L'AQUILA,
5.10.2015 –
“Il
procedimento di approvazione del progetto
Ombrina Mare 2 è alle battute finali e dunque
ogni strumento utile va messo in campo per
impedire che la Conferenza di servizi decisoria
convocata per il 14 ottobre p.v. adotti
provvedimenti definitivi. Nulla deve essere
lasciato intentato.”
così commenta Sara
Marcozzi, M5S Regione,
la lettera inviata al Presidente D'Alfonso e al
Consigliere Mazzocca con la quale la consigliera
invita Regione Abruzzo ad attivarsi
immediatamente chiedendo formalmente:
-
alla Commissione
regionale per il patrimonio culturale per
l'Abruzzo di
disporre “l'integrazione
del contenuto delle dichiarazioni di
notevole interesse pubblico”
riguardanti la costa teatina ed in
particolare la c.d. Costa dei Trabocchi nel
tratto che comprende i Comuni di San Vito
Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia,
ai sensi dell'art. 39 comma 2 lett. h) del
D.P.C.M. 171/2014 e dell'art. 141 bis
Codice dei Beni Culturali. L'integrazione
dovrà consistere sia in una estensione
territoriale dell’area interessata, sia nel
deposito di nuove motivazioni contrarie a
progetto quali l'esistenza nel tratto di
costa interessato delle tradizionali
macchine da pesca denominate “trabocchi”,
evidente e rilevante valore storico e
culturale. Non dimenticando che, se il
progetto di Ombrina si realizzasse, il
paesaggio visto da terra vedrebbe
interferire con i detti trabocchi una nave, stabil
mente ancorata a 6,5 miglia dalla
costa, lunga 330 metri – circa 17 TIR - ,
alta 54 metri – come un palazzo di 15 piani
- e larga 30 metri oltre all'impianto di
estrazione;
-
alla
citata Commissione regionale per il
patrimonio culturale, nella sua funzione di Commissione
di garanzia per il patrimonio culturale,
il riesame
del provvedimento (nota prot. 0000582 del
28.1.2010)
con il quale la Soprintendenza per i beni
archeologici dell'Abruzzo – Chieti ha
espresso parere favorevole con prescrizioni.
Tale parere è focalizzato sulla eventuale
presenza di reperti archeologici nel tratto
di mare antistante la costa interessata ma
ignora del tutto i vincoli paesaggistici e
la presenza di un patrimonio culturale,
latamente inteso, di notevole interesse
pubblico;
-
al
Ministero, in sede di Conferenza
di Servizi,
in subordine rispetto alla richiesta di
sospensione del procedimento, di acquisire
il parere
della Soprintendentenza Belle Arti e
Paesaggio dell'Abruzzo al
fine di ottenere un parere complessivo che
non si limiti ad una disamina degli elementi
archeologici ma si estenda alla valutazione
dei Beni architettonici, paesaggistici,
storici, artistici ed etnoantropologici
presenti nell'area. Ciò al fine di
sottoporre a revisione anche il parere
favorevole espresso dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali il 30 Giugno 2010,
in cui inopinatamente si legge “che
le opere previste non avranno nessuna
interferenza sugli ambiti paesaggistici del
territorio costiero, sottoposti ai sensi del
D. Lgs. n. 42/2004”.
I parlamentari
abruzzesi del movimento 5 stelle sono
in procinto di depositare un esposto alla
Procura della Repubblica di Roma per accertare
se vi siano stati comportamenti penalmente
rilevanti da parte dell'ex Ministro
dell'Ambiente Clini e/o di altri funzionari
ministeriali nell'iter che ha portato alla
riapertura del procedimento autorizzativo
“Ombrina Mare 2”. I parlamentari evidenziano
molteplici anomalie procedurali ed in
particolare contestano:
-
la legittimità del provvedimento con il
quale il Ministero, il 7 Novembre 2011 ha
sospeso il permesso di ricerca in favore
della Medoilgas nonostante questa ne avesse
chiesto la proroga e non la sospensione;
-
la legittimità del provvedimento di proroga
concesso il 27 Aprile 2012 nonostante la
legge vigente all'epoca, il D. Lgs.
128/2010, vietasse la ricerca, la
prospezione e la coltivazione di idrocarburi
in mare nelle 12 miglia da aree protette.
Peraltro, la proroga ha riguardato il
permesso di ricerca nella stessa area per la
quale la Medoilgas ha fatto richiesta di
concessione per l'estrazione: è stato quindi
prorogato un permesso di ricerca per un'area
in cui la ricerca era finita con esito
positivo!
-
l'inerzia del
Ministero il quale: dopo che la Commissione
tecnica di verifica dell'impatto ambientale
aveva espresso parere negativo di
compatibilità ambientale con provvedimento
n. 541 del 7 Ottobre 2010; dopo che con nota
dell'8 Novembre 2010 la Direzione Generale
per le Valutazioni Ambientali aveva
preavvisato la Medoilgas Italia spa del
parere negativo e dopo che quest'ultima
aveva formulato le sue osservazioni con nota
del 22 Novembre 2010, ha omesso di emanare, nei
quindici giorni previsti dalla legge,
il provvedimento di diniego che avrebbe
decretato la fine del progetto “Ombrina Mare
2”. Il Ministero resta anzi inerte fino al
26 Giugno 2012, data dell'entrata in vigore
del Decreto Sviluppo che consente di
riaprire i procedimenti autorizzativi non
ancora definiti. I parlamentari esponenti
chiedono quindi di accertare se l'inerzia
del Ministero sia dipesa o meno da un
comportamento dolosamente omissivo. Dubbio
che si manifesta leggen do la lettera 3
luglio 2012 , recante prot. n. DIVA – 2012
– 0016011,
con cui la Medoilgas Italia spa esprime “un
doveroso apprezzamento per il prezioso
contributo apportato da Lei e dai suoi
collaboratori per l'individuazione della
soluzione poi adottata dal Governo al fine
di porre riparo ad una situazione
insostenibile oltre che ingiusta per gli
operatori del settore” auspicandone
“un
positivo completamento dell’iter alle Camere
per una sua definitiva e rapida approvazione”
a seguito di istanze “più
volte rappresentate in passato” circa le
“disposizioni introdotte con il decreto
legislativo 128 del 2010...” che
ha determinato “...drastiche
restrizioni alle attività di esplorazione e
coltivazione di idrocarburi nei mari
italiani”. I
parlamentari esponenti si chiedono a quale &ldquo
;soluzione”,
individuata dal Ministro e dai suoi
collaboratori, avente l'effetto di eliminare
le “drastiche
restrizioni”
introdotte dal decreto legislativo 128/2010,
la Medoilgas Italia spa si riferisca.
“Queste azioni, unitamente alla nostra proposta
di legge di iniziativa regionale alle camere che
il M5S ha depositato e alla pdl sul parco marino
ancora in attesa di essere calendalizzate (!),
ci sembrano il minimo sindacale per chi si era
proposto agli abruzzesi come difensore dalle
invasioni UFO! Il governo regionale è bene che
passi dai proclami ai fatti e cominci a
difendere l’Abruzzo e gli abruzzesi dalle
speculazioni e devastazioni sul nostro
territorio.” Conclude Marcozzi.
Il testo della lettera
La
lettera inviata dal
Consigliere Regionale di M5S, Sara Marcozzi,
al Presidente
della Giunta della Regione Abruzzo Luciano
D’Alfonso e al Sottosegretario con Delega
all’Ambiente Mario Mazzocca ad oggetto "Azioni
urgenti avverso Ombrina":
Come
sappiamo, il procedimento di approvazione del
progetto Ombrina Mare 2 è alle battute finali e,
dunque, ogni strumento utile deve essere messo
in campo per impedire che la Conferenza di
servizi decisoria, convocata per il 14 ottobre
p.v. presso il MISE, adotti provvedimenti
definitivi.
Soprattutto
in vista di appuntamenti quali il referendum di
iniziativa regionale, l'istituzione del Parco
marino della Costa dei Trabocchi e la possibile
discussione in Parlamento delle proposte di
legge che mirano ad abrogare l'art. 35 del c.d.
Decreto Monti-Passera, è fondamentale che
Regione Abruzzo si attivi efficacemente in tutte
le sedi e con tutti gli strumenti disponibili,
per chiedere e ottenere la sospensione del
procedimento attivato dal Ministero dello
Sviluppo economico attraverso la convocazione
della già citata Conferenza di Servizi.
Con la presente, si chiede alle SS.VV. di
investire la “Commissione regionale per il
patrimonio culturale per l'Abruzzo”
della redazione della “integrazione del
contenuto delle dichiarazioni di notevole
interesse pubblico” riguardanti la costa
teatina e in particolare la c.d. Costa dei
Trabocchi nel tratto che comprende i Comuni di
San Vito Chietino (D.M. 10.2.1971 e D.M.
21.6.1985), Rocca San Giovanni (D.M. 3.12.1970 e
D.M. 21.6.1985) e Fossacesia (D.M. 2.5.1966,
D.M. 10.6.1970 e D.M. 21.6.1985), ai sensi
dell'art. 39 comma 2 lett. h) del D.P.C.M.
171/2014 e dell'art. 141 bis Codice dei Beni
Culturali.
L'integrazione dovrebbe contenere, a giudizio
della scrivente, sia la previsione di estensione
territoriale dell’area interessata, sia
l’indicazione di nuove motivazioni circa
l'esistenza, nel tratto di costa interessato,
delle tradizionali macchine da pesca denominate
“trabocchi”, indicandone il rilevate e
innegabile valore storico e culturale.
Ciò anche
in considerazione che il paesaggio visto da
terra vedrebbe interferire con i detti trabocchi
una nave stabilmente ancorata a 6,5 miglia dalla
costa oltre all'impianto di estrazione.
Si chiede, inoltre, alle SS.VV. che la citata
“Commissione regionale per il patrimonio
culturale” venga investita della sua funzione di
“Commissione di garanzia per il patrimonio
culturale” di cui all'art. 12, comma
1-bis, d.l. 83/2014 convertito con l. 106/2014.
Sebbene
l'art. 39, comma 3, lett. a) del DPCM 171/2014
preveda espressamente la possibilità di
riesaminare i pareri, nulla osta o altri atti di
assenso comunque denominati rilasciato dagli
organi periferici del Ministero “entro il
termine perentorio di 10 giorni dalla ricezione
dell'atto” (e dunque dovendosi presumere che
il processo di riesame sia applicabile ad atti
recenti e non definitivi), la stessa norma non
vieta che sia chiesto il riesame di atti
emanati prima dell'entrata in vigore delle
citate norme.
Alla luce
di ciò, si chiede formalmente che Regione
Abruzzo formalizzi la richiesta di riesame del
provvedimento con il quale la Soprintendenza per
i beni archeologici dell'Abruzzo – Chieti ha
espresso parere favorevole con prescrizioni
(nota prot. 0000582 del 28.1.2010). Tale
parere è focalizzato sulla eventuale presenza di
reperti archeologici nel tratto di mare
antistante la costa interessata ma ignora del
tutto i vincoli paesaggistici e la presenza di
un patrimonio culturale, latamente inteso, di
notevole interesse pubblico.
Infine si chiede che Regione Abruzzo, in sede di
Conferenza di Servizi, in subordine rispetto
alla richiesta di sospensione del procedimento,
chieda, che il Ministero acquisisca il parere
della Soprintendentenza Belle Arti e Paesaggio
dell'Abruzzo al fine di ottenere un parere
complessivo che non si limiti ad una disamina
degli elementi archeologici presenti nell'area
ma si estenda ai Beni architettonici,
paesaggistici, storici, artistici ed
etnoantropologici.
Ciò
affinché sia sottoposto a revisione anche il
parere favorevole espresso dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali con nota n. DG/PBAAC/34.19.04/19889/2010
del 30 Giugno 2010, in cui si legge, nelle
premesse, “che le opere previste non
avranno nessuna interferenza sugli ambiti
paesaggistici del territorio costiero,
sottoposti Ai sensi del D. Lgs. n. 42/2004”.
In attesa
di un sollecito riscontro, nell’interesse
dell’Abruzzo e degli Abruzzesi. |