TERAMO,
28.1.2015 -L’Assessore
regionale alla Pesca, Dino Pepe, ha convocato la
Conferenza regionale sulla pesca per venerdì 30
gennaio con all’ordine del giorno l’acquisizione
del parere sulla proposta di riformulazione del
Regolamento di disciplina delle attività
consentite nell’Area Marina Protetta “Torre di
Cerrano”, relativamente all’impiego nell’area
protetta, o in parte di essa, di un’attrezzatura
per la pesca delle vongole. Alla nota di
convocazione viene allegata una proposta di
attrezzo per la pesca formulata da una ditta
costruttrice su richiesta del COGEVO, Consorzio
di Gestione delle Vongole.
Lo strumento
appare del tutto simile alle turbosoffianti che,
come è noto, sono vietate in tutte le aree
marine protette a causa dei danni che provocano
ai fondali marini.
Fermo restando
l’ovvia possibilità dell’Assessore Pepe di
acquisire tutti i pareri che ritiene opportuni,
il WWF ricorda quanto segue.
Sono anni che il
problema dell’ingresso delle vongolare
all’interno dell’AMP “Torre di Cerrano” viene
dibattuto, nonostante il quadro normativo sia
chiarissimo nell’impedire la pesca attraverso
questo tipo di imbarcazioni.
Il COGEVO si è
fatto promotore di azioni di palese violazione
della normativa di tutela durante le quali
vongolare con turbosoffianti, alle prime luci
dell’alba, sono entrate nel perimetro dell’AMP
con il nome delle imbarcazioni coperto. Sul
punto sono state fatte molteplici segnalazioni
alla magistratura ed è intervenuta più volte la
Capitaneria di Porto.
Nel luglio 2014
un amplissimo schieramento formato da
associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Lega
Navale Pineto, LIPU Abruzzo, Mare Vivo, Touring
Club Italiano, WWF Abruzzo), associazioni di
categoria (Associazione Albergatori Silvi,
Associazione Commercianti e Artigiani di Pineto,
Associazione Commercianti Silvi, Balneatori
Associati Pinetesi, CNA FAB, Coop. Balneatori
Pineto e Roseto, FIBA/Confesercenti Teramo,
Nuova Associazione Pinetese Albergatori) oltre
ad associazioni scientifiche e comitati locali
(Centro Studi Cetacei, ASD Guide del Cerrano,
Associazione Volontariato e Protezione Civile
Pubblica Assistenza PROS Pineto, Comitato Pro
Corfù, Associazione ProVomano) ha inviato una
lettera a tutti gli Enti interessati nella quale
è stata ribadita la richiesta di far rispettare
le normative che prevedono i divieti di pesca e
raccolta di organismi nell’AMP. Non solo:
Associazioni e Comitati hanno anche richiesto
che vengano ampliati gli attuali confini
dell’area in modo da ricomprendere il territorio
che si estende dalla sponda sud del fiume Vomano
alla sponda nord del torrente Piomba.
Nel settembre
2014 il TAR Lazio, respingendo un ricorso
presentato proprio dal COGEVO, ha ribadito che
la limitazione all’esercizio della pesca
riguarda una minima porzione dello spazio a
disposizione (7 km di costa su un totale di 82
km); che il metodo di pesca tramite dragaggio
dei fondali con le turbosoffianti appare
incompatibile con la tutela dell’ecosistema
dell’Area Marina Protetta; che dalla
comparazione degli interessi coinvolti, stante
la presenza di un’area protetta, deve ritenersi
preminente quello della salvaguardia ambientale.
Il WWF chiede
alla Regione Abruzzo di avviare sulla questione
un confronto più ampio rispetto a quello messo
in atto fino ad oggi, sempre nel pieno rispetto
della normativa vigente e nella consapevolezza
che il mare non appartiene solo ai vongolari.
L’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano” è oggi
una realtà che interessa molteplici categorie
economiche e per la sua istituzione ed in sua
difesa si è sempre pronunciata gran parte della
collettività locale. |