TERAMO,
27.10.2017 -
Un giovane responsabile di
violenza sessuale è stato arrestato dalla
Polizia per produzione di materiale
pedopornografico e violenza privata nei
confronti di una ragazzina di 13 anni.
Le indagini, condotte dalla Sezione di Teramo
del Compartimento di Polizia Postale e delle
Comunicazioni di Pescara, sono state coordinate
dal Centro Nazionale per il contrasto della
pedopornografia sulla rete internet.
Il Centro, istituito presso il Servizio Polizia
Postale e delle Comunicazioni del Ministero
dell’Interno – Dipartimento della P.S., coordina
operativamente l’attività investigativa dei vari
uffici territoriali della Specialità, mantiene
procedure di dialogo con organizzazioni mondiali
per perseguire comuni strategie di contrasto ai
fenomeni di rischio della Rete ed aggiorna
costantemente una black list di siti con
contenuti pedopornografici collocati su macchine
in territorio straniero e quindi sottratte alla
diretta giurisdizione dello Stato per impedirne
l’accesso dall’Italia.
I poliziotti della Polizia Postale hanno posto
in essere una rapida attività d’indagine avviata
a seguito della presentazione della denuncia da
parte dei genitori di una preadolescente la
quale, come dimostreranno le successive
indagini, era stata irretita da un ventenne
della provincia di Sondrio.
Il giovane, arrestato in esecuzione di ordinanza
di custodia cautelare in carcere emessa dal
G.I.P. Dr. GARGARELLA su richiesta del P.M.
Dr.ssa Roberta D’AVOLIO, della Procura
Distrettuale di l’Aquila, era entrato in
contatto con la minore su un noto social network
spacciandosi per un quindicenne.
Benché la piattaforma garantisse l’anonimato
assoluto degli interlocutori e l’impossibilità
di ricontattarsi su di essa, l’uomo carpiva
immediatamente la fiducia della giovane
convincendola a spostare la conversazione su
altri social network dove era possibile
colloquiare non solo per iscritto ma anche in
audio e video.
Soggiogandola alla sua volontà in pochissimi
giorni otteneva dalla ragazzina l’invio di
alcuni video personali, perseverando nel suo
intento criminoso nonostante la sua opposizione.
Significativo è stato l’intervento di un’amica
della ragazzina, anche lei minorenne, la quale
ricevendo le confidenze su quanto stava
accadendo, contattava l’indagato invitandolo a
porre termine alle sue riprovevoli condotte ma
questi, noncurante, replicava minacciando di
diffondere in rete i video già in suo possesso.
L’intervento dei genitori e l’attività
investigativa svolta in un brevissimo tempo con
il contributo del Compartimento della Polizia
Postale e delle Comunicazioni “Lombardia” e
della Squadra Mobile della Questura di Sondrio,
ponevano fine allo spregevole comportamento del
ventenne. |