ROSETO
DEGLI ABRUZZI,
2.8.2017 -
«La
46° edizione della
Mostra dei Vini di
Montepagano, per quanto
“scopiazzata”, ha
segnato un decisivo
passo indietro rispetto
alle precedenti edizioni
e, malgrado
l’encomiabile impegno
profuso dai ragazzi
della Pro Loco di
Montepagano, ha
riportato la
manifestazione da evento
clou e di qualità nel
panorama enogastronomico
abruzzese a semplice
“festa a tema” per una
precisa volontà degli
organizzatori,
capitanati dal
Consigliere comunale di
riferimento che,
evidentemente, hanno
puntato più a “fare
cassa” con questo evento
che alla qualità della
proposta, contrariamente
a quanto facevamo noi in
passato», dichiara
Maristella Urbini,
già Vice-Sindaco ed
Assessore alla Cultura e
agli Eventi del Comune
di Roseto degli Abruzzi
(foto).
«E’
sotto gli occhi di tutti che l’edizione 2017 non
si è dimostrata all’altezza delle precedenti e,
pur
riproponendo in parte le innovazioni introdotte
dall’Amministrazione Pavone, come ad esempio il
restyling grafico e le degustazioni a tema, ha
eliminato diversi elementi innovativi, come le
cene gourmet che, negli anni, avevano coinvolto
e portato nel Borgo eccellenze regionali come
Nico Romito e ristoranti top come Villa Maiella,
La Bandiera, Beccaceci, Zunica e Cipra di Mare
(solo per far qualche nome) con appuntamenti che
avevano fatto registrare unanimi consensi e che,
però, rappresentavano voci molto pesanti nel
bilancio della Mostra tanto che forse,
quest’anno, l’organizzazione ha preferito
eliminarle, in barba alla qualità della kermesse
proposta, al solo fine di aumentare i propri
introiti»
prosegue la Urbini.
«Di
fatto, al netto del calo delle presenze che si è
potuto constatare in ognuna delle tre sere
della kermesse, il vero protagonista di questa
46° edizione è stato “l’aumento”: gli
organizzatori hanno aumentato i prezzi delle
degustazioni e della gastronomia in piazza
(primi a 9 e 11 euro), il tutto a fronte di un
calo della qualità dell’offerta e dei servizi,
che sarebbe meglio definire disservizi viste le
numerose rimostranze riversate sui social dai
visitatori per la qualità del menù proposto, più
degno di una festa paesana che di un evento
enogastronomico di livello, il tutto al netto
della perdita delle cene gourmet -
sottolinea l’ex Vice-Sindaco -. Altro dato
incontrovertibile è quello legato alla
diminuzione delle cantine presenti e, di
conseguenza, dei fondaci coinvolti nella
manifestazione, tanto che questa è stata ridotta
a soli tre punti di Montepagano e non
abbracciava, come da tradizione, tutto il Borgo,
con molti espositori che, non convinti dal nuovo
format, hanno disertato l’appuntamento.
Oltre a ciò vorrei sottolineare l’assenza del
palco in piazza e della musica dal vivo e la
ridotta, quanto inefficace, comunicazione
dell’evento sul territorio regionale che ha
fatto sì che in tanti non sapessero nemmeno del
suo svolgimento. Insomma, per quanto i ragazzi
della Pro Loco abbiano comunque lavorato ed
abbiano cercato di dare continuità al “modello”
ideato dall'amministrazione Pavone, e di ciò li
ringrazio, questa nuova organizzazione, guidata
dalle retrovie dal Consigliere comunale del
Borgo sempre in prima fila in foto e brindisi
vari, non è riuscita a mantenere gli standard
qualitativi raggiunti dalla Mostra negli ultimi
anni» ribadisce la Urbini.
«Invece
di fare mea culpa siamo poi stati costretti a
leggere comunicati stampa autocelebrativi
dell’Amministrazione Di Girolamo che esalta la
riuscita della 46° edizione della Mostra dei
Vini di Montepagano “perché profondamente
rinnovata”. Inutile ripetere che il
vero cambio di passo c’è stato
nel 2012 con l’Amministrazione Pavone, con
l’introduzione delle cene gourmet e le
degustazioni a tema
affidate a nomi come Antonio
Paolini, Alessandro Bocchetti, Luca Panunzio
di AIS Abruzzo, all’enologo Vittorio Festa e
altri,
con l’avvio di un percorso di crescita
qualitativa finalizzata, nel lungo periodo, al
coinvolgimento delle eccellenze vitivinicole
regionali che rappresentano l’Abruzzo a livello
mondiale.
L’obiettivo era ambizioso e su
quello bisognava insistere: purtroppo così non è
stato, si è persa l’occasione, l’ennesima da
parte di questa Amministrazione, col rischio di
vedere di nuovo la fuga di quelle cantine
faticosamente riavvicinate dal 2011 in poi”
conclude la Urbini. “Permettetemi in ultimo
uno sfogo personale: è stato gravissimo, in
questa 46° edizione, non riproporre il fortunato
e vincente brand “Montepagano Borgo DiVino”,
marchio registrato ed entrato in Res Tipica. Ora
è palese che la nuova Amministrazione stia
facendo di tutto per cancellare quanto di buono
fatto da chi l’ha preceduta, ma non si sarebbe
dovuto togliere a questa manifestazione un così
importante valore aggiunto che dava prestigio,
oltre che un riconoscimento a livello nazionale
targato ANCI: un conto è il sacrosanto diritto
di portare avanti le iniziative secondo il
proprio stile, un altro è cancellare quanto di
buono è stato fatto solo per un capriccio e per
la paura di doversi confrontare con un passato
importante!».
«Quest’anno
le cantine presenti erano circa la metà rispetto
allo scorso anno - sottolinea Emilio Di Febo,
Presidente dell’Associazione di Montepagano
“RosaEventi” che ha gestito le precedenti
edizioni della Mostra dei Vini -. Si è poi
registrata una scarsa presenza di pubblico anche
per la riduzione dell’area della Mostra che non
ha stimolato, come tradizione, i turisti alla
scoperta dell’antico borgo di Montepagano come
avveniva in passato. In più, mentre nelle
passate edizioni la nostra organizzazione,
formata da tanti cittadini paganesi, integrava
il contributo dell’Amministrazione con propri
fondi per garantire eventi di livello, con
musica tutte le sere, cene gourmet e diversi
appuntamenti di formazione, quest’anno tante
delle iniziative da noi introdotte non sono
state confermate, forse per una “diversa”
distribuzione dei fondi e del contributo erogato
dal Comune». |