L'AQUILA,
28.9.2015 –
Un voto
favorevole, quello del M5S sulla proposta di
referendum nazionale per abolire le norme che
oggi consentono l'estrazione di idrocarburi
sulla costa abruzzese, ma che è accompagnato
dalla consapevolezza delle numerose criticità
che sono stato evidenziate proprio dai cinque
stelle in più occasioni.
Questo referendum,
infatti, è il frutto della scommessa di
alcuni più che di una strategia oculata e
condivisa. Com'è noto, il referendum, che il M5S
esalta come strumento essenziale di democrazia
diretta, è oggi fortemente penalizzato
dall'obbligo di raggiungere, pena la sua
inutilità, un quorum consistente che solo una
volta, di recente, è stato raggiunto in oltre un
trentennio di storia referendaria. Inoltre non
aiuta il fatto che le trivellazioni interessino
oggi poche regioni, non le più popolose, né il
fatto che si sia scelto di isolare i quesiti
sugli idrocarburi da altri possibili sulla buona
scuola jobs act etc, cioè su temi di sicuro
interesse nazionale e quindi di sicuro traino.
Il M5S intende
percorrere la strada, priva di pericolose
scorciatoie, della mobilitazione popolare unita
all'iniziativa politica in tutte le sedi
istituzionali in cui è presente.
IN REGIONE
Il Gruppo
consiliare abruzzese si è fatto parte attiva nel
deposito della proposta di legge nazionale di
iniziativa regionale, elaborata dal
Coordinamento No Ombrina, la quale mira ad
ottenere per via parlamentare l'abolizione delle
stesse norme oggetto di referendum.
“Speriamo che
questa proposta sia discussa il prima possibile”
commenta Sara Marcozzi prima firmataria della
legge. ”Inoltre - continua la consigliera
M5S - il Gruppo consiliare abruzzese ha
presentato una risoluzione urgente, bocciata
dalla maggioranza dalfonsiana, che mirava ad
ottenere il recepimento di argomenti giuridici
forti nel ricorso che la Regione Abruzzo si
accinge a presentare al Tar del Lazio contro il
Decreto ministeriale che esprime parere positivo
sulla compatibilità ambientale di Ombrina Mare
2. Nonostante la bocciatura, quegli argomenti
sono stati trasmessi all'Avvocatura regionale
chiedendone il recepimento”.
IN PARLAMENTO
“In parlamento
- aggiunge Gianluca Vacca portavoce alla Camera
M5S - tutti i portavoce abruzzesi si faranno
promotori di una mozione parlamentare che mirerà
ad imporre al Ministero dello Sviluppo Economico
la sospensione del procedimento autorizzativo
riguardante Ombrina Mare fino all'esito della
discussione in Aula dei progetti di legge di
iniziativa parlamentare già presentati e di
quello in discussione in Abruzzo, i quali tutti
mirano ad eliminare una parte del famigerato
art. 35 del cosiddetto Decreto Passera. E su
tale mozione - continua Vacca -
verificheremo quanto certi parlamentari
abruzzesi, che oggi si stracciano le vesti,
siano disposti a fare davvero per fermare
Ombrina. Presenteremo inoltre un esposto per
chiedere alla magistratura di verificare se le
anomalie da noi riscontrate nelle azioni dei
ministeri, e che hanno permesso ad Ombrina di
non essere bloccata già nel 2012, siano fondate
e possano avere dei rilievi penali".
La storia di
Ombrina è semplice quanto paradigmatica di come
le lobby siano in grado di influenzare le scelte
di politica energetica e di penetrare nelle
segrete stanze del potere ministeriale.
La Medoilgas
presenta la richiesta di autorizzazione per
l'estrazione di idrocarburi e gas dinanzi la
Costa dei Trabocchi il 17 Dicembre 2008.
Il 26 Agosto 2010
entra in vigore il c.d. Decreto Prestigiacomo (
D. Lgs. 128/2010) che sancisce il divieto di
estrazione entro le 12 miglia dalle aree
protette e dice espressamente che le
disposizioni approvate “si applicano ai
procedimenti autorizzatori in corso alla data di
entrata in vigore del presente comma”.
Tra i procedimenti
autorizzatori c'è quello che riguarda Ombrina e
infatti la Commissione Tecnica di Verifica
dell'Impatto Ambientale esprimeva parere
negativo di compatibilità ambientale con
provvedimento n. 541 del 7.10.2010 motivato in
riferimento alla presenza nella zona costiera
prospiciente l'area di ricerca di “due siti di
Importanza Comunitaria (S.I.C.) … denominati
“Fosso delle Farfalle” e Lecceta litoranea di
Torino di Sangro e Foce del Fiume Sangro” oltre
che di un'area sottoposta a vincolo
paesaggistico dichiarata di notevole interesse
pubblico Il Ministero non doveva far altro che
emanare il provvedimento definitivo di diniego
nei confronti di Medoilgas. E invece resta
immobile fino al 26 Giugno 2012, data
dell'entrata in vigore del D. Lgs. 82/2012, con
il quale il Governo Monti estende il divieto di
estrazione a 12 miglia per qualsiasi tipo di
impianto ma fa “salvi i procedimenti concessori
in corso alla data d i entrata in vigore del D.
Lgs. 128/2010”. E Ombrina, ormai morta
nell'ottobre 2010, resuscita nel giugno 2012!
Contro il
malaffare e le lobby del petrolio il M5S si
batterà fino a che la costa abruzzese non sarà
interamente liberata. |