TERAMO,
5.6.2017
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Il consigliere provinciale
Maurizio Verna,
questa mattina, ha ufficializzato con una nota
indirizzata all'amministrazione la sua uscita
dal gruppo "La Casa dei Comuni". Una decisione
che viene così commentata dal presidente Renzo
Di Sabatino:
«Prendo atto della decisione: le
riflessioni del consigliere, diffuse attraverso
gli organi di informazione, mi offrono la
possibilità di chiarire alcuni aspetti che
finiscono per passare in secondo piano ma che in
realtà sono il cuore di questa vicenda»
dichiara
Di Sabatino
che aggiunge:
«La maggioranza che governa
l’istituzione Provincia è una maggioranza di
centro sinistra che si è nettamente affermata
anche grazie al contributo di Abruzzo Civico ed
è evidente che nel mio agire ne ho dovuto tener
conto sia per correttezza personale sia per
correttezza politica. Il Partito Democratico
provinciale, anche alla luce di un mancato
accordo programmatico sulle alleanze – accordo
che ho auspicato e che continuo ad auspicare ma
che rientra nella specifica e autonoma area di
azione dei partiti - mi ha chiesto di rivedere
la mia scelta sulla vicepresidenza, una delega
assegnata al consigliere provinciale Mario
Nugnes, espressione di Abruzzo Civico. Una
richiesta che ho intenzione di onorare come ho
sempre onorato la mia appartenenza al PD –
ne sia testimonianza il mio
concreto e inequivocabile impegno a fianco dei
nostri candidati Sindaci nei Comuni al voto
- con i tempi e i modi che la complessità delle
relazioni politiche consentono e con l’unico
obiettivo di mantenere salda la maggioranza ed
evitare ripercussioni negative sull’istituzione
pubblica in un momento nel quale il tema delle
alleanze non è certo un problema della Provincia
di Teramo o di Renzo Di Sabatino ma investe
tutti i partiti, PD compreso, come dimostra il
tema caldo della scelta del sistema elettorale.
A margine, consentimenti una riflessione
personale: in questi due anni e mezzo abbiamo
governato navigando in un mare in tempesta.
Abbiamo dovuto far fronte ad un quadro
legislativo e finanziario assolutamente confuso
che sta mettendo in ginocchio tutte le Province
italiane e mandando all’aria il tradizionale
sistema dei servizi essenziali ai cittadini,
abbiamo affrontato una sequenza di calamità
naturali di non pari proporzioni, abbiamo
risanato i conti e aperto cantieri come mai
negli ultimi dieci anni, abbiamo rimesso al
centro dell’agenda le questioni riguardanti il
lavoro e l’impresa con risultati non
disprezzabili per un Ente che non sa se arriverà
a fine anno. Questi i temi che vorrei vedere al
centro di una riflessione politica, e con un po’
di presunzione, credo che anche per i cittadini
siano decisamente più interessanti». |