TERAMO,
23.2.2015 - Le
Province abruzzesi rompono gli indugi e
rilanciano: «Dateci
i servizi di area vasta, acqua e rifiuti in
primis. Siamo pronti a gestirli con strutture e
professionalità collaudate».
Non è una provocazione ma uno dei “capi” del
Disegno di legge regionale per il riordino delle
funzioni provinciali, messo a punto quest’ultimo
dall’Upa con un tavolo tecnico e politico che in
queste settimane, anche sulla base dei dati e
delle valutazioni che emergevano
dall’Osservatorio regionale sulle Province, ha
lavorato alla costruzione di una proposta
“concreta e percorribile” da presentare alla
Regione Abruzzo.
Il disegno di
legge è stato licenziato questo pomeriggio dai
quattro Presidenti che si sono trovati a Teramo
proprio per approvare l’ultima stesura. «E’
nostra intenzione condividerlo con il CAL,
tavolo regionale delle autonomie locali, perché
la nostra proposta entra nel merito del riordino
delle funzioni regionali e locali nell’ottica di
un miglioramento delle prestazioni ai cittadini
– afferma il
presidente dell’UPA e della provincia de
L’Aquila, Antonio Del Corvo che aggiunge
– cercando di superare l’attuale fase di stallo
e tenendo conto dei processi aggregativi dei
Comuni».
L’aspetto più significativo della proposta, che
sarà illustrata nel dettaglio nel corso di una
apposita conferenza stampa, è sicuramente quello
che attiene ai servizi di rilevanza economica:
il disegno di legge prevede che entro sessanta
giorni dalla sua approvazione passino in capo
alle Province le funzioni relative alla gestione
di acqua e rifiuti.
«Rompiamo gli indugi
e rilanciamo – hanno dichiarato i presidenti
Renzo DI Sabatino (Teramo) Antonio Di Marco
(Pescara); Antonio Del Corvo (L’Aquila) e Mario
Pupillo (Chieti) - gli enti provinciali,
con la loro esperienza consolidata nei progetti
di area vasta, sono già pronti a gestire
funzioni che oggi hanno una governance
parcellizzata e che, anche per questo, spesso
peccano nel risultato finale. Non c’è dubbio che
il territorio-provincia è un ambito ottimale sia
per la programmazione che per la gestione di
molte prestazioni tanto è vero che la legge
incentiva le aggregazioni dei Comuni proprio per
ottimizzare qualità ed economicità dei servizi».
Il
disegno di legge è dettagliato ed entra nel
merito delle questioni sul tappeto definendo,
fra le altre cose, tempi e modalità di
trasferimento delle funzioni, delle risorse e
del personale.
Quel personale che dal 31 marzo, sulla base
delle competenze che le leggi regionali
attribuiranno alle Province, sarà suddiviso fra
quelli che rimangono, quelli che si
trasferiscono in altri enti e quelli che
dovranno essere dichiarati in sovrannumero. |