L'AQUILA,
27.3.2015 -
Per i gruppi marsicani del M5S, il Presidente
Giuseppe Di Pangrazio ha gravi responsabilità
per quanto accaduto nel corso dell'ultimo
consiglio regionale. Il Consigliere Gianluca
Ranieri conferma che “non è la prima volta
che il presidente Di Pangrazio viene meno al suo
ruolo di garante della democrazia e del
confronto. Questa volta, prevaricando l'intero
consiglio regionale, il presidente ha di fatto
impedito il confronto democratico su due punti
importantissimi per la vita della Regione”.
Il
comportamento del Presidente ha permesso, per
l'ennesima volta, alla politica di non assumere
le sue responsabilità per le scelte operate.
Il
primo argomento riguardava i punti nascita, vero
e proprio nervo scoperto della Giunta D'Alfonso.
Le opposizioni, con l'appoggio di parte della
maggioranza, avevano chiesto di cancellare i
tagli ad un servizio essenziale per il diritto
alla salute di mamme e neonati. La richiesta era
basata sulle dichiarazioni del ministro Lorenzin,
dalle quali appare chiaro che la Regione può
decidere autonomamente dove ed in che misura
intervenire, almeno per quanto riguarda i punti
nascita. “La scelta di chiudere i punti
nascita - afferma Ranieri - è dettata da
motivazioni che poco o nulla hanno a che fare
con gli obblighi derivanti dalla sicurezza e
dalla salvaguardia degli utenti, come fino ad
oggi l’assessore Paolucci ha cercato di farci
credere. Se i punti nascita di Atri, Sulmona,
Ortona e Penne chiuderanno, sarà perché la
politica abruzzese ha scelto di non assumersi le
sue responsabilità”.
Il
secondo argomento riguardava la centrale Power
Crop. Il M5S, che segue la problematica da anni
sostenendo le istanze del territorio, chiedeva
alla politica abruzzese una presa di posizione
che scrivesse la parola fine sulla vicenda.
Infatti, come rilevato in conferenza stampa dai
portavoce del M5S Giorgio Fedele e Massimo De
Maio, il no della conferenza di servizi pone un
ostacolo alla realizzazione della centrale ma
non la blocca definitivamente. Martedì a Pescara
è stata vinta una battaglia importante ma a
L'Aquila la maggioranza non ha voluto vincere la
guerra. Il comportamento del Presidente Di
Pangrazio ha permesso alla maggioranza di
ignorare le proprie responsabilità,
nascondendosi dietro la procedura tecnica della
Conferenza di Servizi. “Siamo curiosi -
aggiungono i portavoce del M5S - di conoscere
l'opinione dei consiglieri marsicani di
maggioranza Berardinetti e Di Nicola, che hanno
assistito in silenzio alle scelte del President
e Di Pangrazio”.
Inaccettabile, quindi, il modo in cui il
Presidente ha gestito la seduta del 24 marzo.
Delle risoluzioni presentate ne sono state poste
in discussione solo tre: le meno impegnative per
il governo regionale. Mancando, tra le
risoluzioni scelte, Power Crop e Punti nascita,
i consiglieri di opposizione hanno
responsabilmente chiesto di ritirare le loro
istanze, per fare spazio ai due importanti
argomenti che mancavano. Il Presidente, fingendo
di accogliere le richieste avanzate di volta in
volta dai consiglieri, ha poi chiuso
proditoriamente il Consiglio, impedendo la
discussione di tutte le risoluzioni.
“A consiglio terminato, al di fuori del
confronto politico d'aula - afferma il
Consigliere Ranieri - quando credevo che si
potesse instaurare un dialogo con un
concittadino marsicano, mi sono avvicinato
all'arch. Di Pangrazio per chiedere spiegazioni
in merito al suo comportamento. Il presidente,
non solo ha rifiutato di dare spiegazioni, ma ha
anche reagito in maniera scomposta aggredendo
fisicamente Giorgio Fedele, portavoce del gruppo
M5S di Avezzano che si è occupato
approfonditamente della questione Power Crop.
Questa aggressione fisica, sventata all'ultimo
momento dal consigliere Monaco, che ne ha pagato
le conseguenze, può avere un'unica spiegazione,
della quale ci rammarichiamo: quanto successo è
dovuto al fatto che a domandare spiegazioni al
Presidente, in maniera sicuramente civile, è
stato un semplice cittadino al quale il
presidente, non ritenendolo suo pari, non
riconosceva il diritto di interloquire. Inoltre,
il Presidente Di Pangrazio ha pubblicamente
mentito affermando attraverso organi di stampa
di non aver partecipato al parapiglia, noi
abbiamo le prove di questa menzogna”.
“Il ruolo di Presidente del Consiglio
Regionale - conclude Ranieri - è un ruolo
particolarmente delicato, a garanzia della
democrazia e del corretto funzionamento
dell'Istituzione. Per questo, richiede
particolari qualità e capacità che il Presidente
Di Pangrazio sta dimostrando di non avere. Alla
luce del suo comportamento fino ad oggi,
dovrebbe valutare l'opportunità di fare un passo
indietro. Saremmo i primi a considerare questo
passo come una vittoria politica dello stesso Di
Pangrazio. Diversamente, dovremo portare in
Consiglio Regionale un problema che è ormai
evidente”.
Gianluca Ranieri
Gruppi M5S della Marsica
Consigliere
Regionale M5S |