GIULIANOVA,
7.3.2016 -
In occasione del secondo anno in cui si ricorda
il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia
nel primo conflitto mondiale (1915-1918),
l’Istituto Comprensivo di Giulianova 1 del
plesso della media Pagliaccetti, in occasione
del “progetto lettura” con gli alunni delle 3°
classi, martedì 8 marzo 2016 dalle ore 18,00,
ospiterà il coautore della ristampa libro di
Francesco Manocchia “Quando c’era la guerra”, il
giornalista Walter De Berardinis, libro edito
dalla casa editrice Artemia edizioni diretta da
Maria Teresa Orsini. I ragazzi della
“Pagliaccetti” avranno l’occasione di vedere un
video autoprodotto dalla stessa casa editrice
sulla prima guerra mondiale e conoscere alcune
vicende che videro coinvolti i giovani giuliesi
morti sul fronte, ad oggi 120 caduti. In
particolar modo sarà anticipato anche una nuova
ricerca portata da De Berardinis sul caduto
Flaviano Di Donato, morto in Francia con
l’esercito degli Stati Uniti d’America, che sarà
pubblicata il 22 aprile prossimo sulla rivista
storica giuliese “Madonna dello Splendore”
giunta al 35° anno di pubblicazione.
“Gentile Walter De
Berardinis, le scrivo per ringraziarLa” –
inizia così la lettera che pochi giorni fa
Giuliano Di Odoardo, nipote del caduto Carlo Di
Odoardo, morto con il 30° fanteria a Bosco
Cappuccio sull’Isonzo il 26 giugno 1916, ha
scritto per ringraziare per i suggerimenti che
ha trovato sul libro che gli hanno consentito di
ottenere e ritirare la medaglia commemorativa
del nonno in occasione del centenario della
prima guerra mondiale, il 20 Febbraio scorso
nell’abito di una manifestazione che si è tenuta
a Gonars in Palmanova (UD) – prosegue
l’estensore della lettera – “Le
scrivo anche perché ho scoperto il nome di mio
nonno nel sacrario di Redipuglia, anche se il
cognome è scritto erroneamente Di Edoardo
anziché Di Odoardo, per me, mio cugino e mio
fratello, leggere quel nome al sacrario è stata
una grande emozione. Il sacrificio di questi
uomini vanno salutati e ricordati nella giusta
maniera, quelle trincee che ancora oggi sono
rimaste intatte, parlano chiaramente”.
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