L'AQUILA,
27.12.2015 –
Da M5S Abruzzo
riceviamo e pubblichiamo:
Maglia nera
per l’Abruzzo! Numeri che evidenziano un vero e
proprio bollettino di guerra per la regione
“facile e veloce” che era stata promessa in
campagna elettorale dal Presidente D'Alfonso;
numeri che parlano inequivocabilmente di una
regione più povera, più lenta e soprattutto che
paga più tasse ed ha meno servizi.
A rilevare
questa drammatica verità sono gli studi del
Cresa, dell'Istat e del ministero del Lavoro che
srotolano numeri negativi, aridi testimoni, di
una mala gestione regionale che, al di là
degli annunci sulla stampa, racconta
chiaramente quello che è successo ad un anno e
mezzo dall’insediamento di questa maggioranza di
Governo: Un #flopdalfonso.
LAVORO
Se mettiamo
a confronto i dati sull’occupazione, vediamo
che, mentre in Italia la situazione si muove in
favore dell’occupazione, in Abruzzo facciamo un
passo indietro segnando il -5,4 % mettendo a
confronto IV Trimestre 2015 su IV Trimestre
2014.
Così la
Regione Abruzzo si classifica penultima in
Italia per assunzioni e per occupazione.
Mentre
in Italia il numero di occupati sale dell’ 1% in
Abruzzo sotto l’Amministrazione D’Alfonso
raggiungiamo un -2 %.
REDDITO,
IMPRESE E CREDITO
Scende
anche il reddito procapite nel 2015 che in
Italia segna un - 0,4% ma in Abruzzo addirittura
arriva ad un - 1,6 %
Clamoroso
anche il calo delle Imprese attive sul
territorio siamo a un – 1,3 in Abruzzo, che
spicca sul – 0,3 Italiano. Imprese con
presenza giovani fra amministratori, costi e
quota capitale >50% nel 2014 di D’Alfonso
segna un ulteriore -3,6%. Non è una
Regione per giovani, e non c’è garanzia che
tenga.
Scende
anche il credito alle imprese artigiane, che
segna un – 8%. Ultima in Italia.
TASSE E
DEBITI
I segni
positivi, si trovano esclusivamente sull’aumento
delle tasse, infatti la Revoca sulla riduzione
delle addizionali regionali e la mancata
reintroduzione del provvedimento segnano un
più +30%.
Per quanto
riguarda invece la spesa pubblica abbiamo un
aumento di disponibilità ed indebitamento.
Infatti, dal 2016 la Regione potrà disporre di
ulteriori 53 milioni grazie al termine di una
prima parte di debiti sulla sanità e ulteriori
40 milioni per maggiori entrate da mancata
riduzione delle tasse. Quest'ultimo, fa di
fatti segnare un tassello nero rispetto alla
diminuzione del cuneo fiscale, dimostrando una
regione poco attenta agli incentivi alle imprese
e alle politiche del lavoro.
Preoccupante, infine, l'ulteriore indebitamento
di + 100 milioni approvato con la “Legge
Pietrucci” poche settimane fa. Numeri, che se
messi insieme, fra maggiori disponibilità e
maggior indebitamento, permetterebbero
l'attuazione di importanti misure di rilancio
che non sono assolutamente rinvenibili del DEFR.
SANITA'
Sulla
sanità crescono anche le soglie di budget per le
cliniche private che segnano un + 8milioni
annui, di contro, i cittadini perdono 4 Punti
Nascita (Penne, Atri, Ortona, Sulmona)
limitando, di fatto, la qualità e la sicurezza
alle cure per madri e nascituri.
QUALITA’
DELLA VITA
Il #flopdalfonso
si ripercuote anche sulle città della Regione in
cui, secondo il 24 ore, si vive male, molto
male, rispetto alle altre città italiane. Su un
campione di 104 città Pescara, dove il
Presidente ha fatto il sindaco e che ancora oggi
sta pagando pesanti debiti fuori bilancio,
risulta all’80esimo posto, segue L’Aquila al
77esimo, poi Chieti al 74esimo ed infine la
“migliore” delle peggiori è Teramo con un
71esimo posto. |