TERAMO,
30.9.2016 -
Primo “avviso”
per tastare il polso degli imprenditori e capire
di quali finanziamenti e di quali strumenti
agevolativi c’è bisogno per far rilanciare
l’area Vibrata-Tronto
dopo il riconoscimento dello stato di crisi
da parte del Governo. Questa mattina centinaia
di aziende hanno partecipato all’incontro che si
è svolto a Villa Corallo a Sant’Omero con gli
interventi di Marco Calabrò (Ministero dello
Sviluppo) e Corrado Diotallevi di Invitalia
(soggetto attuatore degli interventi di
reindustrializzazione dell’area). Il 14 ottobre
scade la “call” di Invitalia per la
manifestazione di interesse da parte di chi
vuole investire nell’area (53 Comuni, 13 nel
teramano): imprenditori locali ma anche
provenienti dal resto dell’Italia e dall’estero.
Insieme ai
tecnici del Ministero, la Regione Abruzzo con il
vicepresidente Giovanni Lolli che è entrato nel
dettaglio dei bandi di competenza che si
“integrano” con quelli nazionali perché possono
finanziare progetti al di sotto del milione e
mezzo. La Regione ha 23 milioni di euro – per
tutto l’Abruzzo – e interverrà anche con
strumenti cosiddetti in “de minimis”
(finanziamenti fino a 200 milioni di euro) e con
le agevolazioni al credito. Poi finanziamenti
per “attività di ricerca” e “attività
ambientale”. La Regione, inoltre, finanzia le
imprese che per tre anni si servono di un
ricercatore (40 mila euro); oltre al FESR ci
sono le misure del Por Fse (politiche del
lavoro). La maggior parte dei bandi uscirà da
novembre a gennaio.
«Tempi
certi definiti dal decreto, tre anni, e la
tabella di marcia finora assolutamente
rispettata - ha spiegato Calabrò - questa
call ci serve per capire come calibrare i bandi:
con la legge 181, ad esempio, possiamo
finanziare progetti di investimento da un
milione e mezzo ma se pervenisse un progetto
molto pesante, da venti milioni di euro,
possiamo attivare altri strumenti come i
Contratti di svilluppo. Poi c’è un sistema di
leve fiscali e di incentivazioni, integrate fra
loro e ci sono gli interventi infrastrutturali.
Quindi questa fase è molto importante per
costruire il Piano, per capire di cosa ha
bisogno questo specifico territorio».
Fra le misure
citate e di “nuova generazione” Calabrò ha
citato Industria 4.0; un intervento molto
veloce, senza bando, dedicato all’incremento di
competitività e innovazione attraverso
agevolazioni fiscali e leve di incentivazioni.
«Una
nuova logica, strumenti flessibili, un’offerta
localizzativa
– ha detto Diotallevi – privilegiando i
progetti che possano creare occupazione ora non
in tempi biblici. La prima cosa, quindi, è
quella di incentivare le attività in aree vocate
agli insediamenti industriali, dove non ci sono
problemi ambientali o di bonifiche che
allungherebbero i tempi. Mettiamo sul piatto
semplificazioni di procedure, accordi con il
mondo del credito, interventi infrastrutturali
con una visione realistica: si deve trattare di
opere che siano aggredibili nell’ambito della
durata dell’accordo che è di tre anni.
Strategico il pacchetto della strumentazione
agevolativa che sarà calzato su misura delle
esigenze che emergono».
Questa mattina
gli interventi dei tecnici si sono alternati con
le domande degli imprenditori che hanno avuto
modo di chiarire gli aspetti relativi alle
modalità operative del percorso individuato da
Invitalia.
L’assessore
regionale Dino Pepe e il presidente Renzo Di
Sabatino hanno fatto gli onori di casa:
«Partiamo bene – ha detto Pepe – con una
tabella di marcia pienamente rispettata».
«Favorire
l’impresa affinché crei occupazione – ha
dichiarato il presidente Renzo Di Sabatino a
margine dell’incontro – l’area di crisi va
intesa come area di cambiamento che metta in
moto meccanismi virtuosi destinati a durare.
Come primo obiettivo c’è l’occupazione ma
accanto ad esso c’è quello della
riqualificazione di un intero territorio: a
beneficiarne non saranno solo le imprese
destinatarie di finanziamento ma tutta la
comunità ma questo potrà avvenire solo se ci si
lega in un patto di collaborazione». |