In
pista Fort Lauderdale,
si conferma Long Beach
Fort Lauderdale (Florida) 12.01.12 - Con
l’inverno che si fa sentire, le organizzazioni
sportive varano i loro programmi futuri. La
Indycar, per prima, si trova dinanzi a diverse
modifiche, a partire dal “calendario” delle 17
corse edizione 2012. Dopo l’addio alle attivita’
2011, che hanno presentato un tragico finale in
Las Vegas, i dirigenti della serie monoposto
hanno stabilito le future piste, sostituendo la
citta’ del gioco d’azzardo con Fort Lauderdale,
la “capitale dello Yackting” (navigazione da
diporto), che aprira’ la porta al calendario che
segna la data del 23 marzo, per concludere il
campionato il 17 settembre, sempre a Fort
Lauderdale.
Dodici stradali e cinque ovali, non potevano
essere migliore scelta per gli ansiosi tifosi i
quali, giustamente, avevano protestato contro
“l’abuso” dei pericolosi ovalini. Il presidente
della serie Randy Bernard aveva pensato di
compiere un’eventuale visita a qualche Casino,
verso la fine dello strip, ma per tutta
risposta –immaginabile- si e’ sentito dire:
”I clienti vengono ai Casino per giocare, e non
per assistere a 3 giorni di gara,
coll’immaginaria perdita di introiti dei
locali”.
Fu la risposta che anche dell’ex Capo della nota
serie Champ car, il magnate Jerry Forsythe ed
altri patron ricevettero dai gerenti dei Casino
circostanti la zona indicata.
Non poteva mancare il grande Capo della F.1,
Bernie Eccleston che nell’ ‘80 contatto’ Steve
Wynn, il quale si offriva anche di acquistare il
100% dei biglietti, ma il resto dei Casino
circostanti si opposero e rinunciarono, e per
tutta risposta “little” Bernie accetto’ di
portare la serie iridata nel “parking” del
Caesars Palace.
Da
noi interrogato per un parere, Mister Forsythe
(nella foto) in virtu’ della sua immensa
esperienza si esprime cosi’: ”Come noto Fort
Lauderdale e’ il centro che richiama
annualmente 12 milioni di turisti (non per
questo viene definita la “Venezia dell’America),
con le sue 43 mila imbarcazioni , 100 marines e
cantieri e 23 miglia di sabbia dorata, per non
ignorare il piroscafo piu’ grande del mondo (Oasis
of the seas) appare come una citta’ incantevole,
capace di attrarre svariati milioni di
spettatori al famoso Boat.Show.”
Lei prevede una presenza sostanziosa di
spettatori?
“Ogni principio e’ duro. La storia di Long
Beach, la “regina” delle corse, non sfuggi’ alle
varie situazioni ma oggi la spiaggia che si
specchia sull oceano Pacifico non teme
concorrenze. Posso darti in anteprima la firma
del rinnovo del contratto Forsythe- Kalkhoven
per altri dieci anni di gestione della pista.
Abbiamo scelto questa soluzione sicuri che Long
Beach migliorera’, sempre piu’ fiera del titolo
che gli americani le hanno dato”La Montecarlo
del West.” Dopo il primo passo, (nel 2013) Fort
Lauderdale potra’ fregiarsi del titolo di
“Regina dell’Est” terra di ricchi e famosi
personaggi.”
Invogliati dal successo della corsa floridiana,
pensa che altri “avversari” si faranno avanti
per una loro corsa?
“Qualsiasi pista di formula Indy car- spiega il
miliardario dell’Illinois- che si lancia in
questo genere di avventure, dovra’
calcolare,ovviamente, che le loro spese non
saranno inferiori a Las Vegas. La neo arrivata
Fort Lauderdale e’ anche fortunata di possedere
4 mila restaurant e 120 night club e dista
appena 120 miglia da Miami, altra sorgente
finanziaria, e ricca di popolazione amante
delle corse automobilistiche”
Forsythe e’ un vero “Concorde” sempre attivo
con la sua industria di scala mondiale,
pensiamo che non rifiuterebbe una vera positiva
proposta per tornare a guidare la serie
monoposto. Al magnate di Wheeling, interessa si
la fonte finanziaria, ma respinge la
possibilita’ di un “flap” per pessima
cooperazione dei partner. (vedi organizzazione
del G.P. di Toronto), o guerre fratricide come
quella che l’ignaro Tony George intraprese’
avvinto dalla brama di diventare “il Duce”.
L’iniziativa dell’istallazione nella serie di
Fort Lauderdale e’ sorta dal desiderio del
locale pilota Indy car Ryan Hunter Ray, ex
fondatore del G.P. di Fort Lauderdale, onde
rendere piu’ importante la citta diretta dal
sindaco John P.”Jack” Seller ed altri associati,
cui sta a cuore la felice riuscita
dell’avvenimento. ”Ma - afferma Hunter
Ray- occorre un po’ di pazienza: Roma non fu
costruita in una settimana.”.
Una domanda di prammatica, Forsythe. Come
prevede il futuro della Indy car?
“Gli intendimenti esistono, manca una direzione
decisa, libera da suggerimenti sbagliati. Si ha
l’impressione che in seno all’attuale serie
esistono troppi galli i quali il piu’ delle
volte portano contrattempi e tramano il
successo. Certo che se il parere di numerosi
esperti si avvera, un problema importante
saranno le macchine. Stando ad AR1 la “nuova”
vettura allestita da Dallara è presso a poco
come la descrivemmo recentemente: ”E’ brutta,
lenta nelle curve ed e’ piu’ “flessibile 30-35%
dell’attuale vecchia Dallara, e AR1.com –
conclude -. Meglio sarebbe attendere un altro
anno dando modo alla macchina della Elain
Motorsport (Panoz), che tra l’altro, occupa
lavoratori americani e far fare cosi’ miglior
figura alla serie.”.
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