L'AQUILA,
9.11.2015 –
«L’unica legge
che avrebbe fermato questo scempio giace in
qualche cassetto. Si tratta della legge di
iniziativa alle Camere per modificare e in parte
abrogare l’articolo 35 del decreto sviluppo, il
documento con cui di fatto si autorizzano le
trivellazioni nel mare adriatico. Questo lo
sappiamo noi, lo sa il PD e lo sa benissimo
anche SEL, ai quali continuiamo a chiedere di
fare pressioni ai relativi parlamentari per
calendarizzare e votare la legge di iniziativa
regionale del M5S».
Con queste parole Sara Marcozzi commenta
la notizia dell’autorizzazione a procedere
arrivata oggi dalla conferenza dei servizi
tenutasi a Roma.
L’orientamento del Governo Nazionale è stato
quello di non tenere conto nella procedura delle
novità legislative intervenute (Legge Regionale
sul Parco di Trabocchi Pd-Sel), come già
accaduto per la Legge Regionale sulle 12 miglia
(Pd-Sel).
«Sapevamo bene che la Regione avrebbe
combattuto con armi spuntate e leggi dall’odore
di incostituzionalità - ribadisce la
Marcozzi -. Lo abbiamo più volte ripetuto
davanti ad una maggioranza che ha tenuto più
conto della facciata che della efficacia dei
mezzi. Una serie di azioni nate già fallimentari
- incalza la Marcozzi - dalle leggi
incostituzionali ad un referendum che stenterà,
ahi noi, a raggiungere il quorum. Azioni deboli
portate avanti, ci viene il dubbio, con l’unico
scopo di tenersi buoni i comitati di cittadini
che più volte sono intervenuti in consiglio
regionale. Noi lo sapevamo, lo abbiamo detto e
abbiamo avvisato più volte i cittadini di non
cadere nelle dinamiche propagandistiche di un
governo regionale che non è stato capace di
difenderci “dagli ufo” e che con Ombrina segna
l’ennesima tacca al negativo».
Anche il deputato Gianluca
Vacca commenta la notizia dell’ok ad
Ombrina.
«Il governo vuole
Ombrina, il PD vuole Ombrina, Non esiste nessun
PD buono: il PD è uno solo, ed è favorevolissimo
alla petrolizzazione della nostra Regione. Noi
sapevamo che il Ministero non si sarebbe fermato
davanti alla costituzione del Parco, ma lo
sapevano sicuramente anche D'Alfonso e Mazzocca.
In attesa che i ricorsi facciano la loro strada,
i rappresentati locali e i parlamentari
abruzzesi devono chiedere contestualmente alla
maggioranza in parlamento di votare un
emendamento alla legge di stabilità (noi
l'abbiamo presentato per l'ennesima volta) per
bloccare definitivamente Ombrina: la modifica
della legge infatti è l'unica strada possibile,
come noi sosteniamo da 3 anni. Lo stop ad
Ombrina deve arrivare da Roma ed il Governo
Regionale, dello stesso partito del Governo
centrale, deve lavorare in questo senso».
Il PD resterà alla
storia come il partito che più di tutti gli
altri ha svenduto la nostra regione ai
petrolieri.
La loro coscienza sarà per sempre sporca, nera
come il petrolio. |