PESCARA,
23.12.2015 -
Primo
passo importante per la soluzione dei
“pertinenziali” abruzzesi dopo nove anni di
battaglie. È stato infatti approvato
l’emendamento alla legge di stabilità che
sposta i termini di pagamento e soprattutto
sospende le decadenze che i Comuni hanno inviato
ai concessionari.
Lo fa sapere il presidente
regionale di Federbalneari Abruzzo, Morgan Di
Concetto
(nella foto): “L’emendamento
è stato approvato all’unanimità sia dalle forze
di maggioranza che di opposizione, segno che il
Governo ha capito la problematica che in Abruzzo
interessa 110 concessioni e in Italia riguarda
circa mille operatori su 30 mila balneari”.
A
partire dalla legge finanziaria del 2007 i
“pertinenziali” devono pagare il canone in base
ai valori OMI con un aumento pari al 1500%,
raggiungendo cifre enormi - da 100 a 300
mila euro annui.
“La norma ha
messo in difficoltà le aziende – spiega Morgan
Di Concetto – creando inoltre una concorrenza
sleale con le attività non “pertinenziali” che
operano sullo stesso territorio”.
Sta di fatto che chi ha pagato lo ha fatto
sacrificando gli investimenti per rinnovare e
migliorare l’attività dal punto di vista della
qualità dei servizi e chi non è più riuscito a
pagare il canone demaniale si è visto arrivare
la decadenza della concessione.
“Un plauso al Governo che in un momento di
recessione ha dato un segnale forte al comparto
del turismo che rappresenta la prima voce del
PIL italiano. Dopo tanti anni di lotta questo
emendamento rappresenta un risultato
importantissimo – continua Morgan Di Concetto -
non tanto perché blocca gli ordini di decadenza
delle concessioni in corso ma piuttosto perché
il voto unanime di tutte le forze politiche
presenti in parlamento fa comprendere che il
problema è stato finalmente capito nella sua
gravità e che nell’arco del prossimo anno la
questione potrà essere affrontata e risolta
definitivamente. Un risultato ottenuto grazie al
lavoro del coordinamento “pertinenziali”
italiani capitanati dal Walter Galli che è
riuscito a far comprendere governo e
opposizioni la difficoltà e la disparità che le
aziende che operano su uno stesso territorio si
trovano ad affrontare e l’assurdità
dell’applicazione dei valori OMI sulle imprese
dei balneari”.
Mirella Lelli
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