TERAMO,
23.11.2015 -
Possiedono una superficie aziendale superiore di
oltre il 54 per cento alla media, un fatturato
più elevato del 75 per cento della media e il 50
per cento di occupati in più per azienda. E’ il
singolare identikit delle aziende agricole
condotte da under 40 emerso questa mattina nel
corso del incontro “L’agricoltura è futuro:
il piano di sviluppo rurale e i giovani tra
innovazione e multifunzionalità”, che,
promosso da Coldiretti Giovani Impresa Teramo,
si è svolto nel museo archeologico di Teramo, in
una sala San Carlo straripante di giovani
agricoltori arrivati da tutto Abruzzo per
confrontarsi su presente e futuro di un settore
dinamico e vitale intorno a cui gravitano oltre
25.300 under 40 (tra capi azienda e manodopera)
e per scandagliare il Piano di sviluppo rurale
che, recentemente approvato da Bruxelles,
definirà gli interventi previsti in Abruzzo per
l’agricoltura fino al 2020. Un incontro con un
ospite particolare, Maria Letizia Gardoni,
27 anni, marchigiana, delegata nazionale di
Coldiretti Giovani Impresa, che, per la prima
volta in Abruzzo, accompagnata dal segretario
nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Carmelo
Troccoli, ha lanciato tanti spunti di
riflessione in particolare sul ruolo che
dovranno giocare i giovani agricoltori “pionieri
e rivoluzionari impegnati nel costruire un mondo
migliore” partendo da un settore considerato
erroneamente tradizionale. Da qui, dopo i saluti
del sindaco Maurizio Brucchi e della Presidente
di Coldiretti Teramo Silvana Verdecchia che
rimarcato il forte impegno dell’organizzazione
verso le esigenze delle imprese agricole, si
sono succeduti gli interventi dei professori
Dario Compagnone, preside di bioscienze e
tecnologie agroalimentari, e di Paola Pittia,
presidente del Corso di laurea in scienze e
tecnologie alimentari alla presenza del
direttore regionale di Coldiretti Alberto
Bertinelli e del direttore provinciale di
Coldiretti Teramo Massimiliano Volpone.
Ha invece illustrato nel dettaglio le novità del
Piano di sviluppo rurale Fabio Di Pietro,
responsabile Fondi strutturali Coldiretti
Abruzzo, evidenziando che il Psr si basa su
“un modello di impresa innovativa, giovane,
multifunzionale e energicamente sostenibile”
mentre l’assessore regionale Dino Pepe,
che ha ribadito l’importanza strategica della
programmazione dello sviluppo rurale annunciando
che, a breve, verranno pubblicati i bandi su
primo insediamento, investimenti e promozione e
comunicando, tra le altre cose, la pubblicazione
della graduatoria
riferita all’assegnazione dei diritti di
impianto dei vigneti della Riserva Regionale per
un totale di 504 ettari, prioritariamente
destinati ad under 40.
Propositivo, l’intervento del delegato regionale
di Coldiretti Giovani Impresa, Pier Carmine
Tilli, che ha evidenziato come “Il
Psr sarà lo strumento per creare una nuova
generazione di agricoltori, allevatori,
pescatori e pastori che non solo producono cibo
Made in Italy ma proteggono la natura e
l’ambiente e ogni giorno contribuiscono alla
crescita economica, nonché alla difesa della
cultura, della storia, della salute e in
generale all’alta della qualità della vita –
ha evidenziato Tilli - Una nuova generazione
di custodi del bello, buono e sano che si
aggiungono agli oltre ventimila giovani
abruzzesi che lavorano in agricoltura e che si
impegnano ogni giorno per far apprezzare il
nostro cibo, e non solo quello”.
Ma Psr a parte, l’incontro di questa mattina è
stato anche l’occasione per illustrare un
recente sondaggio Coldiretti/Ixe’ sulla realtà
dei giovani moderni, secondo cui il 57 per cento
dei giovani oggi preferirebbe gestire un
agriturismo piuttosto che lavorare in una
multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato
in banca (18 per cento).
“La crescita del numero di giovani
agricoltori è il frutto – ha detto Tilli -
di un rinnovato interesse a trascorrere parte
del proprio tempo a contatto con la natura.
L’agricoltura è oggi una fonte di appagamento e
soddisfazione personale poiché nel ritorno alla
terra i giovani stanno cogliendo una
straordinaria opportunità di sviluppo economico
personale e collettivo. Oggi il 70 per cento
delle imprese under 35 opera in attività che
vanno dalla trasformazione aziendale dei
prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie
didattiche agli agriasilo, ma anche
dall’agricoltura sociale alla cura del paesaggio
o alla produzione di energie rinnovabili. Il
risultato è che le aziende agricole condotte da
giovani sono più grandi, più strutturate e,
oltre ad avere un più alto numero di dipendenti,
detengono un fatturato più alto della media”. Ma
la grande protagonista della giornata è stata Maria
Letizia Gardoni, accolta con un lungo e
sentito applauso.
“C’è un intero esercito di giovani che ha
preso in mano un settore considerato vecchio,
saturo e inappropriato per immaginare
prospettive future e ne hanno fatto un mondo di
pionieri impegnati nel costruire un Paese
migliore per se stessi e per gli altri”, ha
affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei
giovani della Coldiretti nel sottolineare che
“dai campi non viene solo una risposta alla
disoccupazione e alla decrescita infelice del
Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei
nostri coetanei che sono costretti ad espatriare
e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza
lavoro, senza certezze, ma con una vita già
costruita da sfamare. In questo contesto –
ha concluso la Gardoni - il Psr rappresenta
uno strumento utile per continuare ad
incrementare la presenza delle nuove generazioni
nelle campagne italiane. Uno strumento che però
deve leggibile e di facile interpretazione e che
sia oggetto di semplificazione per facilitare
l’avvicinamento delle giovai imprese alle
opportunità offerte dal settore agricolo”.
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