GIULIANOVA,
7.1.2019 -
Pensava di passare inosservato un cittadino
residente nel Comune di Mosciano Sant’angelo
che, volendosi disfare dei propri rifiuti
voluminosi e verosimilmente ingombranti da
tenere in casa e da conferire secondo il
cronoprogramma della raccolta differenziata, ha
pensato di raggiungere il porto di Giulianova e
accedervi senza autorizzazione per scaricarli
nei cassonetti riservati agli operatori portuali
del settore.
Il fare frettoloso, però, non è sfuggito
all’occhio attento di due militari della Guardia
Costiera che, in borghese, pattugliavano
l’ambito portuale, i quali hanno fermato il
“furbetto della spazzatura”, identificandolo
e invitandolo ad esibire il titolo autorizzativo
all’accesso in porto.
All’atto del controllo i militari accertavano
l’indebito conferimento dei rifiuti (diversi
sacchi di grandi dimensioni) da parte del
soggetto fermato, in violazione allo specifico
provvedimento adottato dal Comune di Giulianova
che ne regolamenta modalità e tempi di
conferimento, oltreché l’accesso non autorizzato
con il proprio veicolo nell’ambito portuale:
sono scattate così a carico del trasgressore le
due sanzioni per le irregolarità rilevate, con
importi che, nel caso di specie per l’errato
conferimento di rifiuti, possono arrivare sino a
500.00€.
Proprio nell’ottica di implementare le capacità
di controllo della Guardia Costiera sul rispetto
delle disposizioni che regolamentano la vita e
la frequentazione del porto, potenziandone
l’azione repressiva, è ormai prossimo il
potenziamento del sistema di videosorveglianza
dell’intero ambito portuale, garantito in remoto
dalla Sala Operativa del Comando giuliese; gli
interventi, programmati congiuntamente con Ente
Porto e ARAP Abruzzo, con fondi comunitari
stanziati dall’Assessorato regionale alla Pesca,
prevedranno la dotazione di telecamere ad alta
risoluzione con visione notturna ad ampio
raggio, aumentate anche nel numero di punti di
osservazione.
«Il
livello di attenzione sul tema –
afferma il Comandante della Guardia Costiera di
Giulianova – è elevato e verrà ulteriormente
implementato dalla dotazione della nuova
tecnologia, perché chiunque frequenti il porto,
ivi compresi gli operatori della pesca, i
diportisti e i cittadini, se non già fatto,
entrino nell’ottica di considerarlo ambiente
proprio, in quanto casa del proprio lavoro e
delle proprie passioni. Per tale ragione,
tolleranza zero per chi inquina e non rispetta
la cosa pubblica: il porto e, di riflesso, il
mare». |