Sabato 4 Giugno 2011 - La Regione ha
approvato la riforma del passaggio da 110 Ipab
(Istituto pubblico di assistenza e beneficenza)
a 8 Asp (Azienda servizi alla persona). A caldo,
a pagarne le spese sarebbe l'Ipab di Giulianova,
noto anche come Istituto Castorani, che non
manterrebbe l'autonomia per essere convogliato
nello stesso ente di Atri o di Teramo. A
Giulianova, a livello politico, è accaduto che
forse ci si è mossi tardi rispetto e anche
quando ci si è mossi, immancabilmente, ci si è
divisi in Consiglio Comunale, tra maggioranza ed
opposizione Obiettivo Comune-Pdl. E così il Pd
di Atri esprime soddisfazione per la "salvezza"
dell'Istituto Ricciconti, per la quale, scrive
Il Messaggero il 3 giugno 2011 (pag. 46 inserto
Abruzzo), il ringraziamento va «alla battaglia
condotta dal partito, dal gruppo consigliare di
Atri e soprattutto all'impegno del gruppo
consiliare del Pd Abruzzo, e dei consiglieri
regionali della quinta commissione Ruffini,
D'Amico e Sclocco». Già, anche Claudio Ruffini,
ex sindaco di Giulianova,
contro il quale però arriva la sottolineatura di
Roberto Ciccocelli, consigliere comunale di
Giulianova del gruppo Obiettivo Comunale, che da
tempo si occupa, più o meno direttamente, delle
sorti del "Castorani" e che
non ha mancato di imputare al sindaco
Mastromauro e alla giunta fatali ritardi
nell'intervenire a sostegno dell'istituto
giuliese. Per Ciccocelli, tra l'altro,
"nulla è ancora perduto" per il Castorani.
Leggete sotto e traete le vostre conclusioni,
ricordando la famosa domanda di Pappagone:
«Siamo vincoli o sparpagliati?»:
LA REGIONE: «IPAB,
RIFORMA GUARDA AGLI ANZIANI E ALLE FASCE PIU'
DEBOLI»
(REGFLASH) Pescara, 1 giu. - Da 110 Ipab (Istituto pubblico
di assistenza e beneficienza) ad un massimo di 8
Asp (Azienda servizi alla persona), dagli oltre
200 attuali componenti nei consigli di
amministrazione a 20 membri complessivi, da
oltre 50 revisori dei conti a12: sono queste
solo alcune delle cifre contenute nella riforma
degli Ipab che il Consiglio regionale ha votato
ieri sera con il voto favorevole della
maggioranza e di alcune forze dell'opposizione.
L'assessore alle Politiche sociali e il
presidente della Regione hanno illustrato oggi i
temi della riforma, definita "necessaria e
doverosa", che questo "Consiglio e Governo
regionale hanno avuto il coraggio di affrontare
e votare". Si tratta, per certi versi, di una
riforma che definisce un nuova idea politica di
assistenza sul territorio. "Penso soprattutto -
ha sottolineato l'assessore alle Politiche
sociali - al potenziamento dei servizi alla
persona, soprattutto degli anziani con le case
di riposo e dei più piccoli con gli asili. Il
senso vero di questa riforma è l'aver messo a
sistema il patrimonio di tutte le Ipab abruzzesi
che va a concretizzare un'idea solidaristica tra
tutti gli istituti. Le diverse case di cura,
dunque, potranno fare riferimento ad un unico
patrimonio della Asp in grado di migliorare
l'offerta e i servizi. Mi sembra un grande passo
in avanti che guarda ai più bisognosi e alle
fasce sociali più deboli". La legge prevede un
minimo di quattro Asp, una per ogni provincia,
con possibilità poi all'interno dello stesso
territorio provinciale di creare un'altra Asp
che abbia almeno un patrimonio immobiliare di 5
milioni di euro e una consolidata tradizione
storica. Parole di grande apprezzamento per la
riforma sono state poi pronunciate dal
presidente della Regione, che ha voluto
sottolineare come "in 30 mesi questa Giunta
abbia portato a termine riforme che mai erano
state fatte né affrontate in passato. Voglio
sottolineare come in questo periodo abbiamo
ridotto gli Ato, i Confidi, le Comunità montane,
il numero dei dirigenti della Regione Abruzzo,
il compenso e le pensioni ai consiglieri
regionali e il numero dei consorzi industriali.
Tutte azioni che vanno verso una riduzione dei
costi, verso una migliore efficienza dei servizi
e verso l'accoglimento di quanto ci hanno
chiesto i cittadini di fare". (REGFLASH) IAV
110601
La
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tratto dalle cronache
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