L'AQUILA,
23.9.2015 –
Il Consigliere
regionale del M5S Sara Marcozzi ha depositato
ieri mattina una interpellanza per fare
chiarezza sul perché del disinteresse di Regione
Abruzzo sul tema della sicurezza sul lavoro
nell’azienda SEVEL di Atessa, successivamente
all'adozione da parte dell'azienda del sistema
metrico di lavoro denominato “ERGO-UAS”. Un
sistema che, come sostengono i sindacati USB e
SLAI Cobas, produrrebbe una pressione
psico-fisica alla quale sono sottoposti i
dipendenti delle linee interessati dal sistema,
evidenziando fra l'altro come, l'accelerazione
di alcune linee di produzione, provocherebbero
ulteriore pressione fisico-mentale al già
precario equilibrio introdotto dal sistema
ERGO-UAS.
"A seguito di queste denunce - precisa
Marcozzi - sono stati convocati dei tavoli di
confronto con i rappresentati della Sevel S.p.A.
ed i funzionari del “Servizio di Prevenzione e
Protezione Ambienti di Lavoro – Asl 2
Lanciano-Vasto-Chieti", ma per ben due
convocazioni questi tavoli sono stati disertati
da Sevel e dalla ASL, lasciando i sindacati
senza risposta.
"È gravissimo che la Asl non risponda alle
legittime richieste di controllo che provengono
dai lavoratori" dichiara Sara Marcozzi del M5S
che con un’interpellanza interroga il Presidente
D’Alfonso per sapere quali sono stati i motivi
della mancata partecipazione ai tavoli di
mediazione, a più riprese, convocati dalla
Direzione Territoriale del Lavoro di Chieti. Per
sapere, inoltre, se è intenzione del Servizio di
Prevenzione e Protezione degli ambienti di
Lavoro della ASL 2 Lanciano-Vasto-Chieti
parteciparvi in futuro o se non sussistano
atteggiamenti perseguibili – nei confronti dei
responsabili Asl del settore ispettivo e di
controllo – per l'essere venuti meno al ruolo
istituzionale dell’Ente Pubblico con grave
potenziale pregiudizio dello stato di salute di
migliaia di dipendenti.
“La sicurezza sul l avoro dei cittadini
abruzzesi è un elemento fondamentale per la
produttività e la qualità della vita nella
nostra regione - commenta Sara Marcozzi -
in un momento così delicato per l’occupazione,
non garantire la tutela degli operai in aziende
importanti come la Sevel crea un precedente
molto pericoloso che mina i diritti fondamentali
dei lavoratori.” |