NEW
YORK, 4.3.2013
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Non era esuberante come
Sofia Loren,
vivace come
Gina
Lollobrigida, viva come
Anna Magnani,
ma abbondava di talento. Cio’ che la distingueva
dalle attrici citate era una normale qualità di
donna dalla voce vellutata, un volto delicato e
l’abilità di dar vita ad ottime performance
artistiche.
Anna Maria Pierangeli,
nata a Cagliari nel 1932, spesso indicata come
Pier Angeli, è stata un’attrice italiana, attiva
nel cinema statunitense fra gli anni cinquanta e
settanta. Anche sua sorella – gemella- nata
Maria Luisa Pierangeli - è stata
attrice con lo pseudonomo di Marisa Pavan.
Forse Anna Maria assorbì le emozioni dalle
esperienze della sua vita, carica di tumulti,
riversandole sullo schermo, purtroppo però un
destino avaro le troncò fama, gloria e
felicità,interrompendo così il magnifico schermo
ricco di oltre trenta film, tre dei quali
pre1961.
All’età di 16 anni, mentre studiava arte in
Roma, fu scoperta dal direttore
Leonide Moguyu
il quale la invitò a recitare in “Domani è
troppo tardi”
Una parte talmente notevole che le fece vincere
l’Award italiano come migliore attrice,
vittoria
che catturò l’interesse dei produttori della MGM
i quali le offrirono un contratto.
Ben presto ebbe la chance di lavorare col mitico
Gene
Kelly nel film
“The Devil make
three”, poco dopo recitò a fianco di
Ricardo
Montalban in “Sombrero”,
un musical con la fenomenale ballerina
Cyd Charisse, Vittorio Gassman e Yvonne De
Carlo.
Sempre nel 1953 Anna Maria recita il ruolo di
Nina nel film “La storia di tre amori”. In veste
di una giovane vedova che ha perso il marito in
un campo di concentramento. La povera donna non
è in grado di affrontare la situazione e tenta
il suicido, gettandosi da un ponte ma viene
salvata da un ex trapezista -
Kirk Douglas-,
che allena la vedova al trapezio. Alla fine i
due si innamorano.
Nel 1954 anche la Pierangeli attraversò le
forche caudine del “disastro artistico” come
accadde al grande
Paul Newman
col fallimentare ”Silver Calice” che “rinnegò,
in quanto era il peggior lavoro della sua
carriera”.
Fortunatamente per i fan della Pierangeli, il
verdetto fu favorevole poichè
essi ebbero la possibilità di vedere la giovane
attrice in un ruolo accattivante.
Al termine di una ripresa Anna Maria, venne
presentata al Decano del cinema americano, al
quale un amico aveva segnalato colui che avrebbe
contrastato la sua fama:
James Dean. Va senza dire che
Newman rimase stupefatto della bellezza e
naturalezza dell’italiana.
«Fu
un incontro storico, indimenticabile», ebbe
a ricordare Paul al cronista, durante una delle
loro conversazioni, durante le corse d’auto.
Per la Pierangeli
Hollywood
sembrava aprire la porta dorata, dalla quale
appariva il classico “rubacuori”: James Dean. Di
lui è stato scritto di tutto: che era arrogante,
egocentrico, che assumesse droghe, che amava le
donne. L’unica cosa certa fu il suo grandissimo
amore per Anna Maria Pierangeli,una ragazza
chiamata ad Hollywood
dopo il film “”Domani è troppo tardi.
E il
folletto tentatore fece si che James e Anna
Maria si innamorassero perdutamente l’una
dell’altro.
Ma la madre non vide di buon occhio il
fidanzamento, perchè lui non era cattolico e
fece di tutto per separarli.Intanto Dean un po’
alla volta
si “converte”,sfoggiando gentilezza, e
riflessione,
Grazie al controllo della Pierangeli, lo
spasimante era arrivato per altro ad acquistare
un tuxedo da indossare quando l’ accompagnava
alle prime mondiali. Apparentemente i due
piccioncini volavano nel settimo cielo.
La severa genitrice, sempre più preoccupata, non
cedeva e riuscì a
far conoscere alla figlia il cantante,
“stregato” da
Frank
Sinatra e Perry
Como, di origine italiana:
Vic
Damone (Vito
Rocco Faraniola, cognome della
madre), quindi favorito il fidanzamento, da
brava mamma italiana, organizzò le nozze.
Il fatidico giorno, durante le funzioni
religiose, James Dean si presentò davanti alla
Chiesa, in jeans e giubbotto di pelle, restando
in sella alla sua potente moto, con l’aria di un
cucciolo abbandonato. Nel libro personale dei
ricordi di Anna Maria si legge: «Ho amato
qualche altro, ma solo per passatempo.
L’unico,vero, grande amore della mia vita è
stato James Dean”.
Nel 1954 la Pier partorì il primo figlio,
Perry Damone, e due anni dopo la
madre-attrice partecipò al fim ”Sombody Up there
Like me”, nel ruolo di Nora, con Paul Newman
nella parte di
Rocky Graziano,
l’ex potente campione dei medi.
Quando tutta la vita hollywoodiana della giovane
sarda finalmente sembrava navigare a gonfie
vele, nella vita reale le cose marciavano su un
irto terreno. Nel 1958 Anna Maria divorziò da
Vic Damone il quale aveva inciso, per lei, un
disco dal titolo ”You braking my heart”.
Dopo
aver recitato nel drammatico film “SOS Pacific”
(1959, l’anno successivo Anna Maria recitò in
quattro altri avvincenti film, e la vita
dell’attrice sembrava aver ripreso il giusto
corso. Di conseguenza un altro matrimonio con il
compositore
Armando
Trovajoli
(con lei nella foto)
ad impalmare la soave protagonista che nel 1963
procreò un altro figlio:
Howard.
Il celebre maestro, compositore della nota
canzone "Roma nun fa la stupida stasera" e di
tanti altre musiche da film immortali, è
deceduto di recente, all'eta' di 95 anni. Su
desiderio del compositore, la famiglia ne ha
annunciato il decesso con qualche giorno di
ritardo.
Incomprensibile quando la Pierangeli, tornata in
Italia, accettò deludenti produzioni europee e
quindi, nel 1965, si separò, per incompatibilità
di carattere, da Trovajoli mentre il sistema
diverso delle case produttrici nostrane
illuminarono la Pierangeli con il film “Octaman”
(1971) che rappresentava il suo ultimo
traguardo.
Ancor più strano il suo modo di pensare e
parlare.
Prima dell'addio agli Usa, le chiedemmo:
Come mai rifiuti un futuro magnifico e torni in
Italia che ci sembra tu non gradisca troppo?
«Son fuggita per disperazione, vi ritorno col
cuore che mi duole. Non mi comprendono, sembra
parlino una lingua straniera con me. Forse
perchè sono nata in Sardegna?»
Provammo a controbattere questa sua mania di
persecuzione, Anna Maria riprese a dire: «In
America, pur se guardata con disdegno, ho
attraversato qualche momento giusto. Ma ora
basta. In Italia ritroverò tutto quanto ho perso
sino ad oggi».
All’età di 39 anni
abbattuta e sola, affetta da malattia nervosa e
con la situazione finanziaria alquanto precaria,
Anna MarIa Pierangeli decedeva per un "anaphylatic
shock."
L’ultimo spezzone della sua carriera conteneva
gentilezza, dolcezza, carisma ed un cuore
semplice e realistico che hanno ceduto di fronte
alla realtà. |