CASTELLALTO
(TE),
3.2.2016 -
Lunedì 1° febbraio,
nella sala consiliare del municipio, si sono
incontrati il sindaco Vincenzo Di Marzo ed oltre
venti tra ex primi cittadini, consiglieri e
assessori che hanno amministrato il territorio
negli ultimi 40 anni, dando vita ad un dibattito
in cui si è parlato di proposte, idee e
strategie per il futuro di Castellalto. La
serata si è aperta con i saluti del sindaco,
che, nel mostrare alcune statistiche
demografiche, ha sottolineato l’aumento
esponenziale della popolazione registrato a
Castellalto, anche mettendolo a confronto con i
tassi di crescita della Provincia di Teramo e
della Regione Abruzzo. Il comune, che è passato
dai 3890 abitanti del 1971 ai 7496 attuali, ha
avuto come contrappeso allo sviluppo demografico
anche quello industriale ed economico, con la
nascita e la crescita di importanti realtà
aziendali sia nella vallata del Vomano che in
quella del Tordino, nonostante il particolare
periodo di crisi che ha interessato gli ultimi
anni. Prima di passare a fare un resoconto di
quanto realizzato negli ultimi quattro anni e
mezzo dalla presente amministrazione, Di Marco
ha mostrato una serie di fotografie in cui erano
ritratti sindaci, consiglieri e assessori
comunali delle passate amministrazioni.
“Credo - anzi, sono convinto - che
generazioni di amministratori, come quelle che
Castellalto ha
avuto negli ultimi 40 anni, pochi altri Comuni
l'abbiano avute. Perchè sono stati
amministratori che davvero hanno guardato al
territorio e al suo equilibrio
- ha detto il sindaco di Castellalto Vincenzo
Di Marco -.
E lo dimostra l’eredità che è stata lasciata a
noi dell’ultimo quinquennio. Chi di volta in
volta ha amministrato questo Comune ha sempre
lasciato un ente sano, che non è mai assurto
alla cronaca per alcune peripezie e squilibri
economici e finanziari. E questo, credo, lo si
debba a tutti voi. C’è un motto dello scoutismo
che dice che bisogna lasciare le cose meglio di
come le si trovi. Penso che nel nostro Comune
questa cosa, con tanto sforzo e tanto impegno,
si sia davvero verificata, quindi Castellalto è
stata, ed è, un bene prezioso. Anche per questo
abbiamo promosso un incontro, tra tutti gli
amministratori dell’ultimo quarantennio, perché
pensiamo che nel confronto si possa crescere”.
Il sindaco ha quindi ricordato alcune
personalità che, con il loro impegno e la loro
passione, si sono dedicate al territorio e alla
comunità di Castellalto, portando avanti
importanti progetti, come lo stesso recupero del
borgo di Castelbasso, che ogni estate da quasi
un ventennio ospita manifestazioni culturali di
rilievo nazionale. Ed è sul recupero dei centri
storici che si è aperto il dibattito tra gli
amministratori, che si è svolto nel rispetto dei
diversi percorsi politici. Da più parti è stata
ribadita la necessità di intraprendere azioni
che portino a rendere nuovamente attrattivo lo
stesso capoluogo, anche se sulle modalità con
cui arrivare a tale soluzione sono state
espresse differenti idee ed opinioni: se c’è da
un lato chi ha valutato non positivamente alcune
scelte sul recupero di edifici pubblici di
Castellalto, dall’altro è stato fatto notare che
la via più celere potrebbe essere un’altra,
ovvero quella di dare sempre più rilievo a
Castellalto, seguendo quando già realizzato su
Castelbasso, per aumentare l’attrattività del
borgo in chiave turistica. Accanto agli
interventi di Michele Petrosino, Vincenzo
Gramenzi, Gino Ruggieri, Paolo Recchia, Bruno
Delli Compagni, c’è stato anche quello dell’ex
sindaco Lucio Ricci, che ha proposto due
strategie a cui puntare per il futuro, sia in
termini di amministrazione locale che di
sviluppo del territorio.
“Oggi si è creato un polo d’alta meccanica
che riguarda la zona del Tordino, io proporrei
di cominciare a pensare ad un polo dell'automotive
che possa integrarsi con il progetto che esiste
in Val di Sangro. Siccome è una richiesta che
queste aziende cominciano a far emergere, si
potrebbe creare sul nostro territorio un punto
nodale di sviluppo - ha detto Ricci -, sia
per la parte della ricerca, e quindi di
finanziabilità da parte dell’Unione Europea dal
punto di vista dell’innovazione, sia,
contestualmente, per realizzare quel bacino
produttivo che possa dare delle risposte
positive per il nostro territorio. L’altro
principio -
ha concluso Ricci -, è
quello di cercare di creare uno sviluppo eguale
su tutto il territorio: abbiamo bisogno di
Castellalto capoluogo, di Castelbasso e di
Castelnuovo, ma anche delle frazioni, perché, se
è vero che da una parte questo ci crea dei
costi, è altrettanto vero che nel tempo ciò ha
portato nel nostro Comune una vivibilità molto
positiva, che altre realtà vicine ci invidiano”.
Un’altra idea che
potrebbe portare sviluppi interessanti è stata
quella avanzata da Gaetano D’Ignazio, che si è
soffermato sul cosiddetto “turismo lento”: “Negli
ultimi anni -
ha detto D'Ignazio -, si
sono avute diverse richieste di finanziamento
sempre per la realizzazione di piste ciclabili
sul lungomare. Perchè non farci promotori di un
progetto per una pista ciclabile lungo le aste
fluviali del Tordino e del Vomano, con una
richiesta alla Regione assieme ad altri Comuni,
sia per riqualificare i fiumi sia per cercare di
attrarre i ciclisti, che spesso vediamo sulle
strade statali”.
L’incontro “Castellalto #beneprezioso” si è
concluso con una foto-ricordo con tutti gli
amministratori presenti al termine della serata
e una serie di suggerimenti, proposte ed idee
per lo sviluppo futuro del Comune. Dalle
indicazioni più pratiche, relative a piccoli
interventi come quelli da effettuare per il
decoro dei luoghi pubblici, si è passati a temi
più grandi ed ambiziosi, volti non solo a
mantenere l’equilibrio tra le diverse frazioni
presenti sulle due vallate. In un clima di
dialogo e confronto aperto, gli amministratori
intervenuti hanno abbracciato tutte le diverse
realtà presenti nel territorio ed oltre,
dibattendo di come poter sviluppare al meglio le
potenzialità di Castellalto, da un punto di
vista non solo industriale ed economico, ma
anche culturale e turistico, senza per questo
rinunciare alla qualità di servizi importanti
come quelli che riguardano il sociale, la scuola
e la viabilità. |