TERAMO,
20.2.2017 -
Il presidente Renzo Di Sabatino,
come richiesto dalla legge Delrio, ha presentato
al nuovo Consiglio (eletto l’8 gennaio scorso)
le sue linee di mandato: un aggiornamento di
quelle già delineate all’atto del suo
insediamento, nel 2014 ma, come ha specificato
in aula, «il risultato del referendum e,
soprattutto, sisma ed eventi calamitosi, rendono
indispensabile una rivisitazione delle nostre
priorità che, oggi, non possono che essere messa
in sicurezza del territorio, delle scuole, delle
infrastrutture strategiche. La partita della
ricostruzione si gioca con la programmazione e
con un modello di sviluppo da ripensare. Poi,
certo, è ineludibile, il tema del ruolo delle
Province: un ruolo che non può rimanere slegato
da quello degli strumenti finanziari. Come per
le strade non basta mettere toppe, ci vuole un
discorso organico».
Nel documento, quindi, si
ipotizzano dei percorsi e delle azioni. Priorità
alla messa in sicurezza del territorio con
a)
la definitiva adozione di un
Piano provinciale con una normativa
pianificatoria “a tutela e salvaguardia del
territorio, finalizzata da un lato a recuperare
e limitare gli effetti negativi di scelte
sbagliate nel passato e, dall’altro, ad impedire
ulteriori compromissioni;
b)
un piano di opere pubbliche che interessi
infrastrutture strategiche ed edifici le cui
risorse vanno trovate non solo tra i fondi
speciali per la ricostruzione ma anche in quelli
strutturali europei, rivisitando le priorità del
Masterplan per l’Abruzzo. In particolare la
Provincia si appresta ad adottare misure e
criteri più restrittivi “per l’edificazione in
zona agricola, chiarendo e precisando tutte le
misure di salvaguardia ambientale, inserendo
limitazioni volte ad arginare i fenomeni di
sfruttamento incondizionato delle risorse
naturali. In queste aree l’edificazione dovrà
essere consentita solo a fini di produzione
agricola”.
Per quanto riguarda la messa in
sicurezza delle scuole «tenuto
conto delle enormi risorse che saranno
necessarie per garantire la sicurezza sismica
delle scuole»
la Provincia ha già in corso un’attività
pianificatoria sia con risorse proprie sia
ricorrendo ai bandi «ma
ci aspettiamo che lo Stato stanzi i
finanziamenti necessari».
«L’esito degli studi di
vulnerabilità - ha sottolineato il
Presidente - sarà determinante:
prima di intervenire sugli
edifici esistenti occorrerà un’ampia riflessione
che coinvolga tutte le istituzioni e i cittadini
in ordine alla opportunità di ristrutturare
plessi esistenti o di investire su nuove
strutture o poli aggregati».
Applicando quella parte della
Delrio rimasta inattuata, andranno proposte
modifiche legislative alla Regione per far
tornare nell'alveo gestionale della Provincia le
competenze in materia di organizzazione del
sistema idrico, del sistema dei rifiuti, e di
tutti gli altri servizi a rete con
l'eliminazione di ambiti, consorzi, società ed
enti: «A
distanza di quattro anni sia l’Agir, società
regionale dei rifiuti, sia l’Ersi, ente unico di
gestione delle acque, non riescono a vedere la
luce. Formule macchinose che andranno riviste»,
ha sostenuto Di Sabatino.
L’aggiornamento
delle linee programmatiche sono state
l’occasione di un ampio dibattito: lo stato
delle strade provinciali, il dissesto
idrogeologico, il futuro delle strutture
storiche del capoluogo che ospitano istituti
superiori, il reperimento di risorse che non
siano legate all’emergenza con interventi, fra
gli altri, dei consiglieri Severino Serrani,
Maurizio Verna, Linda Di Francesco, Mauro
Scarpantonio, Federico Agostinelli. |