TERAMO,
7.3.2017
-
Iniziato
l’iter parlamentare per la modifica al Decreto
“Sisma”. Definiti, a firma del presidente della
Provincia, Di Sabatino e del sindaco di Teramo,
Brucchi, gli emendamenti che questa mattina sono
stati trasmessi ai parlamentari Tommaso Ginoble,
Giulio Sottanelli e Paolo Tancredi per la
presentazione alla ottava Commissione (Ambiente)
della Camera dove il provvedimento è in
discussione. Sarà la Commissione a decidere
quali proposte possono essere dichiarate
ammissibili e in questa fase sia il relatore che
il Governo possono presentare dei propri
emendamenti. Una volta votato dalla Commissione,
il decreto legge, così come emendato, passa
prima alla Camera e poi al Senato. La legge
dovrà essere licenziata entro i primi dieci
giorni di Aprile.
Le
proposte – che integrano quelle già presentate
dall’Unione delle Province Italiane e
dall’Associazione nazionale dei Comuni – si
muovono su alcuni principi di fondo:
a)
l’estensione di una serie di provvedimenti già
previsti per i Comuni del cratere del sisma
anche ai territori dei Comuni colpiti dagli
eccezionali fenomeni metereologici;
b)
l’estensione del “cratere” propriamente detto
anche ai comuni di Isola del Gran Sasso,
Colledara, Castel Castagna, Fano Adriano,
Pietracamela, Basciano, Penna Sant’Andrea (sono
già nel cratere Rocca Santa Maria, Valle
Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio);
c)
l’eliminazione delle limitazioni attualmente
previste per il Capoluogo dal Decreto Sisma;
d)
l’estensione dei provvedimenti previsti per il
sisma anche ai territori con movimenti franosi
da dissesto.
«Una
serie di provvedimenti ragionati, frutto di
giorni di lavoro, insieme agli uffici
legislativi dell’ente, dell’Upi e dell’Anci
– spiega il presidente Renzo Di Sabatino –
nulla di
più e nulla di meno di quello che serve non solo
per ricostruire il danno materiale ma anche per
sostenere le economie locali in ginocchio, per
frenare lo spopolamento, per darci una speranza.
Siamo andati ad integrare il Decreto laddove a
nostro avviso era carente o ad aggiungere dove
non contemplava misure. Un lavoro circostanziato
perché, dopo la imponente manifestazione di
Roma, in Parlamento, saremo misurati, giudicati
e mi auguro approvati, sulla qualità e
fattibilità delle proposte. Non ci dimentichiamo
che andranno trovate importanti coperture
finanziarie e che il nostro percorso di lobbisti
del territorio è appena iniziato. Dovremo
monitorare ogni passaggio ed essere pronti a
costruire alternative laddove non abbiamo
risposte adeguate».
Fra gli
emendamenti si evidenziano quelli di: estendere
le disposizione del Decreto Sisma anche agli
immobili e alle strade danneggiati dalla neve e
dalle frane; il contributo fino ad un massimo di
10 mila euro anche agli immobili lesionati ma
non inagibili; il sostegno economico alle fasce
deboli (ISEE fino a 12 mila euro) residenti da
almeno un anno nei territori danneggiati; il
sostegno alle imprese danneggiate, anche quelle
fuori dai Comuni del cratere, con il
riconoscimento del “lucro cessante”; Poi una
serie di provvedimenti a favore degli enti
locali, Comuni e province, e fra questi quelli
che consentirebbero di recuperare il minor
gettito dei tributi, i tagli operati dal Governo
(contributi alla finanza pubblica); poi ci sono
le richieste mirate a raggiungere la sicurezza
sismica nelle scuole; a prorogare gli
ammortizzatori sociali in deroga anche fuori dal
cratere e in maniera retroattiva; a sostenere
l’Università di Teramo (quale leva per contenere
l’eventuale perdita di iscritti nei prossimi
anni). |