TERAMO,
16.6.2015 -
Dal WWF Teramo
riceviamo e pubblichiamo in merito ai
risultati del referendum sulla realizzazione
dell'autodromo di Montorio al Vomano:
Domenica 14
giugno, poco più del 40% degli aventi
diritto al voto nel Comune di Montorio al
Vomano hanno partecipato al referendum sulla
costruzione di un autodromo in località San
Mauro.
Il 61,43% dei
votanti hanno votato sì, il 38,57% hanno
votato no.
L’Amministrazione Comunale, prima del voto,
aveva dichiarato che avrebbe tenuto conto
della volontà della maggioranza dei
cittadini. In realtà su 7.525 aventi diritto
al voto si sono dichiarate favorevoli
all’autodromo solo 1.867 persone, poco più
del 24% del totale.
Ora la
situazione è nella mani del Comune che dovrà
prendere una decisione per quanto di sua
competenza. Lo dovrà fare nel rispetto delle
leggi e degli strumenti urbanistici. E nel
farlo dimostrerà come intende gestire il
proprio territorio.
Nel corso
della campagna referendaria sono state
diffuse tante notizie fuorvianti, ad
iniziare dal fatto che coloro che propongono
la realizzazione dell’autodromo sarebbero
già in possesso di tutte le autorizzazioni e
sarebbero proprietari di tutti i terreni
interessati.
Entrambe
queste affermazioni sono false. Il progetto
non è stato ancora autorizzato e meno del
50% del territorio interessato è di
proprietà della società che propone di
realizzare l’autodromo. Il resto è ancora di
proprietà degli abitanti di San Mauro che
hanno già dichiarato di non voler vendere e
di essere intenzionati a resistere ad
eventuali azioni di esproprio, essendo
peraltro ancora tutto da dimostrare
l’interesse pubblico dell’opera.
Il vero
confronto sull’autodromo, quindi, è solo
all’inizio.
Per quanto
riguarda il WWF, la battaglia per bloccare
la distruzione delle colline di San Mauro
continuerà in tutte le sedi decisionali e
non mancheremo di evidenziare le
contraddizioni di questo progetto e quelli
che, a nostro parere, sono gli elementi di
contrasto con le normative vigenti e gli
strumenti urbanistici.
Resta
sicuramente il rammarico di non essere
riusciti a porre in luce a sufficienza la
follia di cementificare 52 ettari di
territorio agricolo per costruire un
autodromo che, se proprio si volesse
realizzare, potrebbe essere costruito in
tanti altri luoghi, a partire dalla tante
aree industriali dismesse, senza determinare
il devastante impatto ambientale che
creerebbe a San Mauro.