Neil
Armstrong è volato per sempre sulla Luna
New York, 26.8.2012 - Neppure il
tempo riuscira’ a cancellare quella bandiera
americana, quel piccolo cratere vicino al sito
dell’allunaggio dell’Apollo 11 sul fondo lunare
che il suo nome “NEIL ARMSTRONG”,
quell’orma del piede dell’astronauta, quella
storica espressione «Un piccolo passo
dell’uomo, un passo gigantesco dell’Umanità».
I cimeli memorabili, quel famoso
“passo” del piede che il primo essere umano
impresse su “sorella Luna” amata da San
Francesco, fanno parte della storia del Pianeta
Usa, che un Uomo, schivo e molto chiuso,
memorabile pilota, combattente pluridecorato in
Corea, di nome Neil Armstrong “costrui’”
scendendo dall’Apollo11, tramandandoli all’Umanita’.
Per qualcuno il suo storico
“viaggio lunare” sembro’ “fantascientistico”, ma
la realta’ vinse malgrado la modestia
dell’”eroe lunare” della cui impresa parlava
con estenuanti pause. Tanta era la modestia
dello storico trasvolatore spaziale, che all’eta
di 82 anni - 43 anni dallo storico viaggio e
dallo sbarco
del 21 luglio 1969 - ci ha lasciato per
“complicazioni in seguito ad operazione cardio
vascolare”. I giornali lo hanno definito
”pioniere per forza”, oppure “uomo immensamente
piu’ grande di lui”. Il collega ed amico Ruggero
Orlando, col quale ebbi l’onore di stringere la
mano all’eroe dello spazio in una occasione,
nella base di Capo Canaveral descrisse il
pilota nato in una fattoria di Wacoponeta
(Ohio) da genitori oriundi tedeschi: «Un
burbero benefico, dal cuore di leone».
Ruggero, un giorno, scuotendo il
capo mi disse: «Ho descritto a Neil
(Armstrong) lo strano episodio della
trasmissione dello sbarco sulla Luna dai
microfoni della Rai. E scoppio’ a ridere».
Ruggero era sovente a Houston e Capo Canaveral
(che soleva pronunciare Capocagnaveral), dove
vantava conoscenze tecniche di valore. Ma
l’evento era troppo importante per lasciarselo
sfuggire. E alla Rai si parlo’ di trasmissione
dell’arrivo. Tito Stagno, collegato con Houston,
lanciò per primo l’eccitato annuncio:
«Toccato! Ha toccato in questo momento!».
Purtroppo, si sa, i collegamenti sono una cosa,
la presenza sul luogo sono tutta un’altra
faccenda!
Durante il periodo di insegnamento presso l’Universita’
di Cincinnati, Armstrong soleva ricordare,
sorridendo, “la battaglia italiana per la Luna”.
Dettaglio che Ruggero Orlando apprese bevendoci
su un bicchierino di Marsala. Il collega siculo
un giorno ebbe a chiedere all’astronauta:
«Comandante, ma lei e’ un “robot”, quando si
ferma un po’?».
Dopo una consueta pausa Neil disse
semplicemente: «Dopo l’allunaggio dell’Apollo
11, tutto e’ fermo. Attendiamo ordini da
Washington».
Che meraviglioso, questo
misterioso personaggio spaziale che il
Presidente Richard Nixon decoro’ con la
“Medaglia Presidenziale of Freedom”! Chissa’
cosa direbbero - se ci fossero- gli abitanti
della Luna!? |