Egregio Presidente Marco Marsilio, Gentile
Assessore Nicoletta Verì,
Sono una madre e nonna (preoccupata e
amareggiata) di una figlia e di una nipotina che
dall’età di 5 anni convivono con il diabete di 1
tipo cioè insulino dipendente.
All’inizio, quando ti trovi di fronte a un tale
problema, il mondo ti crolla addosso. Cominciano
a scorrerti davanti immagini di anziani
disabili, cerchi le ragioni, i perché, le colpe.
Provi rabbia, disagio, sconforto, amarezza,
frustrazione, ancora oggi farei di tutto per
addossarla su di me.
Nel tempo trovi aiuto, comprendi che il diabete
di 1 tipo, grazie alla somministrazione di
insulina e soprattutto a una efficace e corretta
informazione, ti permette di fare una vita
esattamente uguale agli altri.
Certamente non è tutto roseo. Noi genitori
possiamo correggere le ipo e le iperglicemie;
possiamo correre a scuola a misurare la glicemia
all’ora del pranzo (la scuola non aiuta in
questo); possiamo controllare che di notte vada
tutto bene (e per fortuna i nuovi mezzi
diagnostici ci sostengono in questo); possiamo
proteggere i nostri figli dall’incompetenza e
dalla cattiveria degli ignoranti. Tuttavia,
nonostante la ricerca scientifica abbia compiuto
passi da gigante in tante circostanze, per il
diabete siamo rimasti al 1921: cioè alla
scoperta dell’insulina.
E’ questo il punto importante e nodale: puoi
avere tutte le informazioni possibili
(autogestione), puoi fare tutto correttamente,
puoi rispondere a chi non sa, ma, sempre (al
momento) sei legato alle tue dosi d’insulina
lenta e rapida. La legge nazionale 115/87 è
stata recepita dalla Regione Abruzzo (prima fra
tutte le regioni) con LR.15/6/88 n 88 completata
da leggi successive (1993-94). Un ottimo
risultato grazie anche all’impegno
dell’Associazione Giovani Diabetici Abruzzo (
AGDA)
Ma oggi che leggo? Che la Regione Abruzzo, nella
sua campagna di risparmio (discutibile), intende
operare tagli sui farmaci e, scioccata, leggo
che l’insulina ed analoghi a lunga rientra nella
lista .L’insulina a lunga durata serve a
mantenere stabile lo zucchero nel sangue nelle
24 h quindi importantissima per evitare
iperglicemie.
Se è uno scherzo o uno sbaglio, è sicuramente di
pessimo gusto.
L’ insulina è fondamentale per la vita di chi
ha il diabete di tipo 1, al pari dell’acqua che
beviamo. Senza di essa si muore.
“Un
provvedimento ragioneristico”, è definito. Beh,
dico ai ragionieri che ben altri tagli si
possono apportare ai bilanci, ben altri sprechi
potrebbero essere fatti, non si gioca con la
salute e sulla pelle di chi soffre di patologie
non certo desiderate.
E’ questo l’appello che rivolgo a Lei,
Presidente, e a Lei, Assessore alla Sanità:
ripensateci.
Inutile dirvi che la prevenzione delle
complicanze (quelle sì ad alti costi) attraverso
le modalità terapeutiche, autocontrollo vita
sana, sport e maggiori conoscenze, permettono
una convivenza serena, e soprattutto simile a
chi il diabete non ce l’ha.
Non vanifichiamo con un battito di ciglia o di
penna i progressi raggiunti in tanti anni di
ricerche, di lotte, di sacrifici e di
sofferenze. Grazie |