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PROVINCIA 2017

Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo unica Docg nella Regione

Il Presidente Alessandro Nicodemi

 

MOSCIANO SANT'ANGELO, 14.2.2017 - I produttori teramani credono sempre più nella punta di diamante dell'enologia abruzzese - il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg - e fanno registrare un incremento notevole di vino certificato con questa esclusiva denominazione. Soprattutto, ci credono gli esperti internazionali di settore che, tra guide e concorsi, hanno assegnato negli ultimi mesi numerosi riconoscimenti alle etichette delle Colline Teramane.

 

La prima ed unica Docg dell'Abruzzo cresce e continua a rappresentare l'eccellenza enologica regionale. Nel primo semestre 2016 sono 2.028,27 gli ettolitri certificati di Colline Teramane, un +13% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre la differenza in percentuale tra secondo trimestre 2016 e 2015 è pari al 108% di incremento di vino certificato (1.014,78 hl a fronte dei 487,98). I dati attuali dichiarano che rispetto al 2015 la crescita si attesta quindi al +13% ma non va dimenticato, in questa ottica, il +43% di vino certificato Docg già registrato lo scorso anno confrontando i dati 2014-2015.

 

«Le nuove edizioni delle guide, i recenti premi internazionali, gli ultimi dati sulla produzione testimoniano un trend di crescita davvero molto positivo e incoraggiante - commenta il presidente del Consorzio di Tutela Colline Teramane Docg Alessandro Nicodemi -.

Tutto ciò conferma da un lato la percezione che gli addetti ai lavori hanno del Colline Teramane, ovvero di un vino ben riconoscibile qualitativamente e di carattere raffinato e deciso; dall'altro lato conferma l'entusiasmo dei vignaioli del territorio che scelgono di indirizzare sempre di più la produzione verso il Colline Teramane Docg, un'espressione di Montepulciano d'Abruzzo indissolubilmente legata al proprio territorio di origine, una zona di produzione che è anticamente vocata alla viticoltura e storicamente dedita alla vinificazione delle proprie uve».

 

Un territorio è il suo vino

 

Produttori presenti da decenni sul mercato italiano ed estero accanto a cantine più giovani che cominciano a farsi conoscere oltre i confini nazionali: tutti legati dal denominatore comune di un disciplinare che punta tutto su qualità e personalità, il primo in Abruzzo a considerare la resa per ceppo e non per ettaro e l'unico ad imporre l'imbottigliamento nella zona di produzione - la sola provincia di Teramo - per un Montepulciano d’Abruzzo. Sono i principali giornalisti, critici, sommelier del panorama enologico italiano ed estero, con importanti riconoscimenti, a testimoniare l'escalation del Colline Teramane Docg, tracciando un bilancio degli ultimi successi.

 

Ricerca costante della qualità, condotta esemplare in ogni fase della produzione, in vigna come in cantina. Con questi presupposti il Consorzio di Tutela valorizza e promuove il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo - unica Docg in regione - ovvero un territorio e un vino legati indissolubilmente che rappresentano l'eccellenza dell'universo enologico abruzzese.

La provincia di Teramo, terra intrisa di storia antica, borghi affascinanti, importanti monumenti e raffinate tradizioni gastronomiche, regala paesaggi collinari affacciati sulla montagna (Gran Sasso d'Italia) e sul mare (Adriatico), spaziando dal confine con le Marche al confine con la provincia di Pescara. Condizioni pedoclimatiche estremamente favorevoli, un sottosuolo calcareo-argilloso arricchito dalla presenza di numerosi corsi d'acqua e il costante andirivieni di correnti tra la costa e l'Appennino ne fanno un territorio anticamente vocato alla viticoltura e storicamente dedito alla vinificazione delle proprie uve.

Oggi più che mai, proteggendo le biodiversità territoriali che identificano il vino di ogni singola azienda ed armonizzandole al contempo con le connotazioni proprie della denominazione, nasce dalla passione e dalla professionalità dei 50 produttori consorziati un vino unico, il Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg, dolce e lungo in bocca, pieno e vigoroso, ma morbido e rotondo allo stesso tempo, sontuoso e masticabile, comunemente definito un pugno di ferro in guanto di velluto.

 

Un disciplinare ancora più intransigente per la qualità

 

Il disciplinare di produzione del Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg (che contempla anche la versione "Riserva") nell’ultimo biennio è stato notevolmente rivisitato; modifiche e variazioni sempre volte all’innalzamento della qualità, in grado di esaltare tutte le maggiori peculiarità del nostro splendido vitigno.

Si tratta di un disciplinare esclusivo: è il primo disciplinare in Abruzzo a considerare la resa per ceppo e non per ettaro ed è l'unico disciplinare ad imporre l'imbottigliamento nella zona di produzione per un Montepulciano d’Abruzzo.

Per la produzione del "Colline Teramane" è richiesta un'intensità non inferiore ai 3.300 ceppi per ettaro e la resa di uva, considerata per ettaro, non può superare i 95 quintali (a fronte, per esempio, dei 140 ql/ha consentiti dalla Doc Montepulciano d'Abruzzo).

Le operazioni di vinificazione, invecchiamento ed imbottigliamento possono essere effettuate solo nella zona di produzione e comunque esclusivamente all'interno della provincia di Teramo, territorio di origine.

La resa massima dell'uva in vino non deve essere superiore al 70% .

Il "Colline Teramane" deve essere sottoposto ad un periodo minimo di invecchiamento obbligatorio di 1 anno, di cui 2 mesi di affinamento in bottiglia, a decorrere dal 1º novembre dell'annata di produzione delle uve. L'immissione al consumo è consentita a partire dal 1º novembre dell'anno successivo alla vendemmia (a fronte del 1° marzo dell'anno successivo alla vendemmia previsto dalla Doc Montepulciano d'Abruzzo).

Nella tipologia "Riserva" invece il "Colline Teramane" deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni, di cui almeno 1 anno in botti di legno e almeno 2 mesi di affinamento in bottiglia, a decorrere sempre dal 1º novembre dell'annata di produzione delle uve. L'immissione al consumo è consentita a partire dal 1º novembre del terzo anno successivo alla vendemmia (a fronte del 1° marzo del secondo anno successivo alla vendemmia previsto dalla Doc Montepulciano d'Abruzzo).

Un altro segnale di alta qualità è il divieto della pratica dell'arricchimento.

 

Un trend di crescita eccezionale fra produzione e mercato

 

Il trend sulla certificazione di vino Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg è davvero positivo e più che promettente: stando agli ultimi dati (Iº semestre 2016) gli ettolitri di vino certificato con questa denominazione ammontano ad oltre 2.028, il 13% in più rispetto al precedente periodo 2015.

 

Un nuovo brand territoriale in etichetta

 

Lo scorso gennaio l'assemblea dei soci produttori del Consorzio Colline Teramane ha approvato all'unanimità di anteporre l'identificazione territoriale "Colline Teramane" alla denominazione "Montepulciano d'Abruzzo". Una scelta che interesserà il futuro del Consorzio e delle etichette prodotte secondo il disciplinare Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg a partire dalla vendemmia 2016.

 

La governance del Consorzio

 

Il Consorzio di Tutela Colline Teramane è presieduto da Alessandro Nicodemi (Fattoria Bruno Nicodemi), alla guida del Consiglio di amministrazione insieme al vicepresidente Enrico Cerulli Irelli (Tenuta Cerulli Spinozzi) e ai consiglieri Giovanni Barbra (Barba), Gianluca Galasso (San Lorenzo), Gaspare Lepore (Lepore), Emilia Monti (Monti) e Marco Scarinci (Gruppo Fantini-Farnese). Direttore del Consorzio Colline Teramane è Gianfranco Rosa.

 

La visione del Presidente

 

«Il Montepulciano d'Abruzzo DOC non rappresenta più quel brand territoriale che rafforza o crea valore aggiunto ai nostri prodotti, non rappresenta più quel tanto anelato biglietto da visita per la nostra regione. In un contesto di viticoltura e di vino di qualità, è poco credibile una denominazione che ogni anno è in grado di sviluppare 150 milioni di bottiglie come il Montepulciano d'Abruzzo DOC; se a questo aggiungiamo che il 70% del prodotto è imbottigliato da grandi aziende fuori regione, possiamo ben comprendere come questa denominazione sia sempre meno rappresentativa di un territorio, produrre ma non detenere l’offerta commerciale della denominazione in parola, significa non essere visibile come luogo di origine.

C'è la necessità impellente di un radicale cambio di visione. Bisogna valorizzare non solo il prodotto ma anche e soprattutto l'unicità della zona di provenienza, creare e raccontare quel legame fra prodotto e zona di produzione.

L'Abruzzo non può e non deve massificare la propria produzione. È questo lo spirito del Consorzio di Tutela Colline Teramane, della sua Denominazione di origine Controllata e Garantita e dei suoi attenti produttori. Siamo certi che l'Abruzzo troverà la propria unità proprio riconoscendo e valorizzando le sue differenze territoriali, espressioni di vini differenti, di una esaltante sfaccettatura enologica: territori prima che marchi e vitigni. L'identità territoriale è fondamentale per essere competitivi sui mercati nazionali e internazionali. Il Colline Teramane vuole esprimere tutto questo: un vino ed il suo indissolubile legame con territorio d'origine». (Dichiarazioni per la stampa: Alessandro Nicodemi, Presidente Consorzio Colline Teramane)

 

Sinossi

 

Questa terra è fatta di vignaioli attenti e di grandi vini. Tra il Gran Sasso e l'Adriatico, dalla montagna al mare, tra vigneti panoramici e borghi d'arte, le Colline Teramane rappresentano l'espressione più autentica che lega un territorio al suo vino.

Il «Consorzio di Tutela Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo docg» valorizza quotidianamente l'origine (controllata e garantita) di questo vino unico, raccontando vendemmia dopo vendemmia un territorio straordinario, anticamente vocato alla viticoltura e storicamente dedito alla vinificazione delle proprie uve.

Rese basse considerate per ceppo e non per ettaro, imbottigliamento esclusivamente nella provincia di Teramo, immissione al consumo dopo almeno un anno dalla raccolta, sono la base di un codice etico che guida 50 soci e il loro disciplinare di produzione. Con una sola, vera disciplina: la qualità.

 

 

Il Consorzio: anagrafe e numeri

 

Nominativo: Consorzio di Tutela Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg

Anno di costituzione: 2003

Presidente del Cda: Alessandro Nicodemi

Direttore del Consorzio: Gianfranco Rosa

Sede: Mosciano Sant'Angelo (Te)

Sito internet: www.collineteramane.com 

Anno di riconoscimento Docg: 2003

Vini Dop tutelati: Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Denominazione di origine controllata e garantita; Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Denominazione di origine controllata e garantita "Riserva", Controguerra DOC, IGT Colli Aprutini.

Numero soci: 50

Numero annuo di referenze Docg sul mercato (variabile secondo annata): circa 40

Vino certificato Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo Docg (in hl - Iº semestre 2016): 2.028,07

Trend di crescita rispetto al 2015: + 13% di vino certificato (+ 43% tra 2014 e 2015)

Segni particolari: primo disciplinare in Abruzzo a considerare la resa per ceppo e non per ettaro; unico disciplinare ad imporre l'imbottigliamento nella zona di produzione per un Montepulciano d’Abruzzo.

 

[Testi editabili, insieme alle foto, sono disponibili su www.collineteramane.com]

   
 

 

Guide e concorsi premiano la Docg abruzzese

Incrementi record di vino certificato Colline Teramane Docg

 

Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela:

«Trend molto positivo, certezza qualitativa e unicità territoriale sono la nostra forza»

 

 

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