Giulianova,
Sabato 26 Marzo 2011 -
Goffredo Capurri, di Giulianova, è intervenuto
sul quotidiano Il Centro (servizio a
firma s.p., pag. IX del 24 marzo 2011) in
merito alla polemica sulla croce alla luce delle
sentenze della Corte di Cassazione e della Corte
di Strasburgo dalle quali il Sindaco Francesco
Mastromauro
ha colto l’occasione di difendere, in un
comunicato, la legittimità del suo provvedimento
emanato nel dicembre 2009 che obbliga
l’esposizione del crocifisso nei locali pubblici
e nelle scuole, pena sanzione di 500 euro.
Capurri, dichiaratosi esponente di sinistra, ha
accusato il sindaco di avere utilizzato “in
maniera impropria” le sentenze e di fare
“confusione tra la possibilità e
l’obbligatorietà”. Secondo Capurri le
affermazioni di Mastromauro “sono
mistificatorie” in quanto “La Corte di
Cassazione, pur riconoscendo il diritto di un
giudice di amministrare la giustizia in un’aula
priva di crocifisso, ne ha rigettato la
richiesta di vietarne l’esposizione in tutto il
Tribunale, per non sentirsi ghettizzato; la
Corte di Strasburgo ha rigettato la richiesta di
un privato cittadino che pretendeva la rimozione
del simbolo cristiano dalla scuola, in quanto, a
suo parere, rappresentava una minaccia ai non
cristiani”. Per Capurri, invece, “il
sindaco ha imposto l’esposizione dello stesso
(il crocifisso; ndr) in tutti i locali pubblici
di Giulianova: quindi il sindaco mistifica le
cose, spacciando la discrezionalità di un gesto
con l’obbligatorietà! Personalmente mi sento
violentato dall’ordinanza – la conclusione
di Capurri – perché è un provvedimento che
viene a ledere la mia libertà personale, e
perché è un’ordinanza in aperta violazione della
Costituzione della Repubblica”. |