TERAMO,
8.6.2017
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Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione
con cui il TAR Lazio ha accolto l'impugnazione
del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e
gassosi denominato "Colle dei nidi" (rilasciato
a Rockhopper Italia - già Medoil Gas) presentata
dalla Provincia di Teramo e dai Comuni di
Bellante, Campli e Mosciano Sant’Angelo.
Con la decisione di ieri, il Consiglio di Stato
ha ribadito che l’azione giudiziaria promossa
dagli enti locali (al momento del ricorso i
Sindaci erano Mario Di Pietro, Orazio Di
Marcello e Gabriele Giovannini) fosse fondato e
ha confermato l’annullamento del decreto del
Ministero dello Sviluppo Economico, per non aver
consentito alle amministrazioni locali di
partecipare al procedimento.
Sulla vittoria esprimono soddisfazione gli
attuali Sindaci dei Comuni promotori e la
Provincia di Teramo, che si è affiancata nel
ricorso nel 2014 sotto la presidenza di Renzo Di
Sabatino. Con la loro azione giudiziaria gli
enti locali teramani hanno assicurato a tutte le
altre Amministrazioni locali del territorio
interessato (una vasta fascia pedemontana che
attraversa sia la provincia teramana che quella
ascolana) il diritto di essere sentiti prima del
rilascio dei titoli minerari.
Già la decisione di primo grado aveva costituito
il primo caso di successo giudiziale avverso un
titolo minerario in terraferma emesso dal
Governo e assume, perciò, un'importanza
strategica nel settore. Un particolare
ringraziamento va all’impegno del professor Enzo
Di Salvatore (Diritto Costituzionale UNITE) e
all'avvocato Paolo Colasante, che seguono la
vicenda sin dall’inizio rispettivamente in
qualità di consulente e di difensore, e al
professore Stelio Mangiameli, anche lui
costituzionalista, cui è stata affidato il
patrocinio delle Amministrazioni dinanzi al
Consiglio di Stato.
Secondo i legali:
«non
si può escludere la valenza di precedente di
questa decisione anche nei confronti di altri
titoli minerari rilasciati, o in corso di
rilascio, nelle Regioni Abruzzo e Marche, così
come nel resto del territorio nazionale».
«Siamo
di fronte ad un precedente estremamente
significativo – afferma il presidente
Renzo Di Sabatino – al di là del valore
giuridico della sentenza e aspettiamo di leggere
il dispositivo, questa vicenda, sollecita
riflessioni politiche e istituzionali in merito
ai grandi temi legati allo svilluppo
sostenibile, all’ambiente e alle politiche di
approvvigionamento energetico. Questioni che
hanno un enorme impatto sulle comunità locali:
escluderle dai percorsi decisionali significa
solo aumentare i conflitti e la risoluzione dei
problemi come dimostra, per altri versi, la
vicenda legata alla captazione delle acque del
Gran Sasso e agli interventi di messi in
sicurezza a suo tempo realizzati dalla gestione
commissariale del Governo senza alcun
coinvolgimento delle istituzioni locali». |