TERAMO,
4.9.2017 -
Oltre
duecentocinquanta le letture assegnate;
cittadini che dal 2 all'8 ottobre, a Teramo,
racconteranno la storia, la politica, la
solidarietà, l'arte, l'amore, il dolore, il
terremoto, le religioni, le leggi, l'Abruzzo
attingendo alla letteratura, alla saggistica,
alla poesia, all'informazione.
"Lectus. Vox
Populi" in poco più di mese ha "costruito" una
piccola comunità di persone che crede nel potere
salvifico della lettura e della conoscenza e che
vuole spezzare il silenzio e il vuoto (delle
strade e delle piazze) che contraddistingue una
città ferita dalle calamità naturali e dalla
mano dell'uomo riconquistando spazi fisici ma
soprattutto quelli relazionali. Attraverso la
lettura ad alta voce, un mantra laico,
scegliendo temi, autori e brani dal carattere
universale si riflette anche sulla propria
storia, sulle vicende personali e sul contesto
sociale.
La risposta
della città, e non solo (arriveranno lettori da
tutta la provincia e anche da fuori regione), è
stata significativa: oltre al numero delle
persone che stanno aderendo c'è da sottolineare
la qualità delle proposte che in maniera
spontanea stanno arrivando dai lettori. Insieme
ai cittadini, precisa scelta, "Lectus" coinvolge
donne e uomini delle istituzioni per restituire
valore all'ascolto e alla partecipazione: chi
governa e decide per la comunità deve leggere ma
anche ascoltare le letture dei cittadini. Terzo
pilastro la collaborazione con le associazioni
che operano in campo culturale, sociale,
ambientale: voci con una visuale non
convenzionale e con uno sguardo critico, Lectus
dialoga con tutti.
Sono stati
proposti dei macro temi (terremoto, resilienza,
politica, informazione, scienza, storia,
letteratura, poesia, fiabe e fantasy, giustizia,
religione, solidarietà, moda, sport, arte) ai
quali vengono associati dei brani; fra i più
gettonati dai lettori troviamo la politica, la
storia e la letteratura. Molte le pagine
suggerite dai lettori che raccontano l'amore e i
suoi tormenti.
Fra lettori e
letture già assegnate alcune "spigolature": il
vescovo di Teramo, mons. Michele Seccia, farà
ascoltare un brano tratto dal suo libro di
prossima pubblicazione; una riflessione sulla
Laudato Sì, seconda enciclica di Papa Francesco;
Christian del Pinto, sismologo aquilano legge
"La casa di Asterione" di Jorge Luis Borges (una
metafora sulla paura e sul cambiamento) nella
sezione Ambiente, Territorio, Resilienza; Luigi
Ponziani, direttore emerito della Biblioteca
Delfico, nonchè storico e saggista, leggerà
alcuni passi delle lettere di Melchiorre
Delfico; il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi,
legge "Il discorso di Pericle agli ateniesi"; il
rettore Luciano D'Amico leggerà "Gli statuti di
Teramo del 1440" di Francesco Savini; c'è anche
la ri-scoperta di personaggi come Antonio
Dionisi, medico e scienziato, nato a
Pietracamela nel 1866, è stato lui a capire che
la malaria si trasmetteva anche attraverso la
puntura di una zanzara e il suo lavoro è stato
determinante per fermare le epidemie (sarà letto
dalla presidente dell'Istituto Zooprofilattico,
Manola Di Pasquale). Alla Domus Romana di Piazza
Sant'Anna, luogo dedicato ai bambini lettori e
alla lettura per l'infanzia, si leggerà "Etimon"
una fiaba per insegnare l'etimologia delle
parole ai più piccoli: opera inedita di Giovanni
Pettinaro, pedagogista e poeta, alla quale stava
lavorando insieme alla moglie Anna Ferrante:
tutti e due scomparsi recentemente. Al
ristoratore teramano Marcello Schillaci
assegnato "Fumo, bevo e mangio molta carne" di
Pierangelo Dacrema; Leda Regas, del Comitato
ASSAI, leggerà "Molto
forte, incredibilmente vicino" di Jonathan
Safran Foer; Annacarla Valeriano, che con
"Ammalò di testa", ha raccontato l'accanimento
della società e della "scienza" contro un mondo
femminile popolato popolato da "isteriche",
leggerà "Con
lievi mani" di Cristina Campo.
Nella casa
Circondariale, grazie alla collaborazione degli
operatori, Lectus sta lavorando con i detenuti
per individuare insieme le letture: un vero e
proprio laboratorio, un percorso che si
ripropone in molte istituzioni come
l'Università, lo Zooprofilattico, la Fondazione
Anfass, l'Osservatorio astronomico.
Sono ancora
decine le letture da assegnare a chi si è già
iscritto mentre si va componendo il programma,
dai quattro ai cinque appuntamenti di lettura
ogni giorno per sette giorni. Certamente si
leggerà nelle Scuole, alla Casa Circondariale,
all'Università, all'Istituto Zooprofilattico,
all'Osservatorio di Collurania, all'Anfass,
all'Ospedale, in Vescovado, al Duomo, al Teatro
comunale (altri appuntamenti "istituzionali"
sono in via di definizione in questi giorni);
nelle librerie teramane Tempo Libero, La
Sapienza, Empatia, Giunti al Punto al centro
commerciale Gran Sasso, nella libreria giuridica
"Giuffrè"; si leggerà tutta la settimana alla
Biblioteca "Delfico".
Gli ultimi
tre giorni Lectus si propone nei luoghi
identitari della città da Piazza Martiri alla
Domus Romana; dal Comitato di quartiere di San
Berardo alla sala espositiva del polo museale,
l'Arca; dal Teatro Romano ai Giardini Pannella;
si leggerà sul Corso e nei negozi. Sabato 7
ottobre, dalle 19 fino alla notte,
Festa della resilienza
all'Ipogeo con l'Eros, l'arte e le arti
performative. Per il programma dettagliato
appuntamento al 20 settembre.
«L'obiettivo di LECTUS, se ne vogliamo
sintetizzare uno - sostiene il direttore
artistico Renato Pilogallo
(nella foto) - è lo
sguardo introspettivo nei saperi: un consesso
che traccia la storia e l'animo umano
raccontando il chi, il come, il quando, il cosa
ci ha accompagnato dal momento che abbiamo
imparato a raccontare, a raccontarci, con la
scrittura. Esiste un potenziale incredibile,
rivoluzionario, nell’ascolto; e questo valore è
tanto più forte tanto più è condiviso. Il brano
è il punto di partenza ed è la dimensione
collettiva che gli conferisce un contesto. In
questo contesto è possibile rintracciare
frammenti di vita del mondo reale e pezzi di
immaginario: parte dall'assunto che l'uomo è
ignorante, nel senso che spesso ignora, ed è
attraverso la lettura e quindi la conoscenza, e
il confronto, che trova gli strumenti che
servono per affrontare la vita».
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