TERAMO,
12.8.2015 - L'esclusione
della Società dei Concerti "P.Riccitelli", dopo
37 anni di attività e 27 di finanziamenti
ministeriali ininterrotti diventa un caso
istituzionale. Il presidente Renzo Di Sabatino e
il sindaco Maurizio Brucchi hanno inviato una
nota congiunta al ministro Franceschini,
elencando le numerose motivazioni che rendono
"inaccettabile" la decisione della Commissione
ministeriale (Fondo unico dello spettacolo) e
chiedendo un intervento "riparatore".
L'esclusione,
com'è noto, è stata motivata "dalla bassa
valutazione artistica (criterio soggettivo)
formulata dalla Commissione Artistica, la stessa
(i componenti non sono cambiati) che aveva dato
valutazione ampiamente positiva sull'attività
concertistica per l’anno 2014".
«Nel
progetto artistico presentato e quasi
completamente attuato per il 2015, anno
incomprensibilmente oggetto dell’esclusione - scrivono
Di Sabatino e Brucchi - la
Riccitelli ha portato a Teramo, tra gli altri,
artisti del calibro dei Solisti dei Berliner
Philarmoniker, Andrea Griminelli, Stefan
Milenkovich, Massimo Quarta, l’Orchestra
Sinfonica della Radiotelevisione Croata,
Benedetto Lupo, Ramin Bahrami, la Camerata Royal
Concertgebow Orchestra di Amsterdam, i vincitori
dei Concorsi Pianistici Internazionali “A.
Rubinstein” e “A. Casagrande”, tutti oggi
paradossalmente “bocciati” dalla Commissione
Ministeriale. A completamento, i Concerti
d’Organo con artisti internazionali, l’apertura
alle giovani promesse con “I Concerti di
Primavera” per gli studenti di particolare
talento, nonché la programmazione autunnale già
predisposta. In aggiunta, negli ultimi tre anni,
la partecipazione della Riccitelli a ben tre
progetti europei che hanno dato vita a prodotti
musicali importanti e significativi, oltre agli
aspetti formativi nel settore della musica e
dello spettacolo».
A
completamento di una serie di cifre e dati sui
conteggi ministeriali, Provincia e Comune,
ricordano che
«Silvia
Colasanti, musicista e compositrice, la più
autorevole componente della Commissione
Artistica, nei giorni scorsi ha clamorosamente
rassegnato a lei, Signor Ministro, le proprie
dimissioni dalla Commissione stessa, proprio in
seguito alle discutibili procedure di
assegnazione dei fondi ministeriali».
Poi, un elenco
delle conseguenze della bocciatura su una
società che vive e dà lavoro grazie alle
produzione di attività culturale:
- impossibilità
di realizzare la Stagione dei Concerti 2015/2016
con impoverimento dell’offerta, già fragile
realtà, in un Paese che della cultura continua
a fare sterili proclami, e relativa perdita di
pubblico, azzeramento di decenni di ininterrotta
attività, cancellazione di ogni forma di indotto
relativa (hotel, bar, ristoranti, attività
commerciali, flusso turistico conseguente);
- impossibilità
di copertura del deficit di bilancio originato
dalla mancanza di finanziamento statale dopo
aver svolto la maggior parte delle attività
concertistiche programmate nel 2015 (con
chirurgico ritardo i risultati sono stati resi
noti solo ad agosto, quando i due terzi delle
attività sono già stati realizzati e il
rimanente già programmato e definito);
- contrazione
del personale amministrativo (licenziamento dei
dipendenti quindi cancellazione di piccole ma
significative realtà lavorative);
- impossibilità
di ripresentare domanda prima del 2018 (la
domanda in oggetto è triennale:2015/2017);
- perdita
dei requisiti per l’accesso e l’ottenimento dei
contributi alla cultura della Regione Abruzzo in
base alla L.R. 46/14 che individua i destinatari
prioritariamente tra i soggetti FUS;
«Spetta
alla politica - concludono gli
amministratori locali - quella che va oltre
il nostro operato e le nostre possibilità di
intervento, spetta a lei Ministro, scrivere la
pagina successiva di questa narrazione così
amara e desolata, naturalmente se riterrà di
voler e dover intervenire in un ambito che
sappiamo le è particolarmente caro del quale,
siamo certi, non ha voluto e non vorrà siglare
una fine così ingloriosa. Noi, nella nostra
qualità di amministratori di un territorio già
fortemente in crisi, pericolosamente impoverito
e penalizzato oltre misura, non possiamo che
riporre in lei le ultime speranze perché non si
consumi lo scempio annunciato e possa essere
ripristinata una giusta condizione di diritto e
di riconoscimento dei meriti». |