GIULIANOVA,
27.7.2019 -
Nel
tardo pomeriggio di ieri, il nucleo ispettivo di
controllo pesca della Guardia Costiera di
Giulianova ha accertato la mancata dichiarazione
di cattura, lo sbarco e l’illecita immissione
sul mercato nero di due esemplari di
pesce spada, da parte di uno dei pescherecci
della flotta che fa base nel porto Giuliese.
Pensando di
non esser visto, nel pieno delle attività di
sbarco del pescato, l’equipaggio del
peschereccio ha furtivamente consegnato a un
terzo, avvicinatosi sottobordo con la propria
auto – occultandoli in un sacco sospetto – i due
esemplari della pregiata specie catturata
illegalmente; specie che, si ricorda, è
sottoposta a particolare tutela da normative
comunitarie.
La
macchina, ripartita con il carico vietato a gran
velocità verso l’uscita del porto, è stata prima
intercettata e poi fermata da una seconda
pattuglia di militari del Comando giuliese che
hanno rinvenuto i due esemplari di pesca spada.
Dagli accertamenti, gli stessi – del peso di 9
kg ciascuno – sono risultati essere sottomisura,
e pertanto pescati in piena età riproduttiva,
circostanza che aggrava ulteriormente il
comportamento illecito accertato.
È scattata
così - oltre al sequestro del prodotto ittico,
poi donato ad un ente caritatevole –
l’elevazione delle previste sanzioni a carico
del peschereccio, per un ammontare complessivo
di 3.500 € e l’assegnazione accessoria di 8
punti sulla licenza, circostanza che, al
ripetersi di comportamenti analoghi, può portare
prima alla sospensione e poi anche alla revoca
della licenza di pesca.
Anche al
vettore la Guardia Costiera ha elevato una
sanzione di 700,00 € contestandogli il trasporto
di esemplari di pesca sottomisura.
«L’attività
di controllo sulla filiera della pesca –
afferma Claudio Bernetti, Comandante della
Guardia Costiera di Giulianova – al pari di
quella di polizia ambientale e di vigilanza
sulla sicurezza della balneazione, non si
fermerà, al fine di garantire una necessaria
cornice di legalità alle attività produttive
della costa. Nessuna tolleranza per chi, come in
questo caso, viola la legge in spregio degli
onesti operatori del settore e, soprattutto, a
danno della risorsa ittica, che si vede privata
illegalmente di esemplari nel pieno dell’età
riproduttiva». |