Serie
B, Giampaolo: «Addio Brescia. Stravolti i piani
previsti»
L'ex allenatore dei lombardi: «La mia
irrevocabile decisione dipende da uno
stravolgimento degli obiettivi della società non
più in linea con quelli programmati»
BRESCIA, 25.9.2013
- Capolinea. Giampaolo, dopo la breve
latitanza e il messaggio inviato ieri («Sto al
mare»), è arrivato a Brescia intorno a
mezzogiorno per rescindere il contratto di due
anni che lo lega al club lombardo. Il tecnico
era accompagnato dal suo legale di fiducia. Ha
raggiunto gli uffici del presidente Corioni, ma
appena ha visto i giornalisti ha imboccato
l'autostrada, seguito dalla macchina con a borda
i massimi dirigenti del Brescia. Sconosciuto il
luogo dell'incontro, del faccia a faccia tra
Giampaolo e Corioni dopo la telenovela post
Crotone. Ma l'addio sembra scontato.
LE PAROLE DI GIAMPAOLO - «Lascio il Brescia, e
lo faccio con comprensibile amarezza». Così
Marco Giampaolo, conclusa la rescissione del
contratto che lo lega alla società lombarda,
spiega all'Ansa la sua decisione. «La mia
irrevocabile decisione dipende da uno
stravolgimento degli obiettivi della società non
più in linea con quelli programmati». Giampaolo
in questo momento sta salutando staff e
collaboratori a Brescia dopo aver concluso la
rescissione del contratto annuale col Brescia,
assistito dal suo avvocato Luciano Ruggiero
Malagnini. «A malincuore e con comprensibile
amarezza confermo la mia volontà, già
manifestata domenica al direttore sportivo
Andrea Iaconi e a Fabio Corioni, di rassegnare
le dimissioni da allenatore responsabile della
prima squadra del Brescia», sottolinea in una
nota all'Ansa Giampaolo. «Tale irrevocabile
decisione è dipesa da uno stravolgimento degli
obiettivi della società non più in linea con
quelli programmati all'inizio della stagione
sportiva». L'ex allenatore del Brescia conclude
ringraziando «i calciatori per l'impegno
profuso. A loro va il mio augurio per il
prosieguo del campionato. E poi - prosegue -, lo
staff tecnico e sanitario che mi hanno sempre
garantito in ciascuna delle componenti
un'assistenza preziosa e puntuale; il
presidente, i dirigenti e tutti quelli che mi
sono stati vicini in questa breve avventura».
«NON SONO PAZZO» - "Sono stato fatto passare
per un pazzo, invece sono molto lucido:
semplicemente, non mi riconosco in questo calcio
selvaggio". Marco Giampaolo ha detto no a un
contratto biennale dopo 5 giornate di B, è
restato in silenzio e ha fatto ancora più rumore
per questo. "Ho lasciato per non tradire il mio
modo di fare calcio", spiega all'Ansa.
GIULIANOVA, 25.9.2013 -
Credo di parlare con cognizione di
causa. Giampaolo ha preso una decisione, quella
di lasciare il Brescia e di dimettersi, dalla
quale sa bene quali conseguenze deriveranno, sul
piano economico e della carriera. E' una persona
seria, che crede in certi principi e valori,
nella PAROLA prima che nel CONTRATTO, ed è
disposto a pagarne il prezzo, per quanto salato
possa essere, per difenderli. E' di quei tipi
(pochi) a cui la vocina dentro (si chiama
coscienza) dice no
quando il mondo attorno dice si
per convenzione, opportunismo e convenienza.
Purtroppo nel calcio, ma direi nell'intera
nostra società, dove si è disposti a svendere la
propria dignità per una fetta di torta o di
potere, questa coerenza, magari estremista, è
diventata un difetto. Marco è uno che, di fronte
al dilemma ESSERE o AVERE, sceglie decisamente
ESSERE. Io lo ammiro e, se davvero siamo
disposti nei fatti e nel quotidiano a
rimettere l'Etica al centro dello sport e della
vita, lo prenderei ad esempio per i giovani. E
non solo.
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