TERAMO,
10.2.2015 -
Oltre 300 studenti delle
scuole superiori hanno partecipato questa
mattina al seminario di “Navigare sicuri” un
progetto interdisciplinare che ha coinvolto
undici scuole superiori e che si è concluso
oggi, giornata mondiale del Safer Internet Day,
con la presentazione di un vademecum che aiuta a
riconoscere e ad affrontare i rischi insiti
nell’utilizzo della rete e degli strumenti
social.
Il presidente
Renzo Di Sabatino
rivolgendosi alla platea di giovani ha ricordato
le insidie della “navigazione”: “Oltre a
rappresentare una splendida occasione di
formazione, crescita e condivisione” , ha detto,
si può trasformare in “uno sfogatoio con
devianze relazionali causate dal presunto
anonimato”. Attenzione - ha sottolineato il
Presidente -, perché alcuni comportamenti si
configurano come veri e propri reati”. In
conclusione si è soffermato su uno degli
obiettivi della Provincia
“compiere quel grande salto di
qualità verso i cittadini e gli utenti
attraverso la digitalizzazione delle procedure e
dei servizi da compiere insieme ai Comuni”.
All’iniziativa, promossa dal
gruppo di professionisti
Giammaria De Paulis, Francesca
Pedicone, Giancarlo De Amicis e Mauro Di Paolo,
in collaborazione con l’Unicef, il Corecom e la
Provincia di Teramo, è intervenuto anche
Gian Mauro Placido:
“internet non è un mondo virtuale, quello che
fate in rete ha diretti riflessi sulla vita
reale - ha dichiarato aggiungendo -
autori, vittime e spettatori passivi, non usando
i cinque sensi e nascondendosi dietro il pc,
hanno l’illusione di trovarsi in un mondo
fittizio ma non è così. Tutto ciò che fai in
rete diventa pubblico o pubblicale e
rintracciabile”.
Filippo Lucci,
presidente del CORECOM ha sottolineato che
“il ruolo positivo
della tecnologia per l’informazione, e, dunque,
per la crescita e lo sviluppo, passa attraverso
il suo buon utilizzo poiché senza regole non c’è
libertà né democrazia”.
Amelia Rubicini,
presidente dell’Unicef di Teramo, ha ricordato
che, soprattutto per i giovani,
“oltre alla legislazione occorre
una protezione garantita dalla competenza,
dunque, una pedagogia della comunicazione”.
Giammaria De Paulis
ha risvegliato l’attenzione degli
studenti sulla “trappola” del presunto anonimato
e sulla grande importanza di “governare lo
strumento e non esserne dominati” e, ancora,
si è soffermato sulla necessità di comprendere i
confini della privacy, per
“non diventare noi stessi la
breccia che permetta a malintenzionati di
entrare nella nostra vita e nelle nostre
famiglie”.
Il
realismo di internet e dei social network,
risulta tragicamente evidente in molti episodi
drammatici di cronaca e nei troppi casi di
suicidio seguiti al cyberbullismo.
Giancarlo Di Amico,
esperto in sicurezza informatica,
ha posto l’accento sulla protezione del computer
da attacchi esterni, una
“protezione passiva che riguarda
la collocazione fisica del nostro pc, e una
attiva, attraverso installazione e aggiornamento
di sistemi antivirus”.
Mauro Di Paolo
ha raccomandato, sia per la
legalità che per la sicurezza, di scaricare
applicazioni da store ufficiali, altrimenti
“per risparmiare
spenderemo troppo, sia per possibili
contaminazioni che perché rischieremo il blocco
del nostro sistema e il furto d’identità”.
Infine,
Francesca Pedicone ha
esposto i risultati del sondaggio condotto fra
2500 studenti e distribuito ai presenti il
vademecum per gestire le situazioni critiche che
possono presentarsi: dal furto di identità, alle
autorità alle quali denunciare episodi di
cyberbullismo, fino agli accorgimenti
tecnologici da adottare quando si usano gli
strumenti “mobile”.
Pina Manente,
Digital champion per la città di Teramo:
“La rete e le tecnologie digitali sono la grande
rivoluzione della nostra epoca, modificano
comportamenti sociali, stravolgono modelli
produttivi, offrono delle enormi opportunità in
termini di condivisione delle conoscenze,
costruiscono nuove occasioni di lavoro anche in
forma remota e in luoghi impensabili. Rendono
più trasparente e democratico il rapporto fra
eletti ed elettori e sono alla portata di tutti
perché a differenza del passato si possono
raggiungere risultati eccezionali con pochissimi
investimenti. Possono trasformare il Paese,
anche il nostro, ed è questo il messaggio che
deve arrivare forte ai ragazzi”. |