GIULIANOVA,
20.1.2020 -
Anche la Commissione Pari Opportunità di
Giulianova si schiera contro l’esibizione
alla 70° edizione del Festival di Sanremo
per il rapper Junior Cally. Nella
mattinata la Cpo ha inviato una nota alla
Commissione Vigilanza Rai, firmata dalla
Vice Sindaco ed Assessore alle Pari Opportunità
Lidia Albani e dalla Presidente della
Commissione giuliese Marilena Andreani,
per chiedere che l’artista, autore di testi
sessisti che incitano alla violenza di genere,
non venga fatto salire sul palco dell’Ariston.
«Consideriamo vergognoso che partecipi a
Sanremo Junior Cally, un rapper che ha nel suo
repertorio canzoni dall’alto contenuto sessista
e violento – si legge nella missiva inviata
alla Commissione di Vigilanza Rai –
come quello della canzone “Strega” che recita:
“Lei si chiama Gioia, beve poi ingoia. Balla
mezza nuda, dopo te la da. Si chiama Gioia,
perché fa la tr*ia, sì, per la gioia di mamma e
papà”, oppure testi come “Questa non sa cosa
dice. Porca tro*a, quanto ca**o chiacchera? L'ho
ammazzata, le ho strappato la borsa. C'ho
rivestito la maschera”, “state buoni, a queste
donne alzo minigonne”; “me la chi*vo di brutto
mentre legge Nietzche”; “ci scopi*mo Giusy
Ferreri [la cantante ndr]”; “lo sai che fotti*mo
Greta Menchi [una influencer, ndr]”; “lo sai
voglio fott*re con la Canalis [la conduttrice
ndr]”; “queste put**ne con le Lelly Kelly non
sanno che fott*no con Junior Cally».
«E’ inaccettabile che la televisione di Stato
dia la possibilità a questo artista di veicolare
ai più giovani messaggi così vergognosi –
dichiarano l’Assessore Albani ed il
Presidente Andreani – che contribuiscono
a rendere nullo l’operato delle Commissioni Pari
Opportunità di tutta Italia, da sempre schierate
in prima linea nel sostegno dei diritti delle
donne e nella difesa delle stesse da ogni tipo
di violenza, fisica e psicologica. Da sempre ci
interfacciamo con i giovani, attraverso concorsi
ed incontri dedicati al tema e crediamo che
proprio da loro debba partire quella rivoluzione
culturale che da tempo aspettiamo».
«Riteniamo e sosteniamo che la Rai debba
svolgere un ruolo importantissimo nel
contrastare la violenza contro le donne –
concludono Albani e Andreani – ed
esigiamo possa evitare di fomentarla dando
spazio a questi “cantanti». |