MARTINSICURO,
15.11.2016 -
A seguito delle dichiarazioni rilasciate agli
organi di stampa locali dai titolari di alcuni
agricamping di Cologna Spiaggia, in merito al
fatto che sarebbero state le uniche strutture ad
offrire ospitalità agli sfollati, la Faita
Federcamping Abruzzo, in qualità di
associazione che rappresenta i campeggi e i
villaggi del territorio regionale, ritiene
opportune e doverose alcune precisazioni, al
fine di inquadrare nel corretto contesto la
vicenda ed evitare indebite speculazioni su un
dramma che coinvolge migliaia di persone rimaste
senza casa.
«I nostri associati – dichiara il
presidente Giuseppe Delli Compagni -
nell’immediato dell’emergenza e senza alcun
clamore hanno dato la loro disponibilità ad
alloggiare le persone colpite dal sisma del 30
ottobre scorso, così come già fatto dopo il
terremoto dell’Aquila del 2009, esperienza che,
tra l’altro, ha portato alla nascita di un vero
e proprio modello adottato ed esportato in altre
realtà dalla Protezione Civile Nazionale».
Contrariamente a quanto dichiarato dai titolari
degli agricamping in questione, si è provveduto
a sistemare diversi nuclei familiari presso
alcuni campeggi e villaggi della costa teramano,
quali ad esempio il “ Duca Amedeo” e “Riva
Nuova” di Martinsicuro e il “Lido D’Abruzzo” di
Roseto, ferma restando la piena disponibilità
anche di altre strutture ricettive, qualora
necessario.
Da rilevare l’enorme differenza tra l’iniziativa
di un privato – come nel caso degli agricamping
– che in maniera estemporanea fornisce alloggio
a chi lo richiede dietro pagamento di un
corrispettivo - che suona piuttosto fuori luogo
definire “solidarietà” - e un iter ben preciso,
come quello seguito dai campeggi e villaggi
associati, attraverso il quale gli organi
preposti (Protezione Civile, Vigili del Fuoco,
Prefetture e Comuni) hanno gestito la fase
dell’emergenza tramite l’intervento delle
strutture legittimate, in grado di fornire alle
persone ospitate un’assistenza completa, che fa
fronte, oltre all’alloggio, anche ad altre
necessità, quali il vitto, il cambio della
biancheria ecc.
«In conclusione – afferma il presidente
Faita - forti del nostro ruolo, della nostra
presenza legittima sul territorio e della
consapevolezza etica che non ci si promuove
attraverso le calamità naturali, rispediamo ai
mittenti le accuse indebitamente formulate,
invitandoli a prestare maggior attenzione in
futuro alle loro esternazioni per non incorrere
in altre brutte figure, come insegna l’epilogo
della rana di Fedro». |