in mezzo al popolo e facendo crescere
la forza e quindi la fiducia. Per tutti è
stato un pezzo di storia della Giulianova dai
valori
solidi, un signore di animo nel senso più nobile
del termine, e non soltanto di lignaggio. Con
passione, amava collezionare cartoline, foto
e francobolli, in sostanza la "memoria storica",
e non di rado poneva la sua preziosa collezione
di foto d’epoca a disposizione per pubblicazioni
ed iniziative culturali.
"Era appassionato al punto di salire,
un giorno, in macchina e guidare sino a Verona,
per osservare e acquistare un raro esemplare",
confessa l’amico Giorgio De Santis.
Fratello di Emilio, per tutti “don Mimi’”,
figura di raffinata eleganza e ironia,
presidente del Giulianova Calcio negli anni ’50,
”Cecco” amava il calcio giallorosso con la sua
anima nobilissima, con grande cuore,
signore sempre, doti che aveva ereditato dal
nonno, don Francesco Ciafardoni, il quale si
fece subito notare per la chiarezza delle sue
vedute, per il suo ingegno dinamico e per la sua non
comune cultura.
da sinistra nella foto, i tre inseparabili amici
Giorgio De Santis, Sigismondo "Mondino"
Maggi, Cecco Ciafardoni
Noi, senza atteggiarci a storici, troviamo di
dover stabilire a conclusione della sua
complessa opera, che egli fu vero benemerito di
Giulianova, al quale paese accrebbe lustro,
decoro e dignità.
“Cecco” ha lasciato la moglie Lucia Melasecchi,
i figli Ernesto, ex giocatore e ora noto procuratore di basket,
mondo nel quale viene considerato tra i 100
personaggi più potenti nonche’ brillante commentatore
televisivo, e Luca, avvocato.
Da Ernesto abbiamo raccolto un giardino di
notizie, impressioni, ricordi di un padre
ammirevole, che il tempo non riuscira’ a far
dimenticare, ma anche le sue sensazioni di
discendente di una famiglia prestigiosa.
Ernesto, per te lo sport del canestro e’
piu’ una passione o una missione?
“Tutti
e due: passione giovanile, missione da maturo”
Come sei “capitato” nel basket che stava
nascendo a Giulianova, nell’oceano del calcio?
“Il
mio professore di Educazione Fisica, in terza
media, mi disse: ”Non devi giocare a
calcio” - ero un discreto portiere - ”devi
giocare a basket. Vieni con me a Roseto degli
Abruzzi”. Ed io andai”
Suprestizioso?
“Direi di no”
A volte la vita fa perdere partite importanti.
Essere sportivi aiuta ad accettare la sconfitta?
“Sicuramente
lo sport mi ha insegnato molto, ho fatto
agonismo ed ho sempre saputo accettare le
sconfitte. Sì, è di grande aiuto per la vita
quotidiana”
Che c’e’ in te di giuliese?
“Io
sono giuliese al 100%, il mio sangue e’
giallorosso ed i miei occhi guardano la vita
attraverso il mare limpido e cristallino di
Giulianova. Recentemente ho scritto sul face
book che Giulianova e’ come una donna di una
bellezza straordinaria della quale si e’
follemente innamorati…Non la si discute, la si
ama”
Scambieresti la retrocessione del Teramo Basket
con la promozione del Giulianova Calcio?
”Non
ho mai voluto il male altrui, ho sempre voluto
il mio bene, quindi salvezza del Teramo Basket
e promozione del Giulianova Calcio”
Con quale idea guardi alla politica?
“Sono
anticomunista da sopra la mia testa sin sotto i
piedi”
Un tempo dire Ciafardoni, De Santis, Migliori
significava “signori”, famiglie di alto
lignaggio sociale. Cosa significa oggi?
“Un
tempo essere “Signori” ha nociuto molto alla mia
gioventu’, oggi si parla di queste Famiglie come
vecchi ricordi. Meglio cosi’”
Cosa ricordi maggiormente di tuo padre “Cecco”?
“Non
basterebbero cento fogli bianchi da riempire.
Lui aveva l’andamento ed il portamento di un
vero Signore, ma e’ sempre stato un uomo vicino
al popolo, credo abbia aiutato molte famiglie.
Ma il ricordo piu’ indelebile e’ legato alla sua
saggezza. Ancora oggi ci sono delle sue massime
che io e i miei amici ci divertiamo a ricordare”
In che cosa ti senti un Ciafardoni?
“Non
e’ facile rispondere a questa domanda. Mi sento
Ciafardoni nel cuore, nell’anima e nel sangue,
ma non so se mi sono spiegato bene”
Cosa ti dice Gaetano Ciaffardoni, primo Sindaco
di Giulianova, a cui e’ legato il famoso
aneddoto dell’accoglienza a Re Vittorio
Emanuele?
“Di
Gaetano Ciaffardoni, come di molti miei avi, so
molto poco, ma il suo ’incontro con Re Vittorio
Emanuele e’ stato leggendario”
Ernesto, come vorresti essere ricordato?
“Vorrei
essere ricordato, fra molti anni, come una
persona solare e leale, onesta e
corretta…Insomma un vero Signore” |