NEW
YORK, 24.2.2013
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Scusi Mr Preminger, può citare tre
giovani, prominenti attori del momento che si
distinguono dal gruppo delle star?
«Domanda
sibillina, credo
- rispose il grande regista - ma non trovo
difficoltà a citare alcuni bravi, veramente
bravi attori, come Sal Mineo e James
Dean che ricevevano lettere a non
finire, dai fan. Memorabile la loro performance
nel
film “Exodus”, da me diretto, e
poi "Sombody up there loves me”,
con Paul Newman, al quale si
accoppiava, appunto, Sal Mineo. Per non
dimenticare l’impareggiabile “Rebel
without cause” (Gioventù bruciata,
1955; ndr), come detto con l'ineguagliabile
James Dean. E che dire della
meravigliosa Annamaria Pierangeli?».
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Allora, chiedemmo, Hollywood non sta languendo
nel vuoto come le cattive lingue insinuano?
«Direi,
invece, che Hollywood sta coltivando una schiera
di grandi promesse ed il tempo mi darà ragione»,
preconizzò Preminger.
Lino Manocchia
intervista Otto Preminger
Era il 1960. L’occasione di questa intervista
sorse durante la premier mondiale di “Exodus"
(il titolo del film, come quello dell’omonimo
romanzo, deriva dal nome della nave che nel 1947
portava in Israele un numeroso gruppo di
emigranti), nel quale, appunto, il giovane
figlio dei siciliani Josephine e
Salvatore Mineo, Sal, offrì una
recitazione eccezionale, meritandosi il Golden
Globe come miglior attore.
Con al fianco una graziosa aspirante collega
italiana, in visita a New York, con il regista
di oltre 40 film, nove “nomination“ sulle spalle
e la Posta austriaca che lo immortalava con uno
speciale francobollo, potemmo parlare del cinema
holliwoodiano che,
a detta di
esperti, "stava bruciando la cinematografia
italiana che pur possedeva elementi di grande
portata".
«Lungi
dal parlare male del mondo cinematografico
- proseguiva Otto - posso elogiare il cinema
italiano che conta su giganti dell'industria
cinematografica come Rossellini, De Sica
e Fellini, per zittire le voci maligne»…
E
la nostra conversazione proseguì puntando su
Sal
Mineo protagonista principale.
Sal nacque il 10 gennaio 1939 nel Bronx,
l’angolo famoso dello stato di New York dove
viveva un mare di italiani emigrati. All’età di
15 anni “o piccireddu” era già predestinato ai
grandi successi. Al termine della sua breve
vita, il palmares, pur marciando a corrente
alternata, annotava oltre 45 film, mentre il suo
carattere ribelle riceveva il rispetto dei
compagni e l’apprensione dei maestri. Mineo
conobbe e lavorò con numerose colonne del
cinema, come Paul Newman, Elizabeth
Taylor, James Dean, Gene Krupa, il più
grande batterista d’orchestra degli Stati Uniti,
che Sal impersonò nel film omonimo (1959) e lo
lanciò nelle alte sfere della nuova leva
americana.
Paul
Newman
(nella foto con Mineo e due ragazze)
una volta, parlando di Mineo, mi raccontò:
«Ti
confesso con sincerità, che quel ragazzo (Sal)
un giorno diventerà la Cometa di tanti attori”:
”Cosa debbo fare per diventare un capolavoro
come te” mi chiese?”. Gli risposi: “ Son sicuro
che tu diventerai superiore...a Paul Newman“. Il
ragazzo arrossì di gioia».
All’età di 20 anni, il siculo del Bronx compì il
grande passo facendo capolino nell’agone
artistico con il noto “play”di Tennessy
Williams “The Rose Tatoo” e poco dopo,
in veste del giovane principe nel play “The King
and I”, con Youl Brynner che lo
aiutò a definirsi “ottimo attore”. Anche
Charlton Heston contribuì a far
splendere la giovane stella, in veste di
colonnello, col film “La Guerra privata
del Maggiore Benson”.
Nel 1961, Mineo emise una rivelazione che
scosse, sia pure per breve tempo, l’atmosfera
hollywoodiana, allorche’ pubblicamente rivelò la
sua omosessualità.
Come era prevedibile nell’anno ’61 Sal conobbe
una parabola discendente e tornò a rifulgere due
anni dopo, ma purtroppo, un “diavolo maligno,
nascosto tra le quinte, compì un atto orrendo”.
Il
12 febbraio del ’76 Sal Mineo
veniva colpito al cuore dal coltello di
Lionel Ray Williams,”portatore a
domicilio” di pizze. L’attore stava tornando a
casa dopo una giornata di lavoro quando in una
stradina priva di luce veniva assalito
dall’assassino, sulle cui spalle pesavano una
dozzina di furti, nello stesso territorio di
West Hollywood. Williams si discolpò ammettendo
la mancanza, appunto, di luce: “Io non intendevo
uccidere Sal, cercavo soltanto qualche dollaro
da qualcuno”. Venne condannato a 57 anni di
galera, in correlazione anche dell’omicidio
dell’attrice Cristra Helm, che
venne colpita, anch’essa, al cuore negli stessi
paraggi in cui fu vittima l’attore siciliano.
Williams nel 1990 venne rilasciato in libertà,
ma ben presto tornò dietro le sbarre per varie
attività criminali.
Salvatore “Sal” Mineo, all’età
di 37 anni, brillante stella, veniva
sepolto nel Cimitero “Gate of Haven” di
Hawthorne, nel cuore del Westchester (N.Y.), a
fianco del padre Salvatore che
fu anche la controfigura di Michele
Corleone del flm “Goodfather”
(Il Padrino, 1972). |