma che
non può che avere come obiettivo il
miglioramento della rete amministrativa pubblica
e il recupero di risorse a favore dei servizi
per i cittadini»
chiosa Di Sabatino. |