James Dean: leggenda e realtà di
un Gigante
New York,
29.7.2012 –
Cinquantasette anni fa, il mondo
della celluloide perse un suo “gigante”:
James Bayron Dean.
Aveva 28 anni, era l’idolo più popolare,
ricercato da registi e produttori che avevano
intravisto nella sua arte recitativa una vera
icona. James era nato l’8 febbraio 1931 a
Marion, una cittadina dello stato dell’Indiana.
Rimasto orfano dei genitori, (il padre dentista)
pur seguendo i consigli di un giovane sacerdote
e vivendo con lo zio paterno, Dean non disdegnò
i party sfrenati e le droghe incontrate lungo la
via percorsa dalla "gioventù bruciata” del
tempo. Esperto pilota, con la passione delle
corse, in possesso di varie macchine e
motociclette, e la inseparabile sigaretta, amava
spesso ripetere: «Vivi velocemente e muori
giovane», ed ancora «L’unica grandezza per
un uomo è l’immortalità»
e Dean, scriveva un esperto del tempo,
«sapeva come morire…sul set». A distanza di
50 anni, Dean, la leggenda, conserva ancor vivo
il posto d’onore che il Pantheon cinematografico
gli ha assegnato ricordandolo come uno dei più
grandi assi dello spettacolo. Incontrai
fugacemente il dinamico attore durante la
lavorazione di un film, presente l’amico Paul
Newman. Dean, in vena di conversare, disse:
«Essere un buon attore non è
facile. Essere un Uomo è ancora più difficile.
Io voglio entrambi, prima di andarmene».
I suoi desideri si avverarono.
Con le sue caratteristiche
interpretazioni di “ragazzo confuso, martire
delle circostanze”, a James Dean bastarono tre
dei suoi sette film, tre autentici colossi della
cinematografia, per conquistare il posto dei
miti nella storia della celluloide: ”Rebel
without a cause” (Gioventù bruciata), ”Giant”
(Il gigante) ed “East of Eden” (La Valle
dell'Eden). Migliaia di “poster” ancora oggi
vanno a ruba. I suoi film vengono replicati
costantemente, mentre Hollywood sta portando a
termine un film sulla sua vita sportiva. E ogni
anno, il 30 settembre, migliaia di “fedeli”
dall’Inghilterra, Giappone e altre parti del
mondo, giungono a Fermont (Indiana), dove sorge
la sua tomba, per offrirgli preghiere e fiori.
Molti si chiedono se Dean gradirà tutto questo
interesse, e David Loehr, curatore dei
cimeli dell’attore situati nel Museo di Fermont,
è sicuro; «James voleva diventare immortale, e
c’è riuscito»
Il mito della gioventù bruciata
Il giocherellone ragazzo di
Marion, che aveva acquistato un puledro Palamino
chiamandolo Cisco, attese molto ad
assurgere a “leggenda”. Lavorando in film con i
grandi attori del tempo, come Elizabeth
Taylor, Rock Hudson, Natalie Wood, Sal
Mineo, creò un alone di grandezza con la sua
recitazione. Il regista Elia Kasan aveva
scelto Dean per il ruolo di Rocky Graziano
(boxer) nel film “Qualcuno lassù mi ama” ruolo
che passò a Paul Newman a causa del tragico
evento.
E’
nota, altresì, la ricambiata passione amorosa
per la “glamorous” Anna Maria Pierangeli,
che recitò al suo fianco nel film “Giant”. Ma,
dopo aver constatato la diversità di carattere e
l’ostinato diniego di mamma Pierangeli, la
meravigliosa ventenne, scoperta dal regista
Vittorio De Sica, sposò il cantante italo
americano Vic Damone. E sì che James
durante il periodo di corteggiamento di Anna
Maria, aveva acquistato un costoso “smoking” che
indossava quando andava con lei in ritrovi di
lusso.
Fu in occasione di una serata in
suo onore che la nostra compaesana ci rivelò,
con una certa titubanza, che James fu il suo
unico e grande amore.
Più tardi si apprese di cene al lume di
candela e passeggiate al chiaro di luna per
nascondere l'amore alla dura, tipica madre
italiana. Fu allora che James, durante le
vacanze nelle Bahamas, rivolse le sue attenzioni
all’attrice-cantante Liz Sheridan
chiedendole di sposarlo. Matrimonio che,
purtroppo, non si realizzò. Dalla celebre
cantante/attrice Erta Kitt, ex moglie
dell’attore Orson Welles, Dean ricevette
alcune lezioni di canto, ma nella sua mente
vegliava il desiderio di possedere una veloce,
argentea, macchina sportiva, sogno che si
avverò al termine della
lavorazione del film “Giant”.
«Questa
possente Porche Spider 550 - profetizzò
l’attore - vincerà più corse delle
altre che ho nel garage. Ma
solo nelle piste e non sulle autostrade, dove
provo timore per la guida distratta di molti».
Il 30 settembre, sulla sua Porsche acquistata di
recente, con al fianco il suo fido meccanico,
imboccò la Route 466 californiana, che porta
sulla 41, un miglio distante da Cholame. Un
lento, incerto guidatore precedeva Dean che
marciava a 70 miglia l’ora. «Quel dannato
- disse al meccanico - se continua così mi
sbatte fuori strada».
Un battito di palpebra, l’altra vettura
svirgolò, James non potette evitare l’ostacolo e
si scontrò con l’immortalità. Il meccanico
rimase illeso. Tanti i retroscena, alcuni
personali, altri d'affari. Il destino volle che
la sua preziosa macchina uscisse
sgangherata dall'impatto; diversi furono gli
appassionati che l'acquistarono a pezzi. Un
celebre dentista fu l'ultimo ad acquistare la
Porsche rabberciata alla meglio, ma il destino
volle che nei pressi della strada 466
californiana, la vita del dottore finisse con la
macchina, in quel punto stregato. In precedenza
qualcuno acquistò le gomme e connessi, ma la
macchina non percorse molta strada poichè finì,
una volta per sempre, contro un albero. Dean fu
amato da tante magnifiche "bambole"
hollywoodiane, ma nessuna fu capace di
"conquistarlo". Il suo unico grande amico di
scuola William Best confessò che la loro
amicizia includeva anche molta intimità
sessuale, ma la notizia non fece "epoca”.
Due grandi attori, Natalie
Wood e Gary Cooper, fra i tanti,
descrissero così il “divo delle dive": «Lui
e' stato toccato dalla grandezza. Possedeva
sensitività e la capacità di esprimere le grandi
emozioni. E' stato un grande». |