PESCARA,
9.9.2019 -
Un
Orso bruno marsicano a Case pente di Sulmona,
sito sciaguratamente scelto, benché in zona
sismica 1 (massimo rischio della scala), per la
realizzazione della Centrale di compressione del
gasdotto Snam. Segnalazione verificata e
validata dagli addetti ai lavori e confermata da
una comunicazione arrivata al Focal
point della
Rete di monitoraggio dell’Orso bruno marsicano
dai Carabinieri forestali.
L’osservazione non fa che confermare quanto da
tempo le Associazioni ambientaliste e le
Amministrazioni comunali affermano rispetto alle
evidenti criticità del progetto Snam e ribadisce
l’assurdità della realizzazione di tale opera in
un’area di indubbio pregio naturalistico. Non a
caso nel ricorso, redatto dall’avv. Francesco
Paolo Febbo, presentato da WWF e Legambiente per
l’annullamento della Deliberazione del Consiglio
dei Ministri per l’autorizzazione alla
costruzione della Centrale Snam, viene
testualmente riportato “… va
altresì osservato come alcuni studi rilevino
anche che nella fase di cantiere, e in alcuni
casi (centrale di compressione) anche in modo
permanente, l’opera in oggetto comporterebbe una
frammentazione ambientale con non trascurabili
conseguenze sulla mobilità faunistica in
un’area, la Valle Peligna, di grande rilievo per
le connessioni tra il Parco Nazionale della
Majella, il Parco regionale Sirente-Velino e il
Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, con
particolare rischio per specie prioritarie, a
cominciare dall’orso marsicano, a grave rischio
di estinzione… ”
Se mai ce ne fosse stato bisogno, la
segnalazione della presenza dell’Orso a Case
Pente non fa che confermare l’importanza
dell’area come corridoio di espansione di questa
specie, la cui sopravvivenza è legata proprio
alla possibilità di aumentare il proprio areale
al di fuori della core
area,
la zona cioè dove la presenza è accertata e
confermata da tempo, come quella del Parco
Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e dintorni.
La
conservazione dell’Orso è una priorità assoluta
per la Regione Abruzzo, ma anche per il
Ministero dell’Ambiente e per l’Europa. Tutte le
opere che possono interferire con la diffusione
della specie, contrastandone l’espansione a
causa del disturbo provocato, delle barriere
introdotte, della frammentazione dell’habitat
vanno dunque attentamente valutate ed evitate,
in nome di quella che dovrebbe essere una
priorità assoluta di gestione del territorio e
di coerenza alla vocazione naturalistica e
ambientale che indubbiamente la Valle Peligna
può vantare.
A oggi il
ricorso delle Amministrazioni comunali e delle
Associazioni ambientaliste è stato rigettato;
l’istruttoria per il rilascio dell’AIA è
attualmente in fase di svolgimento e si
concluderà con una conferenza di servizi, nella
quale tutte le istanze e le criticità
evidenziate dovranno essere assolutamente
riportate. Nella fase istruttoria, tuttora in
corso, non si può non considerare come siano
continue le evidenze che fanno emergere la
necessità di riaprire la procedura di VIA, in
quanto quella effettuata è ormai vecchia e
superata dal tempo, era stata concessa con molte
prescrizioni e risulta realizzata in modo
frammentario, riferita cioè alle singole tratte
e non con un procedimento che abbia una visione
complessiva dell’opera! Solo una nuova e
aggiornata procedura potrà fornire gli strumenti
necessari ad assumere decisioni calate
sull’attuale contesto politico e ambientale.
È quanto
mai opportuno, anche alla luce della presenza
dell’orso, ora pienamente confermata, che il
Ministero dell’Ambiente faccia sentire la
propria voce e che anche la Regione Abruzzo
prenda una posizione chiara in difesa del
territorio e dei veri interessi degli abruzzesi.
Il governo nazionale e quello regionale si
muovano, e con urgenza, sia rispetto all’iter
del ricorso sia in vista della conferenza di
servizi, in modo da scongiurare la realizzazione
di questo progetto, enormemente dannoso dal
punto di vista della tutela della fauna e
certamente non solo per questo. Cittadini e
istituzioni del territorio, affiancati da sempre
anche da WWF e Legambiente, hanno in mille
occasioni rappresentato la loro avversità a
un’opera sostanzialmente inutile e comunque
contraria alla visione di sviluppo e
programmazione che l’Abruzzo si è posto come
obiettivo. È ora di ascoltarli… |