NEW YORK.
5.2.2013
-
Il Super Bowl 2012 di
football americano, che si è giocato domenica
scorsa al Superdome
di New Orleans,
ha visto trionfare i Baltimore Ragens sui
San Franciso 49ers con il punteggio di. 34 a 31.
A trascinare i vincitori Joe Flacco, che si è
meritato
il titolo di MVP (Most
Valuable Player, il giocatore più forte) non
solo per i tre passaggi da touchdown per
altrettanti compagni che hanno mandato in
visibilio i 108,4 milioni di telespettatori,
oltre ai centomila dello stadio.
Joe ha
28 anni, è nato a Audubon (New
Jersey) da
genitori oriundi abruzzesi. Dall’Abruzzo
emigrarono, infatti, i bisnonni.
Iniziò a giocare durante il College, quindi
passò all’Università di
Pittsburg
e Delaware,
oggi è il “quarterback” principe dello sport
della palla ovale con i colori dei “Baltimore
Ragens”. Percepisce uno stipendio annuo di 4.1
milioni e quest’anno supererà i 4.20 milioni.
Ma non solo, con la squadra dei “Ragens”, ha portato a 63 il numero di vittorie
che lo avvicinano ad un altro grande asso
del
football: Joe Montana.
Doveroso il rapido passaggio
informativo: Montana, nato a Pittsburg, lo stato grande cesto di oriundi
abruzzesi, giocava col San Francisco
49 col
nomignolo di “Cool Joe” e “Come back Kid”, e possiede il più ricco palmares
sportivo. Joe ha 56 anni.
Che si trattasse di un fuoriclasse predestinato alla
storia, si capì nel suo anno da
rookie, cioè da esordiente: Joe lanciò per 2.971 yard,
14
touchdown e 12
intercetti giocando come titolare tutte le 16 gare di
stagione regolare e diventando solamente l'ottavo quarterback rookie nella
storia della NFL a partire come titolare in una gara di playoff.
Quest’anno, il vortice del
vento della celebrità lo ha spinto sino a diventare il protagonista del Super
Bowl, che ha avuto momenti di suspense e di appassionanti azioni.
Anche la burbera strega ha voluto metterci lo zampino, sotto forma di blackout
che ha costretto all’interruzione della partita per circa 40 minuti lasciando al
buio più completo una vociante selva di sportivi che avevano scommesso somme
iperboliche.
A proposito di cifre, vale segnalare l’importanza della gara nella Tv. Le ditte
più note e ricche degli States si son permessi di versare 6.3 milioni al minuto
per pubblicizzare i loro prodotti. Tra le più ammirate c’e anche quella
della Coca Cola fischiata per il soggetto alquanto volgare.
In questo turbinio di
emozioni, di interessi e di luci della ribalta, che dire
del
coraggio dimostrato da Joe Flacco! Due giorni prima della partita, si
è presentato al centro scommesse ed ha puntato un milioncino sulla sua
vittoria.
«Servirà - commentava
con un sorriso 24 carati - per i festeggiamenti che i miei cari e paesani
intendono offrirmi con ricche pietanze dopo l’euforia
del
momento».
Intanto il “superman” della
palla ovale ha dato la stura alle “presenze“
del
campione in vari punti prestabiliti.
Bambini paraplegici, istituzioni e, dulcis in fundo, il gran gala finale al Walt
Disney World. Ma Joe non è un vacanziere incallito. A Baltimora sostiene una
organizzazione caritatevole, mentre anche i suoi fratelli si fanno onore nello
sport: Mike nel Baltimore
Baseball - squadra molto forte- e
John “receiver” nel team dello Stanford Cardinal.
«Siamo una famiglia sportiva sin dalla nascita. Spesso, scherzando, ci
contendiamo la “superiorità”, che si conclude con una bella risata»,
confessa il “fresco MVP” di New Orleans.
Anche il New Jersey
è in festa per lui e non intende cedere al
Maryland
un onore che milioni di americani vorrebbero possedere ad ogni costo.
Superstizioso?. Joe risponde con filosofia: «Credo di si, ma credo di più
alla perfezione ed al coraggio».
Comunque sia, Joe Flacco
festeggia un doppio, magnifico evento: «Sono arrivato a tanto nel football,
ma con mia moglie (Dara Grady) pensiamo già al grande evento dell’arrivo
del
nostro secondogenito, che l’ostetrico ha annunciato
una settimana prima del
Super Bowl. Il piccolo porterà fortuna e si cingerà col nastro della gloria»
Auguri, allora, al duplice campione tra i campioni.