MARILYN
MONROE DIVA SENZA TEMPO
New York,
5.8.2012 –
Esattamente cinquant’anni or
sono, in un afoso mattino del 5 agosto 1962,
si spezzava la vita di Norma Jean Mortinsen,
nella sua residenza californiana, causa abuso di
psicofarmaci.
Cosa resta di quella vita tanto
triste quanto esaltante, di quella vita
dell’impareggiabile icona che porta il nome di
Marilyn Monroe?
Rimangono tante cose: bellezza,
sex appeal, carisma sullo schermo e fuori di
Hollywood, impareggiabile luminosita’, vera
essenza della sessualita’ nello schermo.
La bionda fanciulla dalla vita
travagliata, che fece impazzire altrettante dive
dello spettacolo, personificava il glamour di
Hollywood.
Si apprende che tra le numerose
iniziative nella ricorrenza del cinquantenario
della sua morte, figura anche quella di mettere
all’asta, nel prossimo mese di settembre, a
Varsavia, anche oltre quattro mila foto, alcune
inedite. Dulcis in fundo apparira’ anche il
libro dal titolo ”Marilyn Monroe, My little
secret “ dello scrittore Tony Jerrys. Il
contenuto del
“racconto” ha sapore
scandalistico poichè coinvolge Marilyn in una
presunta relazione omosex con una ragazza
minorenne.
E’ un fatto compiuto il suo
rapporto col fascino erotico che ha sempre
sprigionato: “Il sex simbol, ammetteva la bionda
Americana, finisce sempre per diventare un
oggetto. E io odio essere un oggetto”
La realta’ pero’ conferma che non
vi e’ un uomo che non abbia visto, almeno una
volta, Norma Jean, con la madre rinchiusa in un
istituto mentale, mentre trascorreva parte
degli anni giovanili tra un orfanotrofio e “casa
di parenti,” che ne abusarono.
Son trascorsi 50 anni da quando
Marilyn lottava contro le avversita’ della vita.
Tra i suoi commenti di vita vissuta, spesso
soleva ripetere ”Vorrei essere felice, ma chi
mai e’ felice?” Per non parlare della deludente
attitudine dei due suoi mariti, Joe Di Maggio e
Artur Miller, pur essendo l’attrice abile nel
manipolare l’altro sesso.
Sempre sorridente anche quando
era necessaria la serieta’. Noi la ricorderemo
vivace, ciarliera, capace di tenere a bada
giovani cronisti che da lei avrebbero voluto
conoscere l’ignoto.
Amava la “Pisa”, la nostra pizza
“che avrebbe digerito a qualunque momento della
giornata. Mi piacerebbe poterla preparare, buona pero’ come quella italiana” confesso’, tra una
risata ed un attimo di riflessione.
Al nostro Console italiano
Marilyn firmo’ una frase che voleva essere un
ringraziamento ed uno stimolo a far imparare
l’arte culinaria.
Ma l’allora giovane
rappresentante politico non ebbe lo stimolo di
proporre il cavalierato alla icona dell’arte,
alla diva senza tempo.
Nonostante siano passati
cinquant’anni dal suo trapasso, Marilyn Monroe
rimane una icona di sensualita’ e bellezza.
Imitata, omaggiata ed osannata, non pareggiata.
Cinquant’anni, una vita incapace
tuttavia a cancellare la figura, l’alone, la
bellezza di una donna invidiata, amata,
ricordata da una argentea lapide nel cimitero
dei Westwood Park che il marito Miller fece
incidere con la scritta ”Qui giace Marilyn
Monroe che tanto amo’ la vita,” ma che il
secondo marito Joe Di Maggio converti’ con il
semplice nome di Marilyn Monroe, che porto’ con
se’ la sua innocente, innata sensualità,
fascinosa, personificando il glamour di
Hollywood dall’impareggiabile luminosita’, vera
essenza nella sessualità dello schermo.
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