Moretti, Ferrari, Newman:
trinomio da corsa
di
Lino Manocchia
New York, 16.01.2012 - E’ deceduto un
grande pilota, un prolifico industriale di
prodotti automobilistici, un amico, il cui
ricordo torna alla mente insieme ai nomi di
tanti colleghi, che sulle piste si divisero,
gloria e debacle: Gianpiero Moretti, l’uomo che
ci aiuto’ a definire il termine di “gentlemen
racer”. Il milanese aveva 67 anni, afflitto da
un male crudele, incurabile. Fumatore di sigari
Havana, un “great guy” per dirla con Kevin Doran,
che per sette gare di durata (24 ore di Daytona)
nella Florida, guido’ le Ferrari con le quali
Moretti cercava il successo.
Il “lanciatore” dei ricercati prodotti
automobilistici - con in testa il classico
volante Momo ed i cerchi per automobili, venne
la prima volta a Daytona per la “Rolex 24 del
1970 e con una squadra mal sovvenzionata riusci’
a piazzarsi 32mo.
Era l’inizio di una carriera ammirata dai piu’
grandi assi della categoria e dal cronista che
lo segui’ per anni durante le varie
competizioni.
Quando un giorno presentai Moretti al compianto
Paul Newman, si verifico’ uno scambio di
cordiali e divertenti frizzi tra i due simpatici
amici-rivali.
«Son felice di conoscere “mister Havana”
- disse Paul - Sappiamo che sei un ottimo
cuoco. Speriamo in qualche buon piatto di
spaghetti durante le pause».
Al che Giampiero replicava: «Gli spaghetti
alla milanese sono un piatto imbattibile. Vi
faro’ contenti, L’appuntamento e’ per
mezzogiorno».
Newman sempre in vena di scherzare aggiunse:
«Grazie “Mister spaghetti”. Speriamo tu non
tradisca la grande tradizione della cucina
italiana»
Sta di fatto che Moretti, puntualmente a
mezzogiorno “affogava” gli spaghetti per
condirli con un sugo “peposo” capace di bruciare
la pancia!
Dal “grande incontro” per Moretti inizio’ un
periodo di frustrazione ma egli aveva giurato di
portare a casa la coppa e l’orologio Rolex di
una delle successive 24 ore.
Nel
1998 “Momo” chiese al Drake Ferrari - vincitore
di svariate 24 ore- di preparargli una vettura
(la 333SP) onde porre fine alla “scalogna” che
lo privava della soddisfazione di essere salito
sul podio della mitica pista. L’anno prima era
riuscito a piazzarsi settimo ma questa volta
avrebbe conquistato la Rolex-24 ore.
«Con tutti i soldi che ho speso - disse
Gianpiero - avrei potuto acquistare
facilmente mille Rolex. Ma io voglio vincere
questa corsa».
E con Didier Theys, Mauro Baldi e Arie Luyendick
(due volte vincitore della 500 miglia di
Indianapolis) e le “riserve” Evans, Taylor e
Max Papis presero il via alla grande. Furono18
giri di sofferenza, poiche’ ben presto Moretti
e la sua “Momo Ferrari” passarono al comando. La
vittoria era nell’aria e Moretti accese un
altro Havana. Erano trascorsi 15 anni, ma il
milanese poteva fregiarsi del titolo della piu’
illustre, popolare gara della storia.
Moretti era un “abitué” anche delle gare IMSA. A
lui va la riconoscenza dei fan di Watkins Glen,
per aver “riabilitato-resuscitato” la Sei ore
del Glen e per conferma torno’ a vincere in
coppia con Max Papis. Dinamico come sempre
aiuto’ la rinascita della Doran Enterprises, che
acquisto. «L’unione con Moretti - ammise
Doran - ci ha consentito di salire sul
podio un tempo tabu’.»
A Watkins Glen seguirono’ la 12 ore di endurance
di Sebring, in coppia con Dereck Bell, e poi le
corse di Road Atlanta, Mid Ohio e Laguna Seca.
Moretti amava le corse, il successo e gli
spaghetti con i compagni di ”avventura”, con
molti dei quali ha tenuto corrispondenza anche
dopo Il ritiro per il male che lo inseguiva.
Per la prossima 24 ore di Daytona, edizione
2012, la memoria del fondatore di una industria
ammirata in tutto il mondo verra’ onorata
dipingendo le macchine della NGT Motorsport
Porsche G73, il rosso e il giallo.
Uno dei piu’ popolari piloti della storia,
dell’evento, sara’ presente in spirito.
Ciao Gianpiero Non ti dimenticheremo.
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