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L'angolo sportivo

di Lino Manocchia

www.giulianovailbelvedere.it alla scoperta dell'America

 

L'imperatore Bernie conquista gli Usa

    

 

 

 

 

New York, 21.6.2012 -   L’imperatore della F.1, Bernie Ecclestone, ha dato l’imprimatur alla Formula Uno che la citta’ di Austin, capitale del Texas (nella foto sopra), ospitera’ il 18 novembre 2012, ovviamente con l’accordo degli organizzatori, i quali hanno chiesto la facoltà di effettuare qualche spostamento di data imposte dalle eventuali circostanze.  E’ proprio vero, l’America col suo passato corsaiolo-mondiale non riesce a sfornare uno spettacolo che avvinca i patetici fans della Nascar e delle altre categorie, per il gravoso apporto finanziario e, sopratutto, per la mancanza di un ”nome” americano nelle file degli iridati.

Dopo la debacle, o meglio l’addio delle due parti, che si azzuffavano sul tracciato, modificato dal mitico ovale di Indianapolis, Ecclestone mise in azione il suo mulino a vento degli avvenimenti iridati e dopo varie retate

scopriva un “soggetto” che dovrebbe ”scuotere” l’interesse e la passione dei fans Usa per le gare  mondiali: Austin, capitale dell’opulento, vasto Texas. E’ questa una storia d’amore e d’odio, un gomitolo che il magnate inglese, come sempre, ha saputo dipanare specie nella capitale texana la quale conta oltre  763.075 abitanti,  chiamati “Austinites”, che la rendono la città più grande dello sterminato Texas.

Sarà la prima pista di F.1, stabile, per gli Stati Uniti, disegnata - come una strana pipa di radica- per tutte le categorie esistenti, sulla quale potra’ gareggiare per i prossimi dieci anni ed ospitare altresi’, uffici, 14  ritrovi per meeting degli “executive”, conferenze, banchetti, musica, driving club, kart track, grande “plaza” , torre di controllo e un maestoso park.Tutto questo rappresenta ovviamente un incentivo capace di aiutare finanziariamente, una copiosa massa di addetti alle operazioni che renderanno ospitabile il  moderno complesso con i suoi 5.5  chilometri  di terra asfaltata.

“Noi vogliamo ringraziare gli sportivi che ci concedono il loro sostegno, i personaggi ufficiali e tutte le organizzazioni commerciali che ci hanno incoraggiato” hanno detto Bernie e  Red McCombs, chairman e fondatore del “Circuit of the Americas”. Ma dalla bocca dell’imperatore non sono uscite cifre versate e ricevute, ostacolo numero uno che fece saltare il sogno mal realizzato del  deus ex macchina dello speedway Tony George, nipote di Tony Hulman, fondatore del mitico speedway di Indy. Tuttavia, gli organizzatori hanno presentato un quadro dei prezzi d’ingresso alla manifestazione che vanno da 269 a 499 dollari, a seconda delle postazioni, specialmente nelle curve. Per i VIP un biglietto comprendente viaggio e  soggiorno di 5 giorni, potrà essere acquistato per 4.095 dollari.

 

 

A questo punto è doveroso offrire un rapido quadro della corsa F.1 che dovrebbe aver luogo nel New Jersey  (nella foto il tracciato) il 20 giugno 2013, manifestazione ideata e difesa da Bernie il quale, dopo una vera guerra con le autorità e con gli enti governativi preposti che si erano opposti ad una gara di F.1 nel  minuscolo isolotto Staten Island che si specchia nelle acque della Statua della Liberta’, ha ceduto di fronte alla realtà della situazione.

“Ma questa corsa s’ha da fare” sentenziava il don Abbondio dell’automobilismo, e qui dava il via a dibattiti con la stampa americana la quale forniva i dettagli negativi di tale attuazione. E finalmente i “Newjersiati” si affiancavano al governatore dello stato Chris Chrstie il quale, “senza usare i fondi dei cittadini”, annunciava che una pista di 3.2 miglia verrà costruita  sulla via che lambisce il maestoso Hudson River e attraversa i Comuni di Weehauken e West New York. Il Governatore, per evitare  le critiche e le proteste degli abitanti che contesterebbero il rumore delle auto, istituirà un servizio di autopullman che trasporteranno i “protestanti” o assegnerà una somma usabile per andare…”in vacanza“.

Un po’  come avveniva circa 35 anni or sono quando la F.1 si correva a Long Beach  (California), la quale  era costretta a ricorrere a simili manovre.

La manifestazione che secondo  il contratto avrebbe la durata di dieci anni, attrarrà, secondo i calcoli, oltre 100 mila visitatori.

Concludiamo con un breve ma solido pensiero interessante del  Comm. Mario Andretti, campione tra i campioni, innamorato da sempre della formula iridata della quale e’ campione.

“Sono due corse una diversa dall’altra,  quella del Texas avra’ vita su un circuito costruito “au natural”, mentre quella del New Jersey dovrà soffrire un po’per lo  spazio ridotto delle strade cittadine. Comunque saranno due corse di Formula 1 che non avranno nulla da invidiare a quelle che un tempo si correvano in California. Importante è il fatto che proprio l’America, che qualcuno definisce “incalcolabile” in questo settore, ospitera’ per ben due volte la F.1 nel suolo yankee. Senza dubbio un primato foriero di un domani più bello, più ricco, indimenticabile”.

Lino Manocchia

Gli Stati  Uniti accoglieranno la Formula 1: il 18 novembre 2012 nel Texas e il 20 giugno 2013 nel New Jersey

 
 
 

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