NEW YORK,
25.1.2013 –
Son trascorsi 50 anni dalla “nascita” del film
”The Carpetbegger”, che traduciamo
liberamente”Il profittatore”, ma è più noto in
italiano come ”L’uomo che non sapeva amare”. Il
film, dopo la prima mondiale, non ha trovato
vasto spazio per farsi rivedere sugli schermi
americani.
Colpa della protagonista, la bellissima Carrol
Baker? Del regista? Non diremmo. Fu il grande
Edward Dimytryck a rendere la pellicola
interessante, pur se contrastata dalle
“autorità”, le cui ideologie condannarono la
fantasmagorica galoppata di contrattempi,
esaurimenti nervosi, debiti, divorzi, stupro
paterno alla protagonista, una magnifica
fanciulla, la cui vita patetica e convulsa tornò
a riveder le stelle con l’arrivo del
“profittatore”, e lo stuolo di artisti
ignoranti. Il parere dello scandalo generato dal
film che Elia Kazan definì “Una Commedia nera” a
causa del tema demoniaco: ”il sesso” affrontato
da duplici agevolazioni, quella psicoanalitica
di moda in quegli anni in America e quella
drammaturgica sudista.
La vita della “sosia” di Marilyn Monroe ha
inizio allorchè, figlia di un agente di
commercio viaggiatore, frequentò solo la prima
classe al St. Petersburg College ed appena
quindicenne intraprese la carriera di ballerina
in occasione di convention politiche a Miami.
Dopo un primo matrimonio durato dal gennaio ad
agosto 1953, Karolyn Pieyarski, nome d’arte
Carrol Baker, si trasferisce a New York dove
approda in Tv girando una serie di sketch
pubblicitari.
Fu un inizio debole, fallimentare, ma il suo
vero esordio sul grande schermo fu una piccola
parte nel film ”Easy to love” che le aprì la
porta dell’Actor Studio di New York, sposando,
altresì, il regista Jack Garfen.
Mastroianni e Carrol in occasione
del Golden Globe a Hollywood.
La svolta decisiva avviene quando la Warner Bros
si interessa a lei volendone fare una nuova
Marilyn Monroe, e la fa recitare nel film di
grande spessore “Il Gigante”, a cui fece seguito
“Baby doll” -la bambola viva- di Elia Kazan.
All’eta’ di 25 anni, Caroll veniva considerata
“un uccello raro di Hollywood”, una “bomba
pronta a scoppiare”. Sembrava quasi non esistere
un limite al suo “potenziale artistico”.
Dopo “Il grande sentiero” di John Ford, appare
”La donna che non sapeva amare” (1965), Divorzia
da Jack Garfein e si trasferisce in Italia dove
gira per lo più gialli, per la regia di Umberto
Lenzi, e “Il coltello di ghiaccio” di Marco
Ferreri
Fu qui, che la dinamica attrice diede sfogo alla
verve di scrittrice
«In Italia sentii di poter scrivere le mie
“memorie”. La classica Nazione offriva soggetti,
idee, propositi a piene mani. Bastava aprire uno
dei cento, mille libri storici, letterari
dell’Italia per ispirarmi, cosa che non trovai
allorchè mi portai in Messico, Spagna, Germania
e Inghilterra», ebbe a dirci durante la
Prima Mondiale del “Carpetbagger” a New York.
«Mi sentivo di essere tornata una “work
machine” – confessò -, non sapevo più chi
ero, mi sembrava di essere più un relitto umano
distaccato dalla realtà e la mente esplodeva.
Si, sono il prodotto di una “broken home”, ero
impegnata con le macchine da presa, la mia vita
poteva essere paragonata ad una “soap opera”. Il
mio matrimonio era sfaldato, sposato l’uomo che
mi aveva stuprato quando ero vergine, sono
indebitata, emozionalmente paralizzata dalla
disperazione».
«Intanto - continua Carroll - sulla
mia vita trascorrevano due divorzi e quando vidi
”Rebel without a Cause” alla Tv, piansi tanto
dicendo a me stessa: ”Sono stata una stupida, tu
potevi essere nel film con James Dean”, ma uno
dei miei esaurimenti nervosi mi suggerì di tener
duro alla offerta del film ”Baby Doll “ che al
suo arrivo provocò commenti, qualche lacrima
fasulla della Legion of Decency, la quale
sollecitò i cattolici a boicottare il film».
Correva il 1956 e l’attrice raggiunge la
notorietà e la sua maggiore affermazione con
Baby Doll di Elia Kazan, l’evento “master” della
sua vita e meritati Oscar. «Alla fine di
“Giant” di Tennessee Williams con Kazan che
aveva scelto me anzichè Marilyn Monroe per il
ruolo centrale del film Baby Doll, dovetti
lottare contro il ruolo nynphomaniaco scaricato
su di me, ma avendo ancora il contratto valido
con lo studio, la faccenda si concluse
positivamente». Agli inizi del 1987 nel film
“Ironweed”, Carroll ha lavorato al fianco di
Merryl Streep e Jack Nicholson, mentre in “Un
poliziotto alle scuole elementari” del 1990 si
cimenta in un ruolo comico, accanto ad Arnold
Schwarzenegger.
Carrol Baker vive
oggi a Londra da "donna normale.
Qui posa dinanzi al manifesto di Giant
Il
suo ultimo film è del 2000. Con 83 primavere
sulle spalle ed il terzo marito, Donald Burton,
l’arzilla Carroll, divenuta londinese, sta
preparando un’ennesima Biografia “che conterrà
materia esplosiva”. «Sono una donna normale
adesso, ho i capelli sciolti e non devo essere
sexy, si, soltanto una normale donna, ma nessuno
sino ad ora mi ha chiamato per una parte simile»,
e intanto ricorda ed elogia la schiera delle
brave doppiatrici che l’hanno fatta parlare
italiano nei suoi film: Fiorella Betti, Maria
Pia Di Meo, Vittoria Febbi, Lydia Simoneschi,
Rossella Izzo e Paola Mannoni.
Lino Manocchia |