ROSETO DEGLI ABRUZZI,
28.7.2016 -
Nel corso dell’ultimo
Consiglio comunale a
Roseto degli Abruzzi
l’opposizione di
centrodestra, composta
dai consiglieri Enio
Pavone, Nicola Di Marco
e Alessandro Recchiuti
(assente per motivi
famigliari), ha
presentato al primo
cittadino, Sabatino Di
Girolamo, una serie di
importanti problematiche
che sono emerse in
questo primo mese di
amministrazione
monocolore targata Pd.
In particolare,
nel corso del suo intervento, il capogruppo
Pavone ha ripercorso l’annosa vicenda
dell’ordinanza n. 203 del 13 luglio scorso in
merito al divieto di balneazione che i media
locali hanno ribattezzato “ordinanza fantasma”,
sollevando forti dubbi su come è stata gestita
l’intera vicenda e chiedendo chiarimenti in
merito alla sua “tardiva” pubblicazione presso
l’Albo Pretorio, preannunciando al contempo che
sarà presentata un’interrogazione formale su
questa vicenda.
Sempre nel corso
del suo intervento Pavone ha chiesto anche
chiarimenti riguardo alla gestione della
comunicazione del Comune e, nello specifico, sul
nuovo Ufficio Stampa che ha, in questo primo
mese, gestito in maniera piuttosto
“approssimativa” e tutt’altro che tempestiva il
flusso delle notizie da parte dell’Ente stesso,
come emerso durante l’allerta meteo che ha
colpito la costa teramana. Anche su questo tema
i consiglieri di centrodestra hanno annunciato
una formale interrogazione, anche al fine di
conoscere il nome del giornalista che è stato
chiamato a svolgere questa mansione strategica e
se questi ha tutti i titoli richiesti dalla
legge 150 del 2000 che disciplina la materia e
se la sua collocazione è “corretta” rispetto
alla Pianta Organica del Comune di Roseto degli
Abruzzi.
La vera grande
sorpresa della serata è stato però l’emendamento
portato a conoscenza della minoranza solo nel
corso del Consiglio, e sul cui profilo di
legittimità il Capogruppo Pavone ha sollevato
forti dubbi, con il quale la maggioranza
monocolore Pd ha eliminato dal Piano Triennale
delle Opere Pubbliche i due project financing
relativi, il primo alla riqualificazione urbana
del centro Città e all’acquisto, alla messa a
norma e alla cessione definitiva dell’Arena 4
Palme al Comune di Roseto degli Abruzzi come
dell’area di risulta della stazione ferroviaria
oggi adibita a parcheggio, con l’ultimazione del
lungomare centrale, la sistemazione della pineta
centrale, di via Marina e di via Marco Aurelio
tramite l’attivazione di nuovi parcheggi a
pagamento per un investimento di circa 4,1
milioni di euro; il secondo relativo invece
all’implementazione della manutenzione del
territorio e alla riqualificazione degli
impianti termici, degli impianti di pubblica
illuminazione e di quelli semaforici, oltre
all’ammodernamento degli impianti elettrici
interni di proprietà comunale, con il
posizionamento di diverse telecamere per il
controllo del territorio grazie anche ad un
sistema complesso di tele gestione e alla
sistemazione di un impianto di raffreddamento
presso il Palazzetto dello Sport per un
investimento di circa 6,4 milioni di euro. Per
entrambi questi project financing la passata
Amministrazione aveva infatti approvato i
progetti di fattibilità e dichiaratone la
pubblica utilità tantoché, a breve, si sarebbe
potuto procedere con il Bando ad evidenza
pubblica per poter così trovare i soggetti
attuatori degli interventi stessi.
«Si
tratta di un danno enorme per la collettività
rosetana che, in un solo colpo, perde circa 10,5
milioni di euro di investimenti privati che
avrebbero consentito alla Città un deciso salto
di qualità in diversi settori strategici, opere
fondamentali che difficilmente l’Ente pubblico
potrà mai fare senza il sostegno dei privati,
viste le difficoltà economiche e di risorse che
attanagliano il settore pubblico –
dichiarano i consiglieri del centrodestra Enio
Pavone, Nicola Di Marco e Alessandro Recchiuti –
oltre a questo l’Amministrazione espone la
collettività anche ad una possibile richiesta di
risarcimento danni da parte dei soggetti che
hanno proposto i due project financing a causa
del fatto che i lavori di progettazione svolta,
in questo modo, non avranno alcuna remunerazione».
Con questo
emendamento per la collettività rosetana oltre
al danno arriverà anche la beffa, come
sottolineato nel suo intervento dal Capogruppo
Nicola Di Marco. Infatti, senza uno dei due
project financing, la Città non potrà acquisire
al patrimonio pubblico la storica Arena 4 Palme
che, come previsto dal progetto stesso, sarebbe
stata rimessa a norma e messa a disposizione
alla collettività. Considerato che soldi
pubblici per provvedere all’acquisto e
all’ammodernamento dell’area non ve ne sono Di
Marco ha chiesto, a conclusione del suo
intervento, se l’Amministrazione monocolore Pd
magari abbia in animo qualche diverso intervento
urbanistico da realizzare in quella area della
Città.
A causa di questo emendamento i
consiglieri di centrodestra presenti in
Consiglio comunale hanno votato contro il
Bilancio di previsione da loro stessi
predisposto. «Hanno
scippato al nostro bilancio 10,5 milioni di euro
– conclude il Capogruppo ed ex sindaco Enio
Pavone – e di questo dovranno rendere conto
alla Città». |