L'AQUILA,
28.5.2015 –
Presentata nei
giorni scorsi dal Gruppo consiliare regionale
del Movimento 5 Stelle la proposta di legge che
consentirà l’introduzione, in Abruzzo,
dell’istituto del reddito minimo garantito, una
prestazione sociale diretta a dare un sostegno a
tutti coloro che, per mancanza di lavoro, si
trovino in condizione di disagio economico.
«Con la nostra proposta –
ha spiegato il Capogruppo
Riccardo Mercante –
vogliamo fare in modo che venga, finalmente,
introdotta, nella nostra Regione, una misura
diretta al contrasto della disuguaglianza ed
esclusione sociale ed a favorire l’inserimento
nel mondo del lavoro dei soggetti maggiormente
esposti al rischio di marginalità. Uno strumento
che è previsto nella maggior parte dei Paesi
Europei e che dovrebbe essere alla base di ogni
Stato civile e democratico in quanto consente di
assicurare a tutti, soprattutto ai più deboli,
un’esistenza libera e dignitosa.
Quella per il reddito minimo
garantito – ha
continuato Mercante – è
una battaglia che il Movimento 5 Stelle sta
portando avanti da anni anche a livello
nazionale nonostante le resistenze delle opposte
forze politiche. Per questo, noi Consiglieri
regionali, abbiamo avvertito l’esigenza di
preparare, nelle more di una regolamentazione
unica per tutto il Paese, una legge che possa
consentire, nel frattempo, di rendere questo
istituto operativo per lo meno qui in Abruzzo,
in modo da poter prestare un sostegno economico
a tutti quei cittadini abruzzesi costretti, ogni
giorno, a fare i conti con la mancanza di lavoro
e con un reddito non sufficiente a garantire
neppure i bisogni fondamentali.
Non si tratterà di una mera prestazione
assistenzialistica giacché i beneficiari
verranno inseriti in un percorso di ricerca del
lavoro e supportati fino al raggiungimento della
loro piena autonomia economica. In questo modo
si potrà intervenire in tutte quelle situazioni
al limite della soglia di povertà offrendo non
solo un sostegno economico concreto ma anche
favorendo il reinserimento nel mercato del
lavoro di tutti coloro che, per una ragione o
l’altra, ne fossero stati esclusi.
In un periodo di crisi economica
così stringente, come quello che stiamo vivendo
- ha concluso Mercante
– non si può far finta di nulla e non accorgersi
delle centinaia di famiglie che non riescono
neppure a sopravvivere e sono, di fatto, recluse
ai margini della società. È un preciso dovere
della Regione intervenire, prima di tutto, prima
di ogni altro intervento, opera o progetto, a
sostegno di queste persone. La tutela
dell’individuo è una priorità assoluta ed i
soldi vanno destinati, innanzitutto, a tal fine,
perché nessuno rimanga indietro». |