PESCARA,
14.9.2019 -
La Regione,
e per essa gli uffici preposti alla gestione
della caccia, insistono. Evidentemente non
vogliono rassegnarsi al fatto che, a causa di un
calendario venatorio fatto male, il TAR ha di
fatto bloccato le doppiette sino al 25 settembre
prossimo quando si discuterà nel merito il
ricorso presentato a nome di WWF e LNDC dagli
avvocati Michele Pezone ed Herbert Simone.
Dopo la
bocciatura, e mentre tentava per ora invano di
aggirare il decreto cautelare di sospensiva
proponendo un secondo calendario venatorio, la
Regione ha infatti presentato anche una istanza
di modifica dell’ordinanza che ha fermato la
caccia. Ebbene questa mattina il TAR ha
dichiarato inammissibile questa istanza,
accogliendo tra l’altro la tesi degli avvocati
Pezone e Simone che hanno sottolineato come non
ci siano circostanze nuove rispetto a quelle già
prese in esame che possano in qualche modo
giustificare un riesame del decreto.
Niente
doppiette dunque, sicuramente almeno ancora per
qualche giorno. La fauna e i tanti cittadini
contrari alla caccia o che comunque temono gli
spari in territori fortemente antropizzati come
i nostri, ringraziano. Ai cacciatori chiariamo
che i responsabili dello stop non sono certo le
associazioni che fanno ricorso chiedendo che il
calendario rispetti quanto previsto dalla
normativa sul cosiddetto prelievo venatorio, ma
proprio quegli uffici che da molti anni
insistono nel proporre calendari mal fatti che
inevitabilmente vengono bocciati. Meglio
sarebbe, come il WWF chiede da sempre,
confrontarsi prima cercando di contemperare
l’esigenza di tutela della fauna, che la stessa
legge sulla caccia considera prioritaria, con un
calendario che non può essere misurato solo
sulle esigenze di chi ama “divertirsi” uccidendo
animali. |